LA PETIZIONE SULL’ASPETTATIVA DI VITA
Con un’iniziativa comune, il Movimento Opzione donne e il Gruppo 41xtutti Lavoratori uniti hanno presentato in Senato la petizione per abolire il meccanismo che lega i requisiti pensionistici all’aspettativa di vita. Su questo tema, com’è noto, da diverso tempo c’è un acceso dibattito, in quanto entro la fine dell’anno il Governo dovrà decidere se far scattare un nuovo aumento dell’età pensionabile a partire dal 2019. Si potrebbe arrivare a dover avere 67 anni per accedere alla pensione. I rappresentanti dei due gruppi hanno anche incontrato alcuni membri della commissione Lavoro della Camera dei deputati. Vedremo se la richiesta comune dei due gruppi verrà accolta, tenendo anche conto che da tempo vanno chiedendo di varare la Quota 41 per tutti e la proroga di Opzione donna o una sua stabilizzazione.
RIZZETTO-FORNERO, IL “DUELLO” IN TV
Walter Rizzetto è stato ospite oggi della trasmissione Agorà, cui ha preso parte come ospite anche Elsa Fornero. Il deputato di Fratelli d’Italia, che da tempo si batte per una contro-riforma delle pensioni rispetto a quella che porta il nome dell’ex ministro del Lavoro, non ha perso occasione per criticare la Legge Fornero. E nel primo pomeriggio sul suo profilo Facebook ha scritto: «Stamani in diretta su Rai Tre, trasmissione Agorà, abbiamo alzato i toni. E lo rivendico. ‘Vergognoso” è contestare le pessime giustificazioni del fortunatamente ex Ministra Fornero? “Vergognoso” è contestare a voce alta il suo deputato in studio che afferma “Fornero premier!” condito con “brava, brava…!” ??? Secondo me, di “vergognoso” c’è stata la Legge Fornero. Ieri ho ricevuto una telefonata di una donna che dopo 40 anni di lavoro non riesce ad andare in pensione e deve attendere altri 3 anni; al telefono piangeva: questo è vergognoso. E se serve “alzare i toni” su questi argomenti, non mi tiro certo indietro».
BOERI TORNA SUI VITALIZI DEI PARLAMENTARI
Nel giorno in cui scatta per i parlamentari di prima nomina il diritto alla pensione, Tito Boeri, in un’intervista a Il Corriere della Sera, riguardo ai vitalizi afferma che “fra parlamentari e consiglieri regionali, si possono trovare 150 milioni”. Il Presidente dell’Inps ribadisce poi un concetto già espresso in passato, ovvero quello della mancanza di trasparenza da parte di Camera e Senato che non forniscono cifre riguardo i contributi versati dai parlamentari, nonostante l’Istituto da lui presieduto le abbia richieste anche al ministero del Lavoro. Per Boeri attraverso questi dati sarebbe possibile “capire se certe posizioni dei parlamentari sono dettate da interesse personale”, visto che “in moltissimi casi negli stessi anni in cui quelle persone sedevano in un’assemblea elettiva, l’Inps accreditava per loro gli oneri contributivi figurativi per un’altra attività di lavoro. Quindi alcuni di loro godono di trattamenti molto importanti. Non sempre è vero che tagliando i vitalizi si lasciano le persone senza pensione”.
LE RISPOSTE MANCANTI SUGLI ESODATI
Sulla sua pagina Facebook, Walter Rizzetto ha postato le foto della risposta che il ministero del Lavoro ha fornito a una sua interrogazione riguardante gli esodati esclusi dall’ottava salvaguardia, gli ex postali e gli ex Alitalia. “Pubblico la risposta del Ministero alla mia odierna interrogazione. Risposta, di fatto, dettata da Inps. Io sono sempre di più senza parole. Nessun accenno, poi, ad iniziative da farsi per tali soggetti”, è il commento del deputato di Fratelli d’Italia. E in effetti leggendo il testo della risposta ministeriale si possono evincere dei dati riguardanti gli esodati esclusi dall’ottava salvaguardia, mentre non ve ne sono per quel che riguarda gli ex postali e gli ex dipendenti Alitalia. Tuttavia, non si trova alcun passaggio che lasci intendere quali siano le intenzioni dell’esecutivo: far sì che questi esodati abbiano una salvaguardia? Riservarla solo ad alcuni di loro? Oppure semplicemente non far nulla?
