APE, NUOVA RICHIESTA DEGLI INSEGNANTI

Tommaso Nannicini non esclude che nella Legge di bilancio ci possano essere degli interventi per rafforzare l’Ape social. Intervistato da Il Sole 24 Ore, l’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha spiegato che potrebbero esserci degli “interventi selettivi”, sempre che vi sia la possibilità di estendere la platea dei beneficiari dell’Anticipo pensionistico agevolato. La Tecnica della Scuola ricorda a questo proposito che questo argomento interessa molto i docenti, visto che solamente i maestri della scuola d’infanzia sono considerati tra i lavori gravosi che rientrano nell’Ape social. Non sono mancati negli scorsi mesi gli interventi dei sindacati di categoria per segnalare che anche per chiedere l’allargamento dell’Anticipo pensionistico agevolato a tutti i livelli di insegnamento, considerato stressante e portatore di malattie professionali a prescindere dall’età di alunni con cui si ha a che fare.



NANNICINI (PD) CONTRO GENTILONI

Anche l’economista Tommaso Nannicini, componente della segreteria del Partito democratico con un recente passato da sottosegretario della presidenza del consiglio da coordinatore del tavolo di confronto tra Governo e sindacati, ha detto la sua sulla cosiddetta fase 2 della riforma pensioni, senza risparmiare critiche all’esecutivo Gentiloni. Intervistato da Il Sole 24 Ore, Nannicini ha chiarito:”Le proposte per cancellare del tutto l’adeguamento dell’età pensionabile alle aspettative di vita non sono solo una mina per i conti pubblici, ma vanno nella direzione contraria a quella indicata dal Partito democratico dell’equità tra le generazioni e dentro le generazioni”. L’economista ha spiegato:”È una contraddizione parlare di pensioni per i giovani e poi chiedere più risorse solo per chi in pensione ci va oggi”. Il suo avviso verrà accolto positivamente dal governo Gentiloni? (agg. di Dario D’Angelo)



NUOVE CHANCE PER L’APE DONNA

Aumentano le chance di poter vedere in Legge di bilancio un intervento pensionistico a favore delle donne, come la cosiddetta Ape donna, che, come ricorda Orietta Armiliato dalla pagina Facebook del Comitato Opzione donna social in un breve post, rappresenta una forma di “flessibilità previdenziale sostenibile”. Proprio per questo dovrebbe avere più facilità a essere approvata. Del resto la stessa Armiliato, in un altro post, ha ricordato le parole di Tommaso Nannicini in un’intervista a Il Sole 24 Ore. L’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha tra le altre cose  evidenziato che andrebbe rafforzati gli strumenti “come l’Ape sociale che sta avendo molto successo”. E l’Ape donna potrebbe proprio concretizzarsi nella possibilità di dare una “corsia preferenziale” alle italiane nell’accesso all’Anticipo pensionistico agevolato.



I DUBBI DEI PRECOCI SULLA LEGA NORD

Tra i lavoratori precoci aumenta la diffidenza verso la Lega Nord. Sul gruppo Facebook Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti, infatti, c’è chi, postando la proposta di legge numero 4600, presentata da Roberto Simonetti, deputato del Carroccio, chiede: “Mi dite per favore da quale parte sta scritto che prevederebbe la pensione con 40 anni di contributi?”. C’è quindi chi evidenzia che la proposta ha come obiettivo quello di “congelare” l’aumento dell’età pensionabile, che altrimenti scatterebbe a partire dal 2019. Inoltre, viene sottolineato che la copertura finanziaria per questo intervento verrebbe in gran parte sottraendo fondi da quelli già stanziati per l’accoglienza dei migranti. Non manca quindi chi avanza dubbi sul fatto che la Lega Nord voglia veramente cancellare la Legge Fornero, ricordando anche che aveva votato l’introduzione del meccanismo che lega i requisiti pensionistici all’aspettativa di vita.

