Andrea Bernaudo, leader di Sos partita Iva, non è affatto sorpreso dall’annuncio di Angelo Rughetti sul maxi concorso per l’assunzione di 500 mila statali, in sostituzione dei dipendenti pubblici che andranno in pensione. «L’ex Pci, oggi Pd, del resto, continua semplicemente a fare il suo lavoro: difende e rappresenta in pieno la linea statalista imperante in questo paese da cinquant’anni e il suo elettorato di riferimento e applica il “tassa e spendi”», ha dichiarato all’Agenzia di stampa “Dire”. Ritiene invece intollerabile il silenzio di Forza Italia e degli altri partiti, oltre che delle cosiddette associazioni di categoria «che avrebbero dovuto e dovrebbero difendere e rappresentare i lavoratori autonomi e le imprese». Per Bernaudo sono tutti corresponsabili «della situazione di prostrazione nella quale sono state ricacciate le imprese e le partite Iva in Italia, sommerse da un ammontare di tasse e contributi pari al 65%. Servono altri e nuovi interlocutori per il mondo dei produttori». (agg. di Silvana Palazzo)
CAMBIANO ANCHE LE SELEZIONI, NUOVE MODALITÀ?
Un esodo importante nel mondo della Pubblica Amministrazione: circa 500mila dipendenti andranno in pensione nei prossimi quattro anni, ma in dieci anni le uscite saranno di oltre un milione. Il governo vuole correre ai ripari con un maxi concorso per un turnover da 100-150 mila posti. Quest’operazione vede il favore dei sindacati: per evitare il “collasso” e favorire il ricambio, il governo pensa ad un piano di assunzioni per giovani, forse con qualche piccolo incentivo per favorire le uscite più veloci degli anziani. La selezione però avverrebbe sulla base di nuovi profili, attraverso nuove modalità concorsuali: le prove saranno centralizzate, periodiche e focalizzate sulla ricerca di specifiche professionalità. Si potrebbe partire ad esempio da abilità già certificate. il sottosegretario Angelo Rughetti ha fatto l’esempio dei progettisti, una figura mancante con ricadute pesanti. «Abbiamo miliardi di euro chiusi nei cassetti del governo», perché appunto non ci sono progetti. (agg. di Silvana Palazzo)
SACCONI CHIEDE MENO LAVORATORI MA MEGLIO QUALIFICATI
Per gestire la mole di assunzioni si sta pensando ad un maxi concorso all’interno della Pubblica amministrazione. Nei prossimi quattro anni ci saranno circa mezzo milione di pensionamenti, l’equivalente dovrà essere integrato e allora si cerca di capire come gestire questo gigantesco turn over. Sono subito scattate le polemiche: il presidente della Commissione lavoro del Senato ed ex ministro, Maurizio Sacconi, lamenta un assenza di approccio “industriale” ai processi di riforma. «Le nuove tecnologie digitali, che hanno già trasformato un terziario simile come banche e assicurazione, avrebbero dovuto indurre il ripensamento delle funzioni pubbliche e della loro organizzazione», ha dichiarato, come riportato da Askanews. Il reclutamento per Sacconi non deve limitarsi alla sostituzione delle figure obsolete con altre moderne, invece «dovrebbe corrispondere alla riduzione qualitativa del peso dello Stato, affinché il meno generi il più per l’economia e la società». La sua idea è di avere meno lavoratori statali, ma più qualificati e meglio retribuiti. Più duro è stato il commento di Paolo Zabeco, coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, secondo cui la Pubblica amministrazione dovrebbe preoccuparsi di azzerare i debiti contratti con le aziende fornitrici, che ammonterebbero a 64 miliardi di euro. Questo problema per la Cgia andrebbe risolto prima di pensare alle nuove assunzioni. (agg. di Silvana Palazzo)
“500MILA PRONTI PER LA PENSIONE”
Basta un maxi concorso per dipendenti pubblici a scatenare l’inferno. Una ipotesi lanciata dal governo e giù subito si alza un polverone: nei prossimi 4 anni, come spiegato dal Ministero della Pubblica Amministrazione, andranno in pensione circa 500mila dipendenti pubblici. Un’occasione “unica” per poter far lanciare un nuovo piano assunzioni all’interno della Pa, con dunque l’esecutivo che sta pensando una sorta di maxi-Concorsone storico che possa sistemare se non il problema del lavoro in generale almeno una fetta in grossa crisi, stante anche la difficoltà di turnover, di rilancio dei contratti statali e di aumento degli stipendi. Una staffetta generazionale che darebbe modo a tanti giovani di avere un posto nella pubblica amministrazione. A ventilare tale ipotesi clamorosa è stato il sottosegretario alla Pubblica amministrazione Angelo Rughetti, parlando dal palco della Festa dell’Unità di Roma. Sbloccare le assunzioni in tempi medio-rapidi potrebbe permettere la messa a punto di uno o più concorsi pubblici da lanciare nei prossimi 2-3 anni in modo da coprire l’esigenza e rilanciare il mercato del lavoro.
LA PROPOSTA DEL GOVERNO
«500mila dipendenti pubblici nei prossimi 4anni andranno in pensione – ha detto il sottosegretario Rughetti- Questa è una grande occasione per lo Stato con piano assunzioni giovani»: un piano ancora in cantiere ma che promette di arrivare sui tavoli delle Commissioni forse già dal 2018. «Noi abbiamo davanti una grande occasione», ha detto riferendosi ai 500mila dipendenti pubblici prossimi alla pensione e «questo budget può trasformarsi in nuovi posti di lavoro anche in maniera superiore a quelli che lasciano», si legge sul ripor Gr1. A chi mette già molti dubbi al piano del Governo appena in cantiere, il sottosegretario replica “tirando le orecchie” alle ultime gestioni della Pubblica Amministraziona: «la PA deve imparare ad assumere non per quello che serve a se stessa ma per quello che serve ai cittadini italiani».
Un esempio di concorsone? «Sono attese le linee guida per la predisposizione di fabbisogni, da cui discenderanno anche nuove modalità concorsuali, con prove centralizzate, periodiche e orientate a sondare specifiche professionalità», anticipa Huffington Post mostrando come per Rughetti e Madia uno profilo importante è certamente quello dei progettisti. «Abbiamo miliardi di euro chiusi nei cassetti del governo” perché non ci sono iniziative, progetti appunto. Intanto si dovrebbe chiudere la partita per la stabilizzazione dei precari, con in ballo 50 mila posizioni», conclude il sottosegretario Pa.