IL RICHIAMO AL PROBLEMA DEI GIOVANI
Recentemente sono arrivati nuovi dati positivi e incoraggianti sulla ripresa dell’economia italiana. Tuttavia Daniele Manca, dalle pagine del Corriere della Sera, ricorda che “si potrà parlar di vera crescita solo e soltanto se questa camminerà sulle gambe dei giovani. E questo non è”. A suo modo di vedere si sta prestando poca attenzione al fatto che ci sono tanti giovani italiani sotto i 40 anni che emigrano per motivi occupazionali: un numero che negli ultimi anni è cresciuto. “È questione di mancanza risorse sicuramente. Ma anche di un disinteresse generale nei confronti delle nuove generazioni”, aggiunge Manca, evidenziando che “il tempo speso a discutere di pensioni è imparagonabile a quello impiegato per capire quali sono le ragioni che impediscono a un giovane senza mezzi di poter accedere a una formazione decente”. La sua conclusione è dunque che “se la ripresa c’è, la prima cosa da fare è sfruttarla non per dare più garanzie a chi ne ha già, ma per fornire opportunità al futuro. Ai giovani”.
VITALIZI E LA POLEMICA SU CUOMO
Oggi, 15 settembre 2017, i parlamentari di prima nomina raggiungono il traguardo che consente loro di aver diritto alla pensione. Di certo si parlerà molto del tema dei vitalizi, soprattutto perché il ddl Richetti è stato approvato solamente dalla Camera, ma non è ancora stato discusso al Senato, dove non mancano suoi dichiarati avversari. Nel frattempo, però, fa molto discutere la vicenda riguardante Vincenzo Cuomo, Senatore che a giugno è stato eletto Sindaco di Portici. Le due cariche sono incompatibili, dunque tocca fare una scelta. In realtà Cuomo in una lettera aveva già scritto di considerarsi decaduto da mandato di senatore. Tuttavia la Giunta delle elezioni di palazzo Madama non ha ancora “ratificato” la decadenza di Cuomo dall’incarico e mercoledì ha deciso di prendere altri tre giorni di tempo. Cosa di fatto permette al Senatore di tagliare il traguardo del 15 settembre e di poter maturare il diritto alla pensione da parlamentare. Quanto accaduto ha scatenato le proteste del Movimento 5 Stelle: “Quella della Giunta è l’ennesima dimostrazione che i partiti si sentono Casta e che collaborano in maniera solidale per garantirsi a vicenda i propri privilegi, alla faccia dei cittadini italiani”, è l’accusa dei pentastellati. Da parte sua, Dario Stefano, Presidente della Giunta, ha spiegato che l’organismo da lui presieduto “ha operato nel solco di una prassi consolidata, in ordine alla procedura indicata dall’articolo 18 del regolamento. Nessuna altra valutazione spettava al nostro organismo collegiale”. La polemica, siamo certi, non si placherà tanto facilmente.
PEDRETTI (SPI-CGIL): MANCANO RISPOSTE CHIARE DEL GOVERNO
Dopo l’incontro con il Governo, i sindacati si preparano a iniziative per far sì che le loro richieste di interventi previdenziali da inserire nella Legge di bilancio siano accolte. Ivan Pedretti, subito dopo il confronto, sulla sua pagina Facebook ha scritto che dall’esecutivo non sono arrivate risposte chiare sui temi che sono sul tavolo. “Procederemo nei prossimi giorni a convocare assemblee di lavoratori e pensionati in tutti i territori. E se necessario ci prepareremo unitariamente alla mobilitazione per portare il governo a rispondere positivamente alle nostre richieste”, ha aggiunto il Segretario generale dello Spi-Cgil. Già Maurizio Landini, nei giorni scorsi, aveva fatto capire che il sindacato è pronto a mobilitazioni per far sì che vengano approvate le modifiche richieste alla Legge Fornero. Non resta quindi che vedere quale decisione prenderà la Cgil.
LE PRIORITÀ PER LA UIL
Il nuovo confronto tra Governo e sindacati non sembra aver rassicurato questi ultimi sulle reali intenzioni dell’esecutivo in merito agli interventi previdenziali da inserire nella Legge di bilancio. Domenico Proietti ha infatti spiegato che la vaghezza riguardante le risorse che intende stanziare su questo capitolo preoccupa non poco. “Noi abbiamo ribadito le nostre proposte mettendo in primo piano il tema delle donne. Dobbiamo far crescere la mobilitazione per conseguire gli obbiettivi che sono stati individuati in queste settimane di confronto per continuare a reintrodurre principi di equità e giustizia nel nostro sistema previdenziale”, ha spiegato il Segretario confederale della Uil a Orietta Armiliato, che ha provveduto a riportare le dichiarazioni del sindacalista sulla pagina Facebook del Comitato Opzione donna social.