APE SOCIAL, I CHIARIMENTI DELL’INPS PER OPERAI EDILI E INTEGRAZIONI ALLE DOMANDE

Ultimi giorni per presentare la domanda relativa alla “prima tranche” dell’Ape social. E l’Inps ha deciso di fornire alcuni chiarimenti con il messaggio n. 2884 dell’11 luglio, nel quale si specifica che “è consentito integrare la domanda con la documentazione richiesta obbligatoriamente dai DPCM in un momento successivo alla presentazione della stessa senza modificare il n. di protocollo/data/ora di ricezione rilasciato al momento dell’invio”. L’integrazione riguarda esclusivamente i documenti allegati e non i dati forniti al momento dell’invio della domanda. L’Inps spiega inoltre che gli operai edili potrà farsi rilasciare dalla Cassa edile un’idonea dichiarazione (“dalla quale risultino i periodi durante i quali egli è stato iscritto alla Cassa”), nel caso abbia difficoltà a reperire il datore di lavoro per la sottoscrizione del modello AP116. Il richiedente dovrà segnalare la cosa nel campo note della domanda, “al fine di consentire ai competenti uffici del Ministero del Lavoro, dell’Inail e dell’Inl le verifiche di competenza”.



ESODATI E OPZIONE DONNA: CGIL CHIEDE DI VALUTARE UNA “PROROGA”

La Cgil nel confronto aperto con il Governo sulla riforma delle pensioni intende anche chiedere “una verifica riguardo la gestione dell’ottava salvaguardia” degli esodati, come pure di Opzione donna. Lo fanno sapere il segretario confederale Roberto Ghiselli e il coordinatore Area welfare Nicola Marongiu, spiegando che hanno intenzione di evidenziare “l’esigenza di un ulteriore intervento per gestire le ultime situazioni aperte, tenendo conto che le risorse utilizzate sono state notevolmente inferiori a quelle preventivate”. Dunque per le italiane che sperano in una proroga di Opzione donna e per gli esodati che ancora sono esclusi dalle otto salvaguardie finora approvate arriva un nuovo sostegno da parte del sindacato di Susanna Camusso. Resta però aperta la questione di sanare l’ingiustizia che ancora nega la possibilità di usare il cumulo contributivo gratuito per accedere a queste due misure.



IL GOVERNO COMINCIA A PENSARE AD APE DONNA

Ieri si è tenuto un nuovo incontro tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni. Stando a quanto riporta Ansa, l’esecutivo starebbe studiano “meccanismi per agevolare l’uscita delle donne attraverso l’Ape Social”. In particolare, si starebbe ipotizzando l’introduzione di “sconti contributivi” per i lavori di cura e la maternità delle donne all’interno del meccanismo dell’Anticipo pensionistico. Il Governo si sarebbe convinto a muoversi in questa direzione visto il gap esistente, anche a livello previdenziale, tra uomini e donne. Soddisfazione è stata espressa da Orietta Armiliato, che, attraverso il Comitato Opzione donna social aveva portato avanti una proposta ipotizzata anche da Tommaso Nannicini lo scorso anno: varare un Anticipo pensionistico specifico per le donne. Proposta che è stata ora “ribattezzata” Ape donna e che comincia a farsi largo.



NANNICINI DIFENDE L’APE SOCIAL: MISURA CHE HA COLTO NEL SEGNO

Tommaso Nannicini difende l’Ape social dalle critiche che sono arrivate nelle ultime settimane, soprattutto quelle in cui si parla di un “quadro preoccupante” visto che ci sono file ai patronati per avere assistenza a presentare la domanda in tempi ristretti. L’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ricorda, in un post su Facebook, che la scadenza del 15 luglio riguarda la prima graduatoria, e che certo “poteva essere estesa almeno per permettere di completare le domande con alcune documentazioni che richiedono più tempo”. Tuttavia, dal suo punto di vista, “più che a un ‘quadro preoccupante’ siamo di fronte a una misura che ha colto nel segno e che ha solo bisogno di essere messa a punto nelle procedure (e magari nelle platee quando il monitoraggio ne valuterà gli effetti reali). Non per niente in poche settimane le domande presentate per Ape sociale e intervento sui lavoratori precoci sono già più di 51 mila, a fronte di una platea stimata di 60 mila potenziali beneficiari”.

RENZI E IL PD CONTRO I PENSIONATI?

“Rottamiamo il Fiscal Compact e tiriamo giù le tasse a famiglie con figli, ad artigiani e piccoli imprenditori, e a chi non ce la fa”. Queste parole di Matteo Renzi sarebbero la prova che per lui non è importante abbassare le tasse per i pensionati, “categoria invisa a lui e al Pd”, secondo quanto si legge su firenzepost.it, dove si aggiunge che alcuni parlamentari dem “hanno depositato una proposta di modifica alla legge costituzionale che potrebbe dare il via libera al taglio delle pensioni”. A essere interessati, viene precisato, non sarebbero gli assegni di importo elevato, “da 25-30 mila euro al mese, ma tutte. Proprio tutte. Nella proposta del Pd (e anche nell’altra di Scelta civica fondata da Mario Monti) non c’è distinzione di reddito: si parla della possibilità di tagliare gli assegni punto e basta”. In sintesi, nell’articolo si sostiene che Renzi vuole tagliare le pensioni a tutti, tranne che ai pensionati, a cui il Pd vuole invece tagliare gli assegni.Chi volesse prendere le parti del Governo potrebbe però semplicemente ricordare che proprio questo mese sono state erogate quattordicesime in aumento o a nuovi pensionati.

