BARBAGALLO CHIEDE DI FARE PRESTO

L’incontro tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni si è concluso con la messa a punto di un calendario di incontri che nell’arco di una settimana, a partire dal 30 agosto, cercheranno di fare il punto sui temi principali del confronto, in modo che poi entro fine mese si possa arrivare a una sintesi in vista della Legge di bilancio. Carmelo Barbagallo ha invitato a “fare presto, sia perché dovremo fare i conti con la Legge di bilancio sia perché questa legislatura termina già all’inizio del prossimo anno”. Proprio per questo, quindi, i sindacati hanno chiesto a Giuliano Poletti “di procedere a ritmi serrati”. Il Segretario generale della Uil ha ricordato che occorre “costruire pensioni dignitose per i giovani e per le donne impegnate nei lavori di cura, ci vuole flessibilità in uscita dal lavoro ed è necessario individuare un indice più efficace per la rivalutazione delle pensioni in essere”. Punti importanti su cui non si è però ancora arrivati alla presentazione di una proposta concreta da parte dell’esecutivo.



BLOCCO ETÀ PENSIONABILE LIMITATO

Un tema previdenziale di cui si sta parlando molto in questo periodo è il possibile aumento dell’età pensionabile a partire dal 2019 in virtù dell’aumento dell’aspettativa di vita. Oltre che Cesare Damiano, Maurizio Sacconi e altri parlamentari, anche i sindacati hanno chiesto al Governo di bloccare questo possibile incremento. Durante il confronto che c’è stato tra l’esecutivo e le organizzazioni sindacali, Giuliano Poletti ha ribadito che solamente dopo che l’Istat comunicherà, in autunno, i dati sull’aspettativa di vita verrà presa una decisione. Il Governo sembra anche disposto a un blocco dell’età pensionabile limitato a chi svolge lavori gravosi. Non è ben chiaro se il riferimento sia alla lista di attività che rientrano nell’Ape social. I sindacati, però, vorrebbero una soluzione che valesse per tutti.



MOVIMENTO OPZIONE DONNA INSISTE PER LA PROROGA

Il Governo sembra intenzionato a varare delle misure per valorizzare i lavori di cura svolti dalle donne ai fini previdenziali. Tuttavia il Movimento Opzione donna non è d’accordo con questa ipotesi. “Le donne sono tutte uguali, con figli o senza figli, con anziani da accudire o senza anziani da accudire. La legge deve avere una valenza generale”, scrive Lucia Rispoli in un post sulla pagina Facebook del Movimento, ricordando che “Opzione Donna esiste dal 2004 nell’ordinamento italiano e consente alle donne l’accesso in pensione con i contributi di una vita lavorativa lunga 35 anni”. Dunque, attraverso una proroga di questa misura che era stata introdotta in via sperimentale, si darebbe la possibilità a tutte le donne, non solo a quelle che hanno svolto lavori di cura, di accedere alla pensione anticipata, con un risparmio per le casse dello Stato, visto che ci sarebbe il ricalcolo contributivo degli assegni.



ANIEF CHIEDE LEGISLAZIONE AD HOC PER I DOCENTI

L’Anief, forte dei dati emersi da due recenti ricerche, torna a ribadire come chi lavora nella scuola faccia una professione non facile, che può portare anche a malattie professionali. Uno studio commissionato dall’Inpdap evidenzia poi come le donne siano più facilmente esposta alla sindrome di burnout, ma ancora la politica fatica a comprendere “la necessità di una legislazione ad hoc per le pensioni dei docenti. Questione presa in considerazione soltanto per le maestre di asilo in relazione all’Ape introdotta dalla riforma di Renzi”. Marcello Pacifico, Presidente nazionale dell’Anief, sottolinea come la categoria soffra di una scarsa considerazione, anche a livello retributivo, considerando che nel pubblico impiego ancora non si è riuscito a sbloccare il rinnovo del contratto.

“Da un recente studio Ocse, risulta che tra il 2005 e il 2014 in Europa i nostri insegnanti sono stati quelli che hanno perso più di tutti, circa il 7%, rimanendo fermo a poco più di 29mila euro lordi: solo la Grecia ha fatto peggio, ma per ovvi motivi non fa testo”, ricorda il sindacalista, che spiega anche che “l’Ufficio Studi Anief ha calcolato che l’inflazione ha eroso gli stipendi degli insegnanti italiani del 14%”. Dunque c’è la richiesta di un rinnovo contrattuale che tenga conto di tutta questa situazione. L’Anief ha avuto poi modo di sottolineare nei mesi scorsi come l’Ape social andasse estesa a tutto il personale della scuola e non solo alle maestre di asilo. Anche perché l’Ape volontaria, con la decurtazione che comporta, non è certo la risposta giusta alla richiesta di poter andare in pensione anticipata.

CANCELLERI (M5S): CANCELLEREMO I VITALIZI IN SICILIA

Dopo che il ddl Richetti ha avuto il via libera dalla Camera, Giancarlo Cancelleri si prepara a cancellare i vitalizi in Sicilia. Il candidato del Movimento 5 Stelle alla carica di Presidente della Regione ha infatti ricordato che per i cittadini siciliani “questo odioso privilegio” costa più di 17 milioni di euro all’anno. Il pentastellato ha anche evidenziato che durante la legislatura ormai giunta al termine M5S ha provato “varie volte a tagliarli con mille proposte, ma i partiti e il governo ci hanno sempre detto di no, continuando a difendere i loro privilegi e ormai pare impossibile che si faccia qualcosa entro la fine del mandato”. Cancelleri ha quindi detto che in caso di vittoria alle elezioni uno dei primi provvedimenti della sua giunta sarà proprio quello del taglio dei vitalizi e l’applicazione della Legge Fornero ai consiglieri regionali.