DONNE E CUMULO, LE PARTITE ANCORA APERTE
Nel suo consueto punto settimanale sulla pagina Facebook del Comitato Opzione donna social, Orietta Armiliato ha ricordato alcuni punti su cui resta aperto il confronto tra Governo e sindacati sul fronte pensioni, riguardanti specificatamente il mondo femminile: maternità, assistenza ai familiari disabili, valorizzazione del lavoro di cura. Armiliato ha anche evidenziato di aver avuto conferma dai rappresentanti dei sindacati sul fatto che queste misure sarebbero fruibili, almeno nelle intenzioni, da tutte le donne e non solo da alcune categorie. Quindi ha voluto sottolineare un’altra questione che va risolta quanto prima: quella riguardante l’impossibilità ancora esistente, nonostante le rassicurazioni avute nei mesi passati, di utilizzare il cumulo contributivo gratuito per accedere a Opzione donna e all’ottava salvaguardia degli esodati. Una questione che andrà risolta, probabilmente sempre attraverso la Legge di bilancio.
LA MOSSA CHE AIUTA GIOVANI E ANZIANI
Sembra difficile che il Governo blocchi il previsto aumento dell’età pensionabile che dovrebbe scattare dal 2019. Negli ultimi giorni, infatti, è cominciata a circolare l’indiscrezione secondo cui l’esecutivo avrebbe deciso di non inserire alcuna misura previdenziale nella Legge di bilancio per dedicarsi a interventi a sostegno dell’occupazione giovanile. In un articolo sul Quotidiano Nazionale, Raffaele Marmo giudica un errore contrapporre in questo modo i giovani e gli anziani. E ricorda come gli ultimi dati sul mercato del lavoro mostrino un aumento degli over 50 occupati, mentre la disoccupazione giovanile non diminuisce. Dunque dal suo punto di vista fermare l’aumento dell’età pensionabile in virtù dell’aspettativa di vita potrebbe aiutare i giovani a trovare più opportunità di lavoro.
LAVORATORI PRECOCI ALLA KERMESSE M5S
C’è attesa oggi per quanto accadrà a Rimini, dove il Movimento 5 Stelle investirà ufficialmente Luigi Di Maio come candidato Premier e capo politico. Il vicepresidente della Camera con tutta probabilità terrà un importante discorso che dovrà anche ricordare quelli che sono i punti programmatici del Movimento in vista delle elezioni. I lavoratori precoci sono pronti a presenziare per ricordare ai pentastellati la loro richiesta di modifica della Legge Fornero, per arrivare alla Quota 41, capace di consentire agli italiani di accedere alla quiescenza con 41 anni di contributi versati. In passato non sono mancati incontri tra le delegazioni dei precoci e i parlamentari M5S. Resta da capire se la Quota 41 potrà entrare in maniera “ufficiale” nel programma del Movimento in vista delle elezioni. Proprio per questo, quindi, i precoci si sono dati appuntamento a Rimini.
INTERROGAZIONE SUL CUMULO CONTRIBUTIVO
Oltre che degli interventi previdenziali da inserire nella prossima Legge di bilancio, in questi giorni si torna a discutere di quelli approvati lo scorso anno, ma che non riescono a utilizzare, come il caso del cumulo contributivo gratuito per i professionisti. quotidianosanita.it segnala infatti che Antonio Scavone e Giuseppe Compagnone, senatori del gruppo Ala-Sc, hanno presentato un’interrogazione a Giuliano Poletti evidenziando come ci siano molti professionisti che hanno raggiunto i requisiti per la pensione grazie alla somma dei contributi versati a diversi enti previdenziali, ma si sono trovati di fronte a una sorta di “scaricabarile” tra gli organismi preposti a rendere operativa la norma e senza riuscire a vedere concretizzato un loro diritto. I senatori segnalano anche che ci sono professionisti che, convinti di poter accedere alla pensione, si sono licenziati. “Viene il dubbio che l’intento sia quello di giungere a una nuova legge di bilancio per modificare la norma sul cumulo contributivo gratuito attenuando così l’impatto sulle casse private a discapito dei lavoratori”, aggiungono Scavone e Compagnone.
SCARPETTA (OCSE): “ITALIA PAESE CON INVECCHIAMENTO SIGNIFICATIVO DELLA POPOLAZIONE”
Il Governo ed il mondo dei sindacati si stanno confrontando sulla cosiddetta fase due della riforma delle pensioni. Sul tavolo ci sono diverse proposte avanzate dalle parti sociali tra cui la questione della variazione dell’aspettativa di vita che potrebbe far arrivare l’età pensionabile nel 2019 a ben 67 anni. Sull’argomento ha voluto dare la propria valutazione a Il Sole 24 Ore, Stefano Scarpetta, direttore per l’Occupazione, il lavoro e le politiche sociali dell’Ocse evidenziando: “L’Italia è uno dei paesi con un invecchiamento significativo della popolazione: se oggi abbiamo poco più due persone con più di 65 anni per ogni dieci persone in età attiva – 20-64 anni – nel 2050 saranno oltre sette, secondi solo al Giappone e vicini alla Spagna. Con una popolazione di seniors più ampia e che vive più a lungo e in migliore salute, è chiaro come l’adeguamento dei requisiti pensionistici è necessario non solo per mantenere sotto controllo i conti del sistema previdenziale ma anche per ragioni di equità; evitare che siano le generazioni più giovani a sopportare un peso crescente della previdenza”.
LE PRIORITÀ PER FAVORIRE IL TURNOVER
Tiziano Arlotti è tra i parlamentari che hanno incontrato a Bologna i rappresentanti regionali di Cgil, Cisl e Uil per fare un punto sul confronto tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni. In una nota, il deputato del Partito democratico fa sapere che “è giusto si ragioni su un rinvio o una sospensione della crescita automatica dell’età pensionabile, anche per valutare poi quali interventi complessivi possano essere utili per garantire tutti i lavoratori rispetto all’attuale organizzazione del mondo del lavoro”. A suo modo di vedere resta poi importante favorire il turnover “con politiche di incentivazione che già nel corso del 2017 hanno dato risultati importanti. Penso al taglio delle penalizzazioni, abolite con la legge di Bilancio 2017 per il lavoratori precoci, così come alla ricongiunzione non onerosa fra fondi previdenziali, che altrimenti era fortemente penalizzante.
La stessa Ape sociale, con il riconoscimento per chi ha maturato 41 anni di contributi, ha già consentito l’uscita di 66mila lavoratori, a cui si aggiungono quelli dell’Ape volontaria. È probabile che nel corso del 2017 si arrivi a 100mila lavoratori che si pensionano, creando l’opportunità ad altrettanti giovani di inserirsi nel mondo del lavoro”. Per questa ragione, Arlotti si è detto pronto a sostenere un intervento per tagliare il costo del lavoro per i giovani assunti a tempo indeterminato, “così come per rinnovare l’Opzione donna e riconoscere il lavoro di cura che ricade in gran parte sulle spalle femminili”. Il deputato dem ha anche ricordato l’importanza del turnover che potrebbe esserci nel settore pubblico con 500.000 uscite nei prossimi 4 anni.