Giornata di tensione a Perugia per lo sciopero generale degli operai della azienda Perugina contro il piano di 300 licenziamenti previsti dalla proprietà per il rilancio del sito produttivo. Per la giornata di oggi sono previsti alcuni presidi davanti allo stabilimento di San Sisto mentre un’altra parte della protesta si sposta davanti al Mise dove i sindacati sono in trattativa per cercare di evitare quel piano licenziamento. Lo sciopero di 8 ore vede gli operai di Perugina impegnati alla protesta durante il tavolo istituzionale a Roma: i sindacati a la Rsu chiedono all’azienda multinazionale di mantenere gli impegni presi per il rilancio della società, utilizzando i vari ammortizzatori sociali. Come spiega la Rassegna Sindacali sul caso Perugina, «i dati che arrivano da Perugia parlano di adesione totale all’agitazione. La richiesta essenziale è una: “Chiederemo il rispetto degli accordi e dei nuovi ammortizzatori sociali”, affermano Flai, Fai e Uila regionali».



SCIOPERO OGGI 27 LUGLIO: LE ULTIME INFO

PARLAMENTARI AL TAVOLO DEL MISE

I sindacati chiedono una posizione chiara dell’azienda di proprietà, ovvero la Nestlè, in modo da non arrivare a licenziamenti senza aver dato “sfogo” a tutti i possibili piani di ammortizzatori presenti. «Per questo chiederemo al governo d’intervenire su due fronti: richiamare la multinazionale al rispetto dell’accordo del 2016, che prevedeva il rilancio della fabbrica attraverso gli investimenti e non certo un taglio di 340 posti di lavoro, e mettere a disposizione gli strumenti necessari per la gestione dell’accordo stesso da un punto di vista sociale», spiegano Michele Greco (Flai), Dario Bruschi (Fai) e Daniele Marcaccioli (Uila), insieme ai rappresentanti Rsu, Luca Turcheria e Fabiano Rosini. Nel frattempo a Roma, al tavolo con il Mise, presenti anche alcuni parlamentari impegnati nel tentativo di salvare il posto di lavoro dei 300 in via di licenziamento in Perugina: «chiediamo all’Esecutivo che per la Perugina vengano messe in atto tutte le misure, compresa la proroga della cassa integrazione straordinaria, che diano all’azienda il tempo di attuare gli investimenti previsti dal Piano di rilancio. E’ una questione di occupazione ma anche di identità, visto lo stretto rapporto che esiste tra Perugia e il cioccolato», spiega Adriana Galgano, deputata di Civici e Innovatori durante la discussione al Mise sul piano-Perugina.

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