GHISELLI CHIEDE RICONOSCIMENTO LAVORI DI CURA

Uno dei temi sul tavolo del confronto tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni, che torna a riaprirsi quest’oggi, riguarda la valorizzazione, ai fini pensionistici, dei lavori di cura svolti delle donne. Un’indagine presentata la scorsa settimana alla commissione Lavoro della Camera ha infatti mostrato quali siano le differenze di genere nei trattamenti pensionistici. E ha ricordato anche che le donne sono state parecchio penalizzate dal brusco innalzamento dell’età pensionabile della Legge Fornero. Roberto Ghiselli, intervistato da RadioArticolo1, ha spiegato che occorre riconoscere i lavori di cura, che riguardano “figli, persone con disabilità, anziani non autosufficienti, e chiederemo al governo se ci sia la possibilità di verificare e riconoscere con modalità tecniche che chi si è trovato in quelle condizioni abbia la possibilità di andare in pensione con qualche periodo di anticipo”.

APPELLO DI SACCONI E DAMIANO A GOVERNO E PARLAMENTO

Oggi alle 13:00, presso la sala stampa della Camera, è in programma una conferenza stampa di Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, che hanno intenzione di chiedere a Governo e Parlamento “un impegno a rinviare strutturalmente l’adeguamento dell’età di pensione all’aspettativa di vita, che altrimenti la porterebbe a 67 anni a partire dal 2019”. L’iniziativa dei presidenti delle commissione Lavoro di Camera e Senato va certamente incontro alle esigenze di molti cittadini che rischiano di vedersi innalzare i requisiti pensionistici di ben 5 mesi. In alcuni casi, poi, si tratta di persone che hanno già visto alzarsi “l’asticella” dopo il varo della Legge Fornero. “Questo è un tema molto sentito dai cittadini, che incide pesantemente sulle loro vite. Fermi restando gli obiettivi di sostenibilità nel lungo periodo, un po’ di buon senso aiuterebbe la società a ritrovare fiducia nel sistema previdenziale, a partire dai giovani”, hanno dichiarato Sacconi e Damiano.

QUATTORDICESIMA CON ARRETRATI PER GLI EX STATALI

Per i pensionati ex dipendenti pubblici c’è la possibilità, se hanno ricevuto questo mese per la prima volta la quattordicesima, di ricevere degli arretrati. Lo segnala lo Spi-Cgil di Genova. L’edizione locale di Repubblica riporta le parole della responsabile del dipartimento previdenza Paola Repetto, che ha ricordato come la quattordicesima, “che è sempre stata erogata automaticamente agli ex dipendenti privati, era invece legata a una sorta di autocertificazione per i dipendenti pubblici. Da quest’anno l’unificazione tra Inps e Inpdap ha portato all’erogazione automatica per tutti e quindi, anche gli ex dipendenti pubblici che non avevano mai fatto domanda, ma ne avevamo diritto adesso, si trovano ad avere la quattordicesima”. La sindacalista ha anche spiegato che “se un ex dipendente pubblico ha percepito la quattordicesima quest’anno e non l’aveva mai percepita prima  è opportuno che si rivolga alle nostre leghe per farsi fare un controllo della pensione e vedere se aveva diritto anche negli anni precedenti”.

Per gli ex statali, dunque, si apre una campagna simile a quelle già lanciata riguardo i diritti inespressi. Sarà importante capire quanti potrebbero essere i pensionati interessati e quindi a quanto potrebbero ammontare gli arretrati cui si avrebbe diritto. Forse lo si capirà da quanti di loro decideranno di farsi controllare la pensione. Certo è che con tutta probabilità non si era pensato, al momento del varo dell’estensione e dell’aumento della quattordicesima, che si potesse andare incontro alla richiesta degli arretrati.

CANCELLERI (M5S): VIA I VITALIZI IN SICILIA

Giancarlo Cancelleri sarà il candidato del Movimento 5 Stelle per la presidenza della Regione Siciliana. L’attuale deputato dell’Ars è uscito infatti vincitore dalle primarie del Movimento e ieri c’è stata “l’investitura” ufficiale, con un evento cui hanno preso parte anche Beppe Grillo e Luigi Di Maio. Chiamato sul palco dopo l’affermazione ottenuta, Cancelleri ha spiegato che il primo provvedimento che verrà preso dalla sua giunta, in caso di vittoria, sarà il taglio degli stipendi dei politici locali e soprattutto la cancellazione dei vitalizi, che il Movimento 5 Stelle ha contestato e continua a contestare. “Sarà il biglietto da visita per fare capire che l’aria è cambiata”, ha detto il pentastellato. Val la pena ricordare che a livello nazionale non è più ripresa la discussione sul ddl Richetti che deve intervenire proprio sui vitalizi dei parlamentari.