Svolta nel mondo della Pubblica Amministrazione: la ministra Marianna Madia ha annunciato oltre duemila assunzioni straordinarie tra le forze di Polizia e i Vigili del Fuoco. Si andranno a sommare a quelle fissate dal piano per la stabilizzazione dei precari storici, che è contenuto nel nuovo Testo unico del pubblico impiego approvato il 19 maggio scorso. Nel triennio 2018-2020 è prevista l’assunzione dei dipendenti pubblici precari che entro la fine di quest’anno hanno lavorato almeno tre degli ultimi otto anni, anche in più di un’amministrazione. L’obiettivo della riforma della ministra della Funzione Pubblica è anche quello di regolamentare le assunzioni secondo una nuova logica di reclutamento: bisogna soddisfare le reali necessità delle amministrazioni, non ci si deve più basare sulle piante organiche. Con il “Piano triennale dei fabbisogni” dunque le assunzioni dovrebbero scattare nel rispetto delle effettive esigenze di personale delle amministrazioni pubbliche. Ciò vuol dire che le assunzioni non possono scattare senza il piano sopracitato e senza il decreto che approva le procedure di reclutamento.



ASSUNZIONE STATALI: LE NOVITÀ E LE ULTIME NOTIZIE

COME CAMBIANO I CONCORSI

La decisione di introdurre concorsi unici nazionali, con cadenza triennale, è legata proprio all’intenzione di legarli al piano dei fabbisogni. Attualmente ogni amministrazione può indire il proprio concorso, ma con la riforma Madia solo quelle amministrazioni che comunicheranno le proprie necessità potranno partecipare ai bandi triennali. Nel decreto attuativo della riforma è stata inserita la possibilità di far svolgere i concorsi in forma centralizzata o aggregata. Inoltre, è previsto l’accertamento della conoscenza delle lingue straniere, a partire da quella inglese, come requisito di partecipazione al concorso o come titolo di merito che le commissioni giudicatrici possono valutare. Prevista anche la valorizzazione del titolo di dottore di ricerca. L’obiettivo di questi nuovi meccanismi di valutazione è valorizzare l’esperienza professionale acquisita da chi ha avuto rapporti di lavoro flessibile con le amministrazioni, escludendo i servizi prestati presso uffici di diretta collaborazione con gli organi politici. Resta comunque ferma la garanzia di un adeguato accesso dall’esterno.

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