Occorrerà attendere ancora un po’ di tempo prima che le intenzioni del governo sullo sblocco degli stipendi dei dipendenti del Pubblico Impiego possano essere del tutto chiare. Nel frattempo però, come rivela Businessonline.it, i segnali che giungono dalla preparazione del DEF e della nuova Legge di Stabilità appaiono ancora del tutto negativi. Secondo il ministro Calenda, le risorse che si attendono saranno poche e questo, di per sé, rappresenta un segnale niente affatto che positivo. Se i circa 1,5 miliardi saranno destinati ad altro e non per l’aumento dei contratti statali, come spiegato nel focus sotto, è chiaro che la situazione del personale pubblico diventa rovente. Non solo: Calenda, così come Padoan o Morando non hanno espresso alcuna dichiarazione utile sul fronte delle novità dei contratti statali. Neppure un accenno al fatto che anche questo aspetto sarà preso in esame sul fronte budget nelle spese della prossima manovra. I miliardi in più per l’aumento del Pil, aveva già spiegato nei giorni scorsi il consigliere Economico, Leonardi, saranno infatti destinati quasi certamente per rilanciare l’occupazione giovanile e per gli sgravi fiscali. Ai contratti statali, dunque, sembra non pensarsi davvero nessuno, a parte i sindacati che da tempo hanno dimostrato di essere sul piede di guerra in vista delle nuove occasioni di confronto che si fanno ormai imminenti e necessarie. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



CRESCE L’ANSIA DOPO LE PAROLE DEL MINISTRO CALENDA

Spesso si è soliti dire: no news, good news. Una massima che non vale sul fronte del rinnovo dei contratti statali, con il governo che per il momento sembra glissare su un dossier che interessa migliaia di persone in tutto il Paese. Come riferito da businessonline.it, i segnali che arrivano dalla preparazione del DEF e della Legge di Stabilità 2017-2018 dell’esecutivo Gentiloni, infatti, sono tutto tranne che positivi. In particolare a tenere in apprensione le categorie interessate dalle richieste d’aumento sono le parole del ministro dello Sviluppo Economico Calenda, che ha ribadito ancora una volta come le risorse a disposizione siano veramente poche e che il budget extra da 1.5 miliardi è stato indirizzato al piano di rilancio degli investimenti denominato Industria 4.0. Il fatto che  l’aumento dei contratti degli statali (forze dell’ordine, polizia, carabinieri, militari, vigili, vigili del fuoco, docenti) non sia stato neanche citato non può non preoccupare. (agg. di Dario D’Angelo)



STIPENDIO DOCENTI ITALIANI COME COLLEGHI EUROPEI?

Il rinnovo dei contratti statali non è ancora un argomento di discussione, ma lo sarà presto, perché sta per riaprirsi la trattativa tra la rappresentanza del Governo e i sindacati. E allora bisognerà affrontare anche la questione dell’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici. Gli insegnanti sono sul piede di guerra, come tutto il comparto scuola: online hanno lanciato una petizione per l’aumento di 85 euro lordi al mese. L’obiettivo è equiparare lo stipendio dei docenti italiani a quello dei colleghi europei. Finora la petizione ha riscontrato un discreto successo: sono state raccolte circa ventimila firme. Il timore è che però non serva a smuovere la situazione. Tra l’altro il sindacato Anief continua a chiedere gli arretrati, ma c’è il forte richiesto che questa richiesta non venga accolta. Resta il fatto che il confronto con le retribuzioni degli insegnanti europei è preoccupante: solo i docenti slovacchi e greci hanno uno stipendio inferiore a quello dei colleghi italiani, stando a quanto riportato dal sito Possibile.



MALATTIE E PERMESSI: COSA POTREBBE CAMBIARE

Sul tavolo delle trattative tra Aran, l’agenzia che rappresenta il Governo, e i sindacati non c’è solo la situazione degli insegnanti italiani, ma più in generale quella dei dipendenti pubblici. Tra gli argomenti di discussione c’è anche la lotta all’assenteismo, su cui il ministro Madia punta attraverso l’azzeramento dei premi e dei bonus di merito per l’intero ufficio, quindi non solo per i dipendenti accusati. Il nuovo contratto non dovrebbe limitare il diritto a beneficiare dei permessi 104 in caso di malattia, ma disciplinarne la fruizione. A far discutere però è il fatto che si voglia penalizzare l’ufficio, non il singolo lavoratore: Aran a tal proposito ha precisato che con il rinnovo dei contratti statali si vuole anche incentivare il controllo reciproco tra colleghi, utile per superare le inefficienze della Pubblica Amministrazione. Tra pochi giorni comunque se ne saprà di più: ripartiranno le trattative e quindi verranno pian piano affrontati tutti i nodi.