Se il fronte del rinnovo dei contratti statali vive ancora di qualche battuta di arresto per i problemi interni alla maggioranza, il nodo degli aumenti specifici resta un’urgenza non rimandabile. Stando a quanto riporta la Uil, il prossimo 14 giugno ci sarà un incontro tra la ministro Miur Valeria Fedeli e le organizzazioni sindacali per avviare le operazioni di trattativa contrattuale nel settore scuola, uno dei più importanti nella “nuova” Pubblica Amministrazione. «La direttiva generale del Governo che dovrebbe essere propedeutica all´avvio dei contratti, secondo le indiscrezioni che girano sui mass media, se confermata nella realtà, segnerebbe un notevole passo indietro rispetto all’accordo del 30 novembre e non favorirebbe la chiusura dei contratti del pubblico impiego bloccati da otto anni, anche se dobbiamo correttamente dire che ci sono aspetti positivi di cui tener conto», scrive la nota del sindacato Uil.



Per quanto invece riguarda il fronte “assenteismo”, un altro punto chiave della riforma sul Pubblico Impiego del Ministro Madia, il nuovo codice di disciplina dovrà introdurre, secondo l’Ansa, notevoli limitazioni al numero di assenze per malattia, anche in caso di patologie gravi prevedendo una sostenuta riorganizzazione dei controlli fiscali, affidati non più all’Asl bensì dall’Inps. Al netto di tutte le novità, le risorse economiche restano il vero problema: secondo gli ultimi conti riportati da La Tecnica della Scuola, «gli stanziamenti attuali (300 milioni per il 2016, 900 per il 2017 e 1200 per il 2018) non sono certamente sufficienti per garantire i “mitici”  85 euro mensili promessi da tempo». Guai in vista ancora per la Pa e il rinnovo definitivo dei contratti?

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