Turisti e pendolari possono tirare un sospiro di sollievo: nessuno sciopero è previsto oggi, giovedì 10 agosto. Ma nella giornata odierna sono previste agitazioni su altri settori. Dal 1° agosto è in corso infatti uno sciopero di ogni prestazione straordinaria e aggiuntiva di tutto il personale di Poste Italiane in Emilia Romagna e Veneto. Lo hanno deciso le segreterie regionali di Slc Cgil, Slp Cisl e Failp Cisal, che hanno fissato la fine al 21 agosto. Lo sciopero è stato proclamato a causa delle «gravi carenze di personale in tutti gli ambiti produttivi e lavorativi presenti in regione», dimostrate «dal fatto che sono tuttora in servizio centinaia di lavoratori con contratto a tempo determinato». La situazione è intollerabile per i sindacati e provoca ulteriori disservizi per i clienti. Hanno quindi chiesto trasformazione del part time a full time, mobilità professionale verso la sportelleria, verifica e rivisitazione del progetto della consegna della corrispondenza a firma inesatta.
SCIOPERI OGGI, 10 AGOSTO: LE ULTIME NOTIZIE
LE PROTESTE IN TELECOM ITALIA
Dal caos Poste Italiane a quello Telecom Italia. Sono diversi gli scioperi che coinvolgono l’azienda di telefonia. Snater Liguria ha proclamato per tutti i lavoratori della regione appartenenti ai moduli 187 commerciale e cda sciopero dei primi 60 minuti di ogni turno e degli ultimi 90 minuti del turno. L’agitazione, che si concluderà domani, è stata proclamata anche a causa della chiusura della sede di La Spezia con trasferimento dei lavoratori alla sede di Pisa, contro «la societarizzazione del Caring e la timbratura in postazione, per l’intenzione aziendale di far fruire forzatamente i residui permessi individuali in palese contrasto con il CCNL» e per «lo stress lavoro-correlato e le continue attaccature in front-end». La sezione del Lazio ha invece proclamato lo sciopero dando la possibilità ai lavoratori di scegliere tra diverse modalità: sciopero dei primi 60 o 120 minuti di ogni turno e/o degli ultimi 60 o 120 minuti di ogni turno. In questo caso è stato proclamato «contro la chiusura delle sedi dei call center», per la «salvaguardia occupazionale», contro lo stress da controllo individuale e la timbratura sulla postazione di lavoro, «per la difesa dei lavoratori e della loro salute, minata dallo stress lavoro-correlato».