I dipendenti pubblici tornano a sperare dopo l’ultimo tweet della ministra Marianna Madia, che è tornata a parlare del rinnovo dei contratti statali. Il tema torna al centro dopo gli incontri tra Aran e sindacati: per il momento si tratta solo di incontri preliminari, utili per preparare il terreno in vista della legge di stabilità di ottobre. L’obiettivo dei sindacati è ottenere l’aumento medio di 85 euro lordi conservando anche il bonus da 80 euro introdotto dal governo Renzi, ma sarà difficile trovare il giusto equilibrio tra le richieste e le risorse finanziarie. Il nodo riguarda proprio quest’ultimo aspetto: quanti soldi metterà a disposizione la legge di stabilità che il ministro Pier Carlo Padoan presenterà in autunno? Solo allora sarà possibile capire se è possibile negoziare l’aumento o se bisogna rateizzarlo in due anni. Un’estate di attesa, perché le trattative entreranno nel vivo da settembre. 



RINNOVO CONTRATTI STATALI: LE ULTIME NOTIZIE

FMI: “RIFORMA CONTRATTI PER CRESCERE IN COMPETITIVITÀ”

La riforma dei contratti statali può far crescere l’Italia in competitività: la “benedizione” arriva dal Fondo monetario internazionale. Per gli esperti di Christine Lagard il passaggio da una contrattazione di settore su base nazionale a una su base aziendale comporterebbe una riduzione del 3,5% nel tasso di disoccupazione, un aumento del tasso di occupazione del 4% e un guadagno di competitività, nel medio termine, del 2,5% circa. Con i miglioramenti della contrattazione salariale e le riforme strutturali sostenute caldamente dal Fondo monetario internazionale, l’Italia potrebbe conseguire nel medio termine un guadagno di competitività dell’8%, ciò che serve per garantire al nostro paese un tasso di crescita più robusto e duraturo. Intanto in Italia continua il dialogo, che in realtà potremmo definire meglio “braccio di ferro”, tra Aran e sindacati per il rinnovo dei contratti statali e l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici.

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