Quello di vice assistente è il livello più basso del personale assunto dalla Banca d’Italia, ma il concorso che hanno indetto è stato presso d’assalto, perché rappresenta una delle poche occasioni di conquistare il cosiddetto posto fisso. C’è chi dopo la notizia del boom di domande presentate ha colto l’occasione per denunciare il sistema, definendolo “malato”. Lo ha fatto il giurista Pietro Ichino: «Questo numero di candidati comporta un costo abnorme per l’ente, che andava evitato con l’adozione di un filtro preliminare più stringente. Si poteva chiedere la buona conoscenza non solo dell’inglese ma di una seconda lingua straniera». Come riportato da linkiesta.it, per Ichino c’è alla base una grave mancanza di orientamento scolastico e professionale che fornisca ai giovani a caccia di una prima occupazione un’informazione qualificata sul tipo di lavoro a cui possono arrivare e sui percorsi da seguire per arrivarci. «Il dato delle 80mila candidature è figlio di una diffusa ignoranza di come funziona effettivamente il mercato del lavoro», ha aggiunto il giurista. Dal canto suo Bankitalia ha provveduto raddoppiando i posti offerti: da 30 sono passati a 60. (agg. di Silvana Palazzo)
Per il maxi concorso di Bankitalia, i 60 vice assistenti ricercati sono stati espressi con relative mansioni specifiche sul bando di concorso apparso nelle scorse settimane e che ha dato il via al boom di iscrizioni (84mila e rotte). Si tratta di un posto di impiegato nel primo tratto di carriera possibile a livello operativo dentro alla Banca d’Italia. Il compenso è definito a 28.300 euro annui (in aggiunta con premi e indennità) e la ricerca riguarda espressamente, «profilo amministrativo con mansioni esecutive, classificazione, archiviazione e protocollo di documenti (non è escluso lo sportello)». Gli 8mila che sono rimasti dopo la prima scrematura ora dovranno studiare per le prove pre-selettive, con il 27 luglio data limite in cui saranno pubblicate le liste di chi ha diritto di partecipare alle prove scritte di fine anno. (agg. di Niccolò Magnani)
Banca d’Italia ha deciso di raddoppiare i posti in palio per il concorso per un posto da vice assistente. Il bando del 20 aprile scorso riguardava l’assunzione di 30 persone, ma dopo il boom di domande è arrivata la prima grande novità per gli oltre ottomila candidati reduci dalla prima selezione. L’Autorità ieri ha pubblicato un avviso tramite il quale ha annunciato che per il suddetto concorso sono state aggiunte 30 posizioni, per un totale di 60. La notizia era nell’aria, ma si ipotizzava l’incremento per l’anno prossimo. Queste 30 posizioni ulteriori andranno quindi ad alimentare una graduatoria che ha validità quadriennale. La decisione è stata presa nel corso della riunione del 28 giugno scorso dal Consiglio superiore. Quello di Bankitalia non è l’unico concorso “ritoccato” per quanto riguarda il recente passato: sono stati aggiunti 2 posti per gli Esperti della Filiale di Trento, 4 ne sono stati aggiunti invece per gli Assistenti con conoscenze nel campo dell’impiantistica elettrica e delle connesse tecnologie informatiche.
Chi ha superato l’esame per titoli del concorso Bankitalia? La risposta a questa domanda arriverà il 27 luglio, quando verranno pubblicate le liste. La scrematura effettuata dalla Banca d’Italia però ha messo già i sindacati sul piede di guerra, perché sostengono che tagliare fuori chi non è laureato sarebbe discriminatorio. Stando a quanto riportato da Repubblica, fonti informate in merito evidenziano che il bando di via Nazionale è nel solco delle regole fissate per la Pa, quindi non ci si aspetta sviluppi o intralci a riguardo. Nessun colpo di scena, insomma. La corsa ai posti offerti dalla Banca d’Italia nel concorso comunque testimonia quanto sia difficile il momento sul fronte occupazionale italiano, ma non è una novità per Bankitalia, visto che in passato per un altro bando per vice assistenti avevano raccolto più di centomila richieste, mentre nel caso di una ricerca di cancellieri si era vista quota trecentomila.