Tante le novità in merito ai contratti statali e che toccano anche la sfera delle visite fiscali. Come annuncia Adnkronos, infatti, a partire da oggi la competenza di accertamenti medico-legali relativi all’assenza dal lavoro per malattia per i dipendenti della pubblica amministrazione spetterà al Polo Unico Inps. Questo gestirà le visite fiscali sia nel pubblico che nel privato ma soprattutto si occuperà di tutta una serie di aspetti tra cui: la disciplina delle assenza dal lavoro, premi ai medici che eseguono più visite fiscali, maggiori controlli a tappeto. Nello specifico, all’Inps spetta la competenza esclusiva di fare visite mediche ai dipendenti del pubblico impiego assenti per malattia. Tuttavia, i nodi da affrontare restano tanti e riguardano soprattutto l’ammontare delle visite annue a carico dell’Inps. Da oggi, infatti, le visite di controllo non saranno più eseguite su richiesta del datore di lavoro ma l’ente può intervenire di sua spontanea volontà e reiterare i controlli anche nel corso della malattia bussando alla porta del malato assente dal lavoro anche più volte al giorno. Secondo i sindacati si tratta di una vera e propria follia, poiché accentua l’esistenza di una sorta di clima di terrore. Sicuramente questa novità richiederà la necessità di ricorrere ad un maggior numero di medici sebbene i dubbi ricadono proprio sull’organizzazione della nuova funzione. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



FEDERAZIONE INTESA, “FINORA TECNICA DEL GAMBERO”

All’indomani dell’incontro tra Federazione Intesa FP e l’Aran, che rappresenta il governo nella trattativa per il rinnovo dei contratti statali, il segretario generale Claudia Ratti ha commentato i negoziati sugli istituti del “Rapporto di Lavoro”. Per l’organizzazione sindacale il documento ricevuto può «essere un solo punto di partenza per la discussione e non, come invece l’ARAN vorrebbe fare, una proposta ferma ed irrevocabile». Di conseguenza, i tavoli tematici – secondo Claudia Ratti – devono «essere un’opportunità per approfondire al meglio il rapporto di lavoro e non una modalità per perdere tempo senza affrontare i problemi seri di questa partita contrattuale». Per Federazione Intesa FP bisogna, ad esempio, sciogliere il nodo relativo all’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici, e sul futuro del bonus Renzi. «Ci auguriamo più concretezza per i prossimi incontri, perché dopo 8 anni di blocco contrattuale i lavoratori devono avere risposte certe», ha aggiunto il segretario Ratti, secondo cui bisogna porre fine alla «tecnica del gambero». All’orizzonte c’è un autunno particolarmente “caldo” sul fronte contrattuale. (agg. di Silvana Palazzo)



LE NOVITÀ SUL TEMPO DETERMINATO

Come già anticipato nelle scorse settimane, con il via delle nuove trattative sui contratti statali si potrebbe portare all’attenzione una novità importante, se non “rivoluzionaria” sui contratti a tempo determinato nella Pubblica Amministrazione. Come rivela anche il portale Pensioni Oggi, è allo studio una “mini” riforma dei contratti determinati per allineare le regole del settore pubblico con quelle del privato dopo le ultime novità del Jobs Act. In sostanza, il Governo Gentiloni vuole arrivare a fissare tetti al numero dei contratti a termine in una data amministrazione, prevedendo dei limiti anche nella durata e nelle proroghe. Come già è stata denominata questa operazione, si tratta di una stretta al “precariato selvaggio”: già da oggi i sindacati e l’Aran ne discuteranno per provare a raggiungere un accordo, oltre a stabilire delle precise situazioni per le varie deroghe ai vincoli dei 36 mesi come durata massima limite.

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