Per i contratti statali e per gli atti di indirizzo del Comitato di Settore Sanità, il portale “Quotidiano Sanità” ha pubblicato in anteprima le novità dell’intero comparto, cercando di far luce su tutti i possibili nodi ancora aperti e in discussione tra Aran e sindacati. Sul fronte dell’orario di lavoro sono previsti gli specifici adeguamenti rispetto alla normativa vigente in Unione Europea, in particolare si rende necessario introdurre un passaggio per lo più graduale ad un’organizzazione del lavoro basata su obiettivi e risultati verificati, «prevedendo una programmazione dell’orario per coprire le esigenze di servizio secondo i piani aziendali di attività», si legge sulle anticipazioni degli atti d’indirizzo. Occorre poi anche rivedere le disposizioni attuali sui servizi di guardia medica in coerenza con le varie modifiche sull’organizzazione del lavoro derivate dal quadro sanitario attuale, «evoluto rispetto a quello degli anni ’90 che sta alla base del vigente sistema, riconoscendo priorità al servizio di guardia per l’attività ordinaria». Da ultimo, bisognerà considerare nel rinnovo dei contratti le ricadute della turnazione notturna e il suo impatto con i riposi giornalieri e settimanali, prevedendo in particolare una revisione della valorizzazione economica delle tariffe orarie. 



RINNOVO CONTRATTI STATALI: LE ULTIME NOTIZIE

IL TWEET DEL MINISTRO MADIA

La grande novità arrivata ieri in sede di rinnovi dell’intero settore pubblico riguarda la parte dei permessi per tutti i dipendenti pubblici: in sostanza, come da annuncio del ministro Madia, la vicenda dei permessi per motivi sindacali viene confermato nel nuovo pacchetto di riforma PA, dando seguito a quanto avvenuto già nel 2015. «Nel 2015 abbiamo dimezzato i permessi sindacali. Oggi, coi sindacati, firmato accordo importante sulle regole per il futuro. Ora contratto»: i contratti statali sono dunque ora al vero punto di svolta sui 4 comparti in cui è stata ridivisa la Pubblica Amministrazione. Altro spunto importante che l’Aran dovrà cercare di canalizzare in un accordo finale con i sindacati, riguarda le varie forme di co.co.co.: «E’ sbagliato reintrodurre le collaborazioni coordinate e continuative con un emendamento estemporaneo, per di più esclusivamente rivolto a un unico settore, quello dell’università», aveva spiegato nei giorni scorsi il ministro Madia in merito ad un emendamento presentato dalla senatrice Pd Francesca Puglisi. «Con la riforma della Pubblica Amministrazione il governo ha deciso, infatti, di confermare quanto stabilito dal Jobs Act – conclude il ministro PA – mantenendo esclusivamente la possibilità di collaborazioni genuine con la PA, che non rappresentino forme di lavoro subordinato mascherato».



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