GHISELLI CHIEDE RISPOSTE AL GOVERNO
Dall’esecutivo non sono arrivate smentite sulle indiscrezioni che vedrebbero una Legge di bilancio priva di interventi sulle pensioni. Il che ha spinto Roberto Ghiselli a diffondere una nota per spiegare che “se il governo con la legge di bilancio 2018 non prevedesse le risorse sufficienti a dare attuazione agli impegni sottoscritti dal precedente Esecutivo con il verbale sulle pensioni del 28 settembre 2016, si assumerebbe una grave responsabilità, su un argomento molto delicato e sentito da milioni di cittadini, di tutte le generazioni”. Il Segretario confederale della Cgil ha quindi evidenziato che finora il confronto con l’esecutivo “non ha prodotto alcun risultato tangibile e ci auguriamo che nel prossimo incontro ci vengano fornite risposte adeguate, smentendo le indiscrezioni giornalistiche di queste ore”. Ghiselli ha anche specificato che le proposte sindacali sono finanziariamente sostenibili e utili a sbloccare il mercato del lavoro creando aiutando così i giovani.
RIFORMA PENSIONI E APE, I DUBBI SULLA CONVENIENZA
Ancora non è possibile accedere all’Ape volontaria, nonostante il testo del decreto sia stato firmato a inizio mese da Paolo Gentiloni. In ogni caso Davide Tripedi ha voluto condividere sulla sua pagina Facebook un servizio de La Gabbia Open dedicato proprio all’Anticipo pensionistico. Nella trasmissione di La 7 viene messo in evidenza come l’Ape rappresenti un vantaggio per le banche, visto che di fatto chi vuol richiedere l’Anticipo pensionistico deve stipulare una sorta di mutuo ventennale, che garantisce quindi agli istituti di credito un ritorno economico attraverso gli interessi. Il deputato del Movimento 5 Stelle, quindi, sembra voler ricordare che questa misura varata dal Governo Renzi non è poi tanto conveniente per chi vorrebbe andare in pensione anticipata.
SCARPETTA (OCSE) CONTRARIO A BLOCCO ETÀ PENSIONABILE
Non c’è solo Tito Boeri a essere contrario al blocco dell’aumento dell’età pensionabile che dovrebbe scattare dal 2019. Intervistato da Il Sole 24 Ore, infatti, Stefano Scarpetta, direttore per l’Occupazione, il lavoro e le Politiche sociali dell’Ocse, ha spiegato che l’adeguamento dei requisiti pensionistici all’aspettativa di vita “è necessario non solo per mantenere sotto controllo i conti del sistema previdenziale, ma anche per ragioni di equità; evitare che siano le generazioni più giovani a sopportare un peso crescente della previdenza”. Per l’economista, inoltre, il blocco dell’aumento dell’età pensionabile “presta il fianco a scelte opportuniste della politica che per attirare consensi scarica sui governi e generazioni future i costi aggiuntivi”, oltre a determinare una riduzione dell’importo delle pensioni, “con effetti particolarmente negativi sui lavoratori più deboli”.
TAGLI IN ARRIVO SUGLI ASSEGNI
Non solo sembra che ci sarà l’aumento dei requisiti pensionistici in base all’aspettativa di vita, ma nel 2019 pare che chi lascerà il lavoro si troverà con un assegno di importo ridotto del 5% circa. Lo si legge sull’edizione online del Quotidiano Nazionale, dove si ricorda quanto incida l’andamento del Pil sul calcolo della pensione che si va a incassare. Il risultato, quindi, potrebbe essere quello di avere cittadini che vanno in pensione più tardi e con un assegno di importo più basso. La decisione sull’aumento dei requisiti pensionistici non è stata ancora ufficialmente presa, ma le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni sembrano indicare la volontà del Governo di adeguarsi a quanto certificherà l’Istat con il dato sulla speranza di vita, che dovrebbe appunto far segnare un incremento, con tutta probabilità pari a 5 mesi e in grado quindi di portare l’età pensionabile a 67 anni.
LA DENUNCIA UIL SUL DECRETO LAVORI USURANTI
La Legge di bilancio approvata lo scorso anno contiene un’importante misura relativa all’anticipo pensionistico previsto per chi svolge lavori usuranti, con agevolazioni atte a garantire a chi svolge determinate professioni un accesso più rapido alla quiescenza. Tuttavia Domenico Proietti fa notare che ancora il decreto di attuazione per rendere effettiva questa importante novità non è stato pubblicato. “Un incredibile ritardo, un danno gravissimo per i lavoratori e per le lavoratrici che hanno diritto di accedere all’anticipo pensionistico previsto dalla normativa”, spiega in un nota il Segretario confederale della Uil, che poi evidenzia come questo sia “un ulteriore modo di fare cassa sulle pensioni in quanto le risorse stanziate per questo provvedimento non saranno utilizzate per l’anno in corso e andranno, come in tantissimi altri casi, in economia”.
BRACCIO DI FERRO TRA SINDACATI E GOVERNO
La partita tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni si chiuderà dopo il varo della Nota di aggiornamento del Def. Il prossimo round, dunque, sarà probabilmente fissato per l’inizio di ottobre. Permangono al momento le distanze: il confronto ha fatto registrare alcuni parziali passi avanti, ma non sulle questioni rilevanti. I sindacati si augurano di superarle nel proseguimento del negoziato. Nella proposta unitaria che Cgil, Cisl e Uil hanno inviato al Governo, hanno chiesto anche la riduzione del requisito contributivo da 36 a 30 anni per l’accesso all’Ape sociale in caso di lavori gravosi. E chiedono l’ampliamento delle categorie di lavoratori che svolgono le attività gravose. Va ridotto significativamente anche l’importo di pensione necessario in caso di pensionamento anticipato nel sistema contributivo a 63 anni e sette mesi con 20 anni di contributo, che ora è fissato a 2,8 volte l’assegno sociale. Insomma, sono tanti gli argomenti di discussione tra Governo e sindacati. La partita si preannuncia complessa. (agg. di Silvana Palazzo)