QUOTA 100, LA LEGA NORD NON MOLLA
Quota 100 non è sparita dalle proposte della Lega Nord per cambiare il sistema pensionistico italiano. La proposta di Massimiliano Fedriga, lo ha chiarito il suo collega di partito Roberto Simonetti, è rimasta però “arenata” in commissione Lavoro della Camera dal Pd dopo che il Governo ha approvato l’Ape nella Legge di bilancio nello scorso autunno. Inoltre, anche Matteo Salvini, durante un discorso tenuto a Ponte di Legno a Ferragosto, ha ribadito che il Carroccio sostiene la Quota 100 che è persino stata promossa da Cesare Damiano. Ciò nonostante lo stesso ex ministro del Lavoro sembra non aver voluto prendere più in mano la sua proposta di legge a sostegno della quale erano state anche raccolte molte firme da parte dei lavoratori precoci, dato che era prevista nella pdl la Quota 41 in grado di consentire il pensionamento dopo il versamento di 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica.
PRECOCI E M5S
Tra poco più di un mese, esattamente dal 22 al 24 settembre, a Rimini si terrà Italia 5 Stelle, una tre giorni organizzata dal Movimento 5 Stelle nel corso della quale, tra le altre cose, dovrebbe essere annunciato il nome del candidato Premier M5S. Un evento, quindi, su cui sarà catalizzata l’attenzione del mondo politico e anche di tutti gli aderenti e simpatizzanti dei 5 Stelle. Proprio per questo il Comitato Emilia Romagna dei lavoratori precoci ha deciso di organizzare per il 23 settembre un presidio, con magliette e cappellini inneggianti a Quota 41, per ricordare quelle che sono le loro richieste anche al Movimento 5 Stelle. In passato non sono mai mancate dichiarazioni dei parlamentari pentastellati a favore della causa dei precoci. Visto che le elezioni si avvicinano, forse ricordare quelle che sono le proprie richieste non è una cattiva idea.
LE RICHIESTE DI DAMIANO
Cesare Damiano saluta con soddisfazione il dato relativo alla crescita del Pil registrata nel secondo trimestre dell’anno. “Più crescita vuol dire più risorse per la legge di Bilancio”, spiega l’ex ministro del Lavoro, che indica quindi quelli che potrebbero essere gli interventi per “una manovra espansiva e sociale”. Per quanto riguarda il lavoro, dal suo punto di vista occorre varare degli incentivi strutturali per l’assunzione a tempo indeterminato dei giovani sotto i 35 anni, mentre sulla previdenza “dobbiamo irrobustire la scelta dell’anticipo della pensione che favorisce, con il turnover, l’assunzione dei giovani”. Damiano non rinuncia poi a ricordare che bisognerebbe trovare il modo di “rallentare la prevista salita di 5 mesi dell’età pensionabile, prevista dal 2019, a fronte della certificata diminuzione dell’aspettativa di vita nel 2015”.
PROIETTI REPLICA A MORANDO
La chiusura di Enrico Morando a interventi sulla previdenza nella Legge di bilancio non sono passate inosservate e Domenico Proietti si chiede di quale Governo faccia parte l’esponente del Pd visto che l’esecutivo attuale ha avviato un confronto con i sindacati proprio per decidere quali misure poter inserire nella manovra. “Il confronto verte sui giovani, donne, previdenza complementare e sul legame automatico all’aspettativa di vita che non è uguale per tutti i lavori. Su questi temi la Uil si aspetta risposte positive già il 30 agosto quando riprenderà il confronto con il Governo”, ha detto il Segretario confederale della Uil, stando a quanto riporta La Tecnica della Scuola. Che pone l’accento sulle parole del sindacalista legate al fatto che l’aspettativa di vita è differente a seconda dell’attività svolta. “In ogni caso, per gli insegnanti, Ata e dirigenti scolastici, anche questa pista non porterebbe benefici sotto forma di deroghe”, scrive il direttore Alessandro Giuliani, ricordando che il logorio psicologico cui sono sottoposti i docenti non anticipa (fortunatamente) il rischio morte.
IL CHIARIMENTO DI SIMONETTI
Roberto Simonetti, dalla sua pagina Facebook, fornisce un importante chiarimento rispetto alla sua proposta di legge, che mira a bloccare l’aumento dell’età pensionabile fino al 2022, e la Quota 100 sostenuta dalla Lega Nord. Il deputato del Carroccio scrive infatti in un post: “Aspettativa di Vita e Quota 100 son due cose diverse e due proposte di legge diverse. La prima a mia firma la seconda a firma Fedriga di qualche anno fa. Per quota 100 però l’iter in commissione è stato fatto arenare dal Pd dopo che il Governo ha varato l’Ape social e l’Ape volontaria lo scorso anno. Vediamo a settembre che fine farà l’adeguamento di vita. Per noi è fondamentale bloccarla in previsione di una seria riforma pensionistica”. Simonetti aggiunge anche un dettaglio non da poco in vista delle elezioni: “Per cambiare la Fornero si deve cambiare Governo”.
LE NOVITÀ DALLE LEGGE SULLA CONCORRENZA
Italia oggi ricorda le novità importanti sul Tfr e la previdenza introdotte con la nuova legge sulla concorrenza. In particolare, è previsto che la quota del Trattamento di fine rapporto da destinare alla previdenza complementare potrà essere determinata dalla contrattazione collettiva. Questo dovrebbe anche agevolare le adesioni che nelle aziende con meno di 50 dipendenti, secondo i dati della Covip, sono piuttosto basse. Inoltre, sarà più facile per chi è rimasto disoccupato avere accesso a un sostegno economico utilizzando quanto accantonato nel proprio fondo pensione. Infatti, se si è senza lavoro da almeno due anni e non ne mancano più di cinque al raggiungimento della pensione, diventa possibile avere una rendita anticipata, di modo da non restare “scoperti” in attesa della pensione. Si tratta di fatto di una sorta di “estensione” della Rita prevista insieme all’Ape volontaria.
