I contratti statali e il loro rinnovo hanno bisogno di una nuova “sferzata” prodotta dall’Aran e dal Ministero Pa: ne è cosciente per prima la stessa Ministro Madia che a margine del convegno sullo Smart Working organizzato dal Centro Europeo di Studi Manageriali ha speso parole di “urgente messa in sicurezza” di tempi e modalità sul rinnovo del settore Pubblico. Il ministro per la Pubblica Amministrazione si dice da un lato pronta al rinnovo nella sua fase finale, dall’altro ammette manchi ancora qualcosa in termini di accordi: «Sulle linee di indirizzo per lo sblocco dei contratti pubblici ci stiamo lavorando. Ma c’e’ un lavoro che dovranno fare anche i tre comitati di settore: uno per gli enti locali, uno per le Regioni e uno per lo Stato».



Il Governo ha approvato il Testo Unico PA a firma Madia, ma la trattativa riaperta in queste settimane ancora non ha preso del tutto il decollo sperato; «stiamo accelerando i tempi il più possibile, perche’ l’auspicio e’ che dopo otto anni di chiusura dei contratti pubblici finalmente, con la pubblicazione in gazzetta ufficiale delle modifiche al decreto legislativo 165 del 2001, si possa presto dare ai dipendenti un nuovo contratto». Il nodo da sciogliere è sempre la prossima Legge di Bilancio, perché – come precisato dalla bozza della direttiva presentasta all’Aran e ai sindacati – in quella Manovra dovrà essere esplicitata la quota per attuare l’intesa che è stata firmata lo scorso 30 novembre con tutte le sigle sindacali nazionali-

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