M5, INTERNET E LE PENSIONI D’ORO

Il Movimento 5 Stelle torna a scagliarsi contro le pensioni d’oro, stavolta in modo diverso rispetto al passato. Con un post sul blog di Beppe Grillo, infatti, Luigi Di Maio segnala l’importanza degli investimenti nella diffusione di Internet, visto che, secondo una ricerca della Banca Mondiale, un incremento nella penetrazione di Internet potrebbe valere anche un punto e mezzo di Pil in più. “Ciò significa che se l’Italia ampliasse del 30% la diffusione di internet, l’occupazione giovanile aumenterebbe del 5% e il Pil crescerebbe tra lo 0,7% e il 4,5%”, scrive il Vicepresidente della Camera, che aggiunge anche come sia “veramente incredibile che si sia perso un treno di questa importanza. Mentre si spendono miliardi di euro in pensioni d’oro, si mettono pochi milioni – e male – sullo sviluppo delle autostrade telematiche”. “Dateci l’opportunità di governare e colmeremo questo gap”, è la conclusione del post di Di Maio.

FURLAN E LA STAFFETTA GENERAZIONALE

Intervistata da Il Mattino, Annamaria Furlan ha parlato di pubblico impiego e le è stato anche chiesto se ritiene che in questo settore si possa applicare la staffetta generazionale, più volte indicato come possibile strumento di flessibilità pensionistica, anche per aiutare l’occupazione giovanile. La Segretaria generale della Cisl ha detto che questo tema va affrontato in occasione delle discussioni sui nuovi contratti, in quanto il settore pubblico ha bisogno di assunzioni mirate e professionalmente qualificate. Quindi ha spiegato che la Cisl ha “visto sempre bene la possibilità della staffetta generazionale, che va però inquadrata nel quadro di una rivisitazione della legge pensionistica”. Dunque, sembra dire Furlan, ben venga la staffetta generazionale, che non può essere in ogni caso l’unico strumento di flessibilità o di riforma pensionistica.

LA BUONA NOTIZIA PER I PROFESSIONISTI

Per molti professionisti sembra essere arrivata una buona notizia da parte della Corte di Cassazione. Con l’ordinanza 19711/2017, infatti, viene sancito che le casse private (nel caso specifico quella dei commercialisti) non possono imporre dei contributi di solidarietà ai propri pensionati.Una volta maturata la pensione di anzianità l’ente previdenziale debitore non può con atto unilaterale, regolamentare o negoziale, ridurne l’importo, tanto meno adducendo generiche ragioni finanziarie, poiché lederebbe l’affidamento del pensionato”, è uno dei passaggi dell’ordinanza riportati da Il Sole 24 Ore. Ciò non esclude, ovviamente, il fatto che non si possano imporre dei contributi di solidarietà agli iscritti alle casse private, ma ciò deve avvenire tramite una legge e non invece con un atto regolamentare interno delle casse stesse.

APE, LA QUESTIONE DELLA RETROATTIVITÀ DELLA MISURA

Nei prossimi giorni dovrebbe concretizzarsi il decreto del governo che stabilisce le istruzioni ufficiali sull’Anticipo pensionistico volontario (Ape) in riferimento alle modalità tecniche di uscita e che permetterà a chi lo desidera di andare via prima dal lavoro dietro apposito prestito, purché si sia raggiunto il compimento dei 63 anni. Il testo originale è stato raggiunto da alcune revisioni sulla base dei consigli avanzati dal Consiglio di Stato ed è stato messo a punto dal ministero del Lavoro. Tuttavia, come sottolinea Corriere.it, mancherebbe ancora un nodo da sciogliere, ovvero quello della retroattività della misura, alla luce del ritardo accumulato ad oggi. Il diritto a poter accedere all’Ape dovrebbe decorrere a partire da maggio ma una delle possibili condizioni consisterebbe nella necessità da parte di chi lo richiede. Secondo il Consiglio di Stato, presupposti simili deriverebbero ad esempio dalla perdita del lavoro o dall’appartenenza a categorie come ad esempio i lavoratori precoci: “Potrebbe avvenire in favore di quei soggetti che versino in situazioni particolarmente disagevoli, anche a causa della perdita dell’attività lavorativa, e che tuttavia non si trovino nelle condizioni di potere beneficiare, in vista della maggiore flessibilità in uscita, degli strumenti dell’Ape sociale o di quella per i lavoratori precoci”. (Aggiornamento Emanuela Longo)