INNALZAMENTO ETÀ PENSIONABILE E FONDO CLERO
Si continua a discutere, nonostante la pausa estiva, del possibile aumento dell’età pensionabile a partire dal 2019 e dell’ipotesi di bloccarlo. Un articolo pubblicato da Avvenire ricorda che la scelta che verrà fatta potrebbe avere importanti riflessi sul Fondo Clero. Nel caso infatti la situazione resti invariati, per i sacerdoti continuerà a restare in vigore l’attuale sistema che richiede un’età pensionabile di 68 anni già dal 2003. “A questa età, ben superiore a quella di altre categorie, l’Istituto di previdenza vi aggiunge dal 2012 anche la speranza di vita (di 7 mesi, di 9 mesi)”, ricorda Vittorio Spinelli. Se vi fosse invece l’innalzamento in base all’aspettativa di vita per tutti i lavoratori, “il Fondo, anche solo per un effetto interpretativo, dovrebbe recepire l’età dei 67 anni.E sarebbe questo il caso, davvero eccezionale, di una riforma a favore, che riduce l’età”.
QUOTA 100 E QUOTA 41, LE PAROLE DI SALVINI
A Ponte di Legno si è tenuto uno dei classici appuntamenti estivi della Lega Nord, cui ha partecipato anche Matteo Salvini, che è stato protagonista di un intervento in cui ha esposto i principali provvedimenti che vorrebbe varare in caso di vittoria alle elezioni. Una vittoria di cui si sente piuttosto certo, dato che ha detto ai simpatizzanti del Carroccio che l’anno prossimo vuol tornare all’appuntamento nella provincia di Brescia con la Lega non più partito di opposizione, ma di governo. Tra i vari punti esposti dal leader del partito, anche l’ennesima conferma di voler cancellare la Legge Fornero. Salvini ha anzi sottolineato che sarà la prima legge che cambierà, perché la trova una di quelle più ingiuste approvate dal Parlamento nel dopoguerra, visto che ha rubato anni di vita a non pochi italiani, innalzando in modo brusco l’età pensionabile. “Maledetta lei e maledetto chi l’ha votata”, ha detto Salvini riferendosi alla riforma delle pensioni del 2011.
Quindi ha spiegato, come già fatto in passato, che la Lega è disposta a votare anche subito la proposta di legge di Cesare Damiano, visto che contiene la Quota 41, che sancisce a suo modo di vedere un “principio civile”, ovvero la possibilità di andare in pensione dopo aver lavorato per 41 anni. Ha voluto anche evidenziare che, sempre in virtù della proposta del parlamentare del Pd, ferma a suo modo di vedere da troppo tempo in Parlamento, è favorevole alla Quota 100. Non resta che vedere quale sarà la reazione a queste parole, soprattutto tra i lavoratori precoci.
LA DOMANDA CHIAVE SULL’ASPETTATIVA DI VITA
Alessandro Giuliani dedica un articolo su La Tecnica della scuola, il quotidiano della scuola on line, alla tanto discussa età pensionabile, riprendendo quanto ha ricordato recentemente Cesare Damiano, cioè: se l’Istat ha fatto sapere che nel 2015 l’aspettativa di vita è diminuita, perché si ipotizza di aumentare l’età pensionabile a partire dal 2019 di ben 5 mesi? “Il ragionamento di Damiano non fa una piega: se è l’aspettativa di vita a dettare la consistenza della soglia di età pensionabile, l’accesso alla pensione di vecchiaia (oggi posta a 66 anni e 7 mesi) si sarebbe dovuta spostare più verso i 66 anni piuttosto che a 67 (come invece intende fare l’Esecutivo a partire dal 1° gennaio 2019)”, scrive il direttore de La Tecnica della Scuola, segnalando che se non si avranno dei chiarimenti sul perché ciò non avvenga sarà facile immaginare che l’innalzamento dell’aspettativa di vita rappresenti “un pretesto per mandare in pensione più tardi i cittadini italiani (quelli della scuola compresi), al fine di non gravare sulle economie sempre più ristrette dell’Istituto di previdenza nazionale”.
IL CHIARIMENTO SUL DDL SIMONETTI
In questo mese di agosto si continua a parlare di pensioni e non sono mancate, prima della pausa estiva parlamentare, proposte per cercare di cambiare qualcosa nell’attuale sistema, come per esempio il disegno di legge presentato da Roberto Simonetti. termometropolitico.it ha voluto ribadire che la proposta del deputato della Lega Nord non ha a che fare con la Quota 41 o la Quota 100, piuttosto che con cambiamenti “strutturali” del sistema pensionistico. L’intento, infatti, è quello di congelare l’innalzamento dell’età pensionabile, che dovrebbe salire dal 2019, fino al 2022. Un tempo da utilizzare certo anche per ripensare il sistema pensionistico, ma per scongiurare nel frattempo che i requisiti pensionistici possano diventare più severi degli attuali. Anche per questo Simonetti ha chiesto a Cesare Damiano di sostenere la proposta, visto che lo stesso ex ministro si oppone all’aumento dell’età pensionabile.