Domani si terrà l’incontro decisivo a Palazzo Vidoni per la presentazione ufficiale della Direttiva Madia sui contratti statali e sullo sblocco degli aumenti per tutti i dipendenti pubblici della PA. Il Quotidiano Sanità ha riportato la bozza della direttiva con la quale scatterà l’ultima fase della Riforma sul Pubblico Impiego, con tutte le nuove specifiche e soprattutto le cifre economiche della direttiva: «Le risorse per il contratto 2016-2018 a carico del bilancio dello Stato per la contrattazione collettiva e i miglioramenti economici del personale dipendente delle amministrazioni statali in regime di diritto pubblico sono: 300 milioni per il 2016, 900 milioni per il 2017 e 1.200 milioni “a decorrere” dal 2018. E corrispondono allo 0,36% nel 2016, all’1,09% nel 2017 e all’1,45% nel 2018, al netto dell’indennità di vacanza contrattuale (in sostanza si aggiungono a questa)». Il punto “nodoso” resta però la prossima Legge di Bilancio, visto che – stando alla bozza della Direttiva – in quella fondamentale Manovra dovrà esserci la quota per attuare pienamente l’intesa firmata lo scorso 30 novembre con tutte le sigle sindacali nazionali.



Come ha ricordato poi di recente lo stesso Ministro Madia, «gli aumenti di stipendio guerderanno soprattutto a coloro i quali hanno sofferto maggiormente la crisi economica e il blocco della contrattazione, dall’altro gli aumenti dovrebbero essere concessi in base al merito, così è scritto, infatti, nell’accordo del 30 novembre». In quella occasione si era infatti raggiunto l’accordo secondo cui bisogna sempre individuare «nuovi sistemi di valutazione che garantiscano una adeguata valorizzazione delle professionalità e delle competenze e che misurino e valorizzino i differenti apporti individuali all’organizzazione. I contratti collettivi, nei limiti delle relative previsioni normative, disciplineranno criteri e modalità».

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