La svolta per l’apertura della trattativa sui rinnovi dei contratti statali è vicina, ma non arrivano buone notizie dai sindacati. Secondo il presidente nazionale di Aaroi-Emac l’apertura del ministro Marianna Madia è solo di facciata: «Non c’è stata una reale volontà di ascoltare le nostre ragioni, siamo convinti che le minime modifiche al testo originario di Riforma del Pubblico Impiego siano solo un tentativo di fermare la protesta», ha dichiarato Alessandro Vergallo. Per l’Intersindacale dei medici, dei veterinari e dei dirigenti sanitari non ci sono le premesse per lo sblocco dei contratti del pubblico impiego. «Non abbiamo alcuna intenzione di accontentarci. Dopo anni di blocco dei contratti è necessario trovare risorse adeguate per tutte le categorie, non toglierle ad alcune per darle ad altre», ha aggiunto Vergallo. Poi ha assicurato che la protesta va avanti e che c’è il rischio di un nuovo sciopero nazionale, questa volta però «contro l’avvio della trattativa contrattuale». Vergallo ha concluso, come riportato da Quotidiano Sanità: «Se dobbiamo rischiare di avere un contratto peggiore, tanto vale tenerci quello vecchio». (agg. di Silvana Palazzo)
Dopo il ministro Madia che ha rilanciato il fronte dei contratti statali promettendo lo studio immediato sull’atto di indirizzo, è arrivato anche l’avvertimento delle leader Cgil nel tentativo di richiamare lo stesso Governo ad un punto chiave per la Pubblica Amministrazione. «Così come sono configurati gli 80 euro rappresentano un premio contro la contrattazione», lo ha affermato Susanna Camusso parlando dei rinnovi Pa durante una commemorazione per Massimo D’Antona.
La Camusso ha anche aggiunto come lo stesso Ministro Madia, “sa bene questa situazione ed è già stato oggetto di confronto”, concludendo: «Ovviamente non si può concludere il contratto dei pubblici senza avere una soluzione che non determini perdite per i lavoratori». Ora la palla passa a Palazzo Vidoni che dovrà certamente valutare la richiesta e discutere, a questo punto, con lo stesso Gentiloni e con il ministro dell’Economia Padoan sul fronte dei “bonus Renzi” ai lavoratori del settore pubblico.
Nel frattempo il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia, ha annunciato che il 15 maggio in conferenza unificata avverrà l’approdo sul lavoro agile nella Pubblica Amministrazione, da tempo annunciato ma finora ancora non avvenuto: «il provvedimento prevede che almeno il 10% dei lavoratori che lo chiedono potranno sperimentare forme di smart working, senza penalizzazioni nella loro professionalità e nell’avanzamento di carriera». Un nuovo passo nel tentativo di rendere la Pubblica Amministrazione un snellimento e un sostegno in più: i lavoratori però ora richiedono la mano decisa sugli aumenti, con le trattative che dovranno prendere mossa a breve per poter mantenere la promessa dell’atto di indirizzo prima dell’estate.