L’atto di indirizzo del ministro Marianna Madia che sbloccherà la trattativa sul rinnovo dei contratti pubblici è in dirittura d’arrivo? Se lo chiedono i sindacati, soprattutto in seguito alle notizie di stampa che danno per imminente l’uscita della direttiva propedeutica all’apertura dei contratti dei dipendenti pubblici. Per USB, l’Unione Sindacale di Base, «siamo ancora di fronte ad una partita tutta giocata al buio». Le certezze sono poche e non piacciono alla sigla sindacale, secondo cui dopo la lunga attesa il rinnovo dei contratti dovrebbe «almeno restituire ai lavoratori quello che hanno perso in tutti questi lunghi anni, sia in termini economici che in termini normativi».



La questione economica è rilevante per USB, secondo cui gli stanziamenti previsti dal governo non possono garantire neppure la metà «di questa vergognosa richiesta al ribasso fatta da Cgil, Cisl e Uil con l’intesa siglata il 30 novembre».

Usa toni duri USB, l’Unione Sindacale di Base, per commentare la vicenda relativa al rinnovo dei contratti, che prevede l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici. Sostengono, infatti, che i sindacati siano «complici del governo e nemici dei lavoratori», perché fanno calcoli al ribasso. Secondo USB per garantire un aumento medio di 85 euro sarà necessario un altro stanziamento con la legge di Stabilità che verrà varata prima della fine del 2017.



Nel comunicato diramato viene affrontato anche l’aspetto normativo di questa complessa vicenda, perché ci sono poche certezze e non lascerebbero presagire nulla di buono a USB: «Rimane in piedi l’intero impianto della Brunetta, con i suoi odiosi provvedimenti come quello della tassa sulla malattia». Per l’Unione Sindacale di Base la trattativa per il rinnovo dei contratti non comincerà con il piede giusto: «Questa volta i dipendenti pubblici non saranno disposti ad accettare un contratto che non dia risposte vere ai tanti problemi».

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