GLI INTERVENTI POSSIBILI

Mercoledì prossimo sindacati e Governo tornano a incontrarsi per parlare di pensioni. Al confronto prendere parte anche Marco Leonardi, che intervistato da Termometro Politico ha spiegato che uno dei temi che verrà affrontato è quello di eventuali correttivi da apportare all’Ape social e alla Quota 41 prevista al suo interno. In particolare, sembra che ci sarà spazio per un ampliamento dell’Ape social nei confronti delle donne. Inoltre, ha detto il consigliere economico di palazzo Chigi, si affronteranno i temi della pensione di garanzia per i giovani e delle misure per favorire la previdenza complementare. Leonardi ha anche aggiunto che non sa ovviamente fino a che punto si riuscirà a entrare nei dettagli, visti i tanti argomenti sul tavolo. Inoltre, ha ribadito che la maggior crescita del Pil registrata nel primo semestre dell’anno non libera nuove risorse da usare nella Legge di bilancio.



APE ED ETÀ PENSIONABILE

La settimana entrante sarà quella in cui si comincerà a mettere a punto la Legge di bilancio e, secondo quanto riportato anche dal Tg1, è molto probabile che tra gli interventi ci sia spazio per le pensioni, oltre che per il taglio dei costi del lavoro per i giovani neoassunti. Le ipotesi fatte dal telegiornale della prima rete sul piano previdenziale riguardano il possibile rifinanziamento dell’Anticipo pensionistico e il blocco dell’aumento dell’età pensionabile previsto dal 2019. Su quest’ultimo punto, il Governo sembra intenzionato ad aspettare i dati Istat sulla speranza di vita prima di prendere una decisione sul da farsi. Per quanto riguarda l’Ape, invece, gli interventi potrebbero essere molteplici: dalla sua stabilizzazione all’ampliamento delle platee dei beneficiari, prevedendo anche sconti per le donne, sempre penalizzate dal punto di vista previdenziale rispetto agli uomini.



LA FLESSIBILITÀ SOSTENIBILE

Nel consueto punto settimanale sulla pagina Facebook del Comitato Opzione donna Social, Orietta Armiliato non può non guardare all’appuntamento del 30 agosto, in cui sindacati e Governo torneranno a parlare di previdenza. Anche perché, evidenzia, “la direzione nella quale ci si sta dirigendo è proprio quella per la quale dallo scorso novembre stiamo lavorando”. Un lavoro portato avanti con una lettera aperta e rapporti diretti con sindacalisti, parlamentari, esponenti del Governo e loro consulenti. “Ricordo che stiamo parlando di Cumulo Gratuito dei Contributi valido anche per l’accesso all’istituto dell’opzione Donna e per gli Esodati e del riconoscimento e conseguente valorizzazione del lavoro di cura, insomma tutto ciò che siamo certe possa essere annoverato in quella che abbiamo definito Flessibilità Sostenibile”, aggiunge Armiliato, cui preme anche ricordare che quel che “stiamo sostenendo non vuole e non va a deprimere, né a reprimere nessun’altra iniziativa in atto da parte di chi ritiene di maggior interesse, ma soprattutto di possibile eleggibilità, altre misure”.



OPZIONE DONNA, CHIESTA PROROGA AI SINDACATI

Continua la battaglia del Movimento Opzione donna per chiedere la proroga del regime sperimentale di pensionamento anticipato per le italiane con 35 anni di contributi (e 57/58 di età). Visto che settimana prossimo i sindacati incontreranno nuovamente il Governo proprio per parlare di pensioni, è stato deciso di scrivere ai sindacalisti. “Vi chiediamo di non abbandonarci e di confermare con atti concreti il vostro impegno a sostenere e a vincere la battaglia che migliaia di Donne stanno conducendo da anni contro un governo che di fatto, per inspiegabili motivi, ostacola tale rivendicazione cui non attribuisce il dovuto riconoscimento, che si mostra sordo e cieco rispetto a tale bisogno e a tale dritto delle Donne”, si legge nella missiva, che si conclude con l’appello ai sindacalisti a chiedere “al Governo la Proroga di Opzione Donna al 2018 . Contribuirete in tal modo a concedere alle Donne una ‘opzione’ che risponde ad un loro reale bisogno e ad un loro sacrosanto diritto”. 

UNA NUOVA CRITICA PER BOERI

Tito Boeri riceve una nuova critica. Questa volta non per qualche sua dichiarazione sull’età pensionabile o sulle prestazioni erogate agli italiani all’estero, ma per l’organizzazione dell’Inps. Il segretario regionale dello Spi-Cgil, Ezio Medeot, ha infatti ricordato che in Friuli-Venezia Giulia dal 2009 a oggi c’è stata una riduzione del personale dell’Istituto pari al 27%. Il che si sta traducendo in una difficoltà per gli attuali dipendenti di rispondere al meglio alle richieste dell’utenza. ilfriuli.it riporta anche lamentele del sindacalista circa la continua digitalizzazione delle procedure, che sta rischiando di escludere una fascia importante di popolazione più anziana e meno abituata a usare il computer. “Questi sono i problemi di cui dovrebbe occuparsi il presidente nazionale dell’Inps, invece di avventurarsi in continue esternazioni di carattere politico come quelle contro la reintroduzione dell’articolo 18, sui voucher o sull’allungamento dell’età pensionabile”, ha quindi dichiarato Medeot.