Nel discorso di domenica al Meeting di Rimini Paolo Gentiloni ha confermato le anticipazioni dei giorni scorsi: la prossima legge Finanziaria si concentrerà su pochi obiettivi. In particolare con riferimento al lavoro saranno messi in campo nuovi sgravi per l’assunzione dei giovani e la formazione dei dipendenti e un assegno di ricollocazione, aggiornato e rivisto, per aiutare i disoccupati a ritrovare un lavoro.
Ci si propone, infatti, di dare una spinta decisa all’occupazione, in particolare quella giovanile. È, ahimè, evidente anche all’esecutivo che tre anni di forti sgravi ai contributi previdenziali delle imprese non sono bastati a riportare il tasso di disoccupazione sotto l’11%. Il governo punta così a rendere questi tagli strutturali. L’ipotesi più favorevole immagina di dimezzare i contributi pagati per gli under 32, seppur con qualche perplessità europea, nei primi due anni, e di ridurli dal terzo anno di tre o quattro punti.
Vi è poi il voucher che punta ad allargare il sostegno attivo ai disoccupati chiamato assegno di ricollocazione. Finora è stato applicato solo in via sperimentale e con risultati non particolarmente incoraggianti. In autunno dovrebbe entrare a regime permettendo, dopo quattro mesi di Naspi (la nuova “disoccupazione”), l’accesso a un voucher per incentivare la ricerca del lavoro attraverso il ricorso a, principalmente, società private specializzate. Fin qui si prevede di coinvolgere circa 500 mila persone l’anno. La manovra, tuttavia, potrebbe allargare la platea di altre 70-100 mila persone: i lavoratori coinvolti in procedure di cassa integrazione.
In questo caso si ipotizza, ad esempio, che un’azienda sopra i 15 dipendenti firmi con i sindacati un accordo che prevede il licenziamento di mille dipendenti entro due anni. Se quei lavoratori, grazie all'”assegno”, troveranno lavoro prima della scadenza della cassa, avranno diritto a godere dei fondi della cig rimanente.
La strada sembra, insomma, segnata: ripartire dai risultati del Jobs Act proseguendo, con alcune piccole correzioni in corso d’opera, l’azione degli ultimi anni, creando ulteriori, e nuovi, strumenti e incentivi in grado di consentire alle imprese di scommettere stabilmente, in particolare, sui giovani. Basteranno questi progetti agostani del Premier Gentiloni per scrivere, in autunno, una finanziaria che sia in grado di intercettare la, pur debole, ripresa e rilanciare l’occupazione?