Per i prossimi mesi i fortunati e bravi “superstiti” degli 84mila in lizza per il concorso Bankitalia dovranno mettere a punto lo studio e il ripasso per arrivare alle prove scritte finali del prossimo autunno in modo da riuscire a raggiungere lo sperato posto garantito dal bando di concorso per 30 vice assistenti (ma possibile vengano raddoppiati anche perché la graduatoria rimarrà attiva per 4 anni). Secondo quanto stabilisce il bando ufficiale pubblicato dalla Banca D’Italia, le materie principali da riprendere per poter affrontare le prove scritte sono diritto, economia, statistica, inglese e matematica. Agli 8mila pre-selezionati queste materie saranno distribuite in cento domande a risposta multipla: l’attesa è lunga ma la concorrenza è spietata e per questo la preparazione deve essere minuziosa per poter essere in graduatoria in buona posizione. (agg. di Niccolò Magnani)
Per il maxi-concorso Bankitalia uno dei punti più nodali riguarda ovviamente i numeri per le iscrizioni che sono stati di un livello mai raggiunto prima: come stiamo raccontando in questi giorni, 85mila per 30 posti da vice assistenti è un qualcosa difficilmente raggiungibile in altri concorsi precedenti. La crisi del lavoro e la mancanza di bandi in questo settore da qualche tempo hanno creato il mix esplosivo dei questi tantissimi iscritti: qui sotto abbiamo spiegato la clausola di salvaguardia che opera una sorta di scrematura, ma in cosa consiste effettivamente? Come primo step era stabilito dal bando il requisito del diploma, ma dopo l’inondazione di domande legittime è stato necessario arrivare alla scrematura da parte di Bankitalia che ha ridotto il numero fino a 8140 – prediligendo lauree e diplomi con il massimo dei voti – ma ancora il numero è eccessivo. La delusione è stata tanta visto che il boom di iscritti era stato così alto proprio per la possibilità di iscriversi avendo come solo requisito il diploma di maturità. (agg. di Niccolò Magnani)
Il concorso indetto dalla Banca d’Italia per l’assunzione di 30 vice assistenti rappresenta un miraggio per tantissimi candidati. La proporzione è gigantesca: ci sono quasi tremila iscritti a contendersi un singolo posto. Il quadro è per certi versi davvero sconfortante, perché è evidente quanto questo boom di domande sia legato alla situazione economica nella quale versa il nostro Paese. Le cronache relative ai concorsi ci hanno abituato agli assalti al posto fisso, ma questo boom non ha precedenti. In via Nazionale però sono stati previdenti, per questo hanno inserito criteri di preselezione. In questo modo è stato scremato il numero dei partecipanti. Nel testo del bando di concorso sono stati espressi chiaramente i requisiti di accesso, molto generici. Anche questo ha portato alla carica inaudita di domande di partecipazione. Nel bando era prevista però la cosiddetta “clausola di salvaguardia”: se fossero giunte a Bankitalia più di tremila domande, sarebbe partita la scrematura per titoli di studio. E così è stato. I primi 8140 sono passati alla prova scritta a risposte multiple.
Le prove d’esame del concorso indetto da Banca d’Italia consistono in un test e in una prova orale che si svolgono a Roma. Vertono su elementi di diritto, economia, matematica e complementi di statistica, ma prevedono anche la verifica della conoscenza della lingua inglese. Il test consiste in 100 domande ed è articolato in due sezioni: la prima è relativa all’accertamento delle conoscenze nelle prime tre materie e si compone di 60 domande. Il punteggio massimo che si può conseguire è di 35 punti. La seconda sezione punta all’accertamento della conoscenza della lingua inglese con 40 domande. In questo caso il punteggio massimo è di 15 punti. Sulla base del risultato del test viene stilata una graduatoria in ordine decrescente di punteggio. Accedono alla prova orale del concorso di Bankitalia i candidati classificati fino al 300° posto, nonché quelli classificati ex aequo in tale ultima posizione.