Sul futuro immediato del rinnovo dei contratti statali potrebbe arrivare una nota “positiva” dall’Europa per quanto riguarda il nodo-risorse: sappiamo infatti che per arrivare a garantire gli 85 euro medi per ogni dipendente del settore pubblico, il Governo deve provvedere a trovare 2,4 miliardi di euro (divisi a metà tra enti locali, sanità e risorse da manovra economica), con questa ripartizione confermata da fonti di Palazzo Chigi, 300 milioni per il 2016, 900 milioni per il 2017 fino agli 1,2 miliardi per il prossimo 2018.



Ma appunto, una piccola mano potrebbe arrivare dalla Manovra attesa in autunno – sempre che non vi siano le elezioni anticipate a scombinare di nuovo tutti i piani, ndr – visto che da Bruxelles si potrebbero allargare i margini a disposizione del Governo per la Legge di Bilancio del prossimo anno.

La maggiore criticità però rimane residua ancora negli enti locali, che in più riprese hanno fatto sapere di non essere per nulla dell’idea di arrivare a compiere tagli e risparmi per poter permettere il rinnovo dei contratti statali nazionali su tutto il Settore Pubblico PA. Intanto, come primo punto inevitabile, si attende la direttiva dell’Aran per dare avvio all’ultima fase di contrattazione con i sindacati nazionali: dovrebbe arrivare nelle prossime settimane, promessa dal Ministro Madia prima dell’estate. 



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