Nel giro di pochi mesi si è passati dall’accordo con i sindacati al problema risorse. La strada per il rinnovo dei contratti statali, e quindi anche quella parallela per l’aumento degli stipendi dei dipendenti della Pubblica Amministrazione, sembrava in discesa, invece è ancora battaglia su questo fronte. I sindacati sono sul piede di guerra, soprattutto per quanto riguarda il comparto scuola. Gli aumenti di cui si parla sono considerati «ridicoli», in particolare da Anief. Le risorse sono ancora poche per garantire una copertura totale? Le voci, riportate da Termometro Politico, parlano negli ultimi tempi di un aumento distribuito solo a una parte dei dipendenti pubblici. Questa l’ultima idea del governo, anche se per il momento non ci sono conferme in tal senso. Aumenti a “pioggia” o legati al merito? C’è chi avanza anche l’ipotesi dell’aumento secondo il meccanismo alla Robin Hood, cioè solo a chi guadagna meno. Un ventaglio di soluzioni che non soddisfa affatto i sindacati per una trattativa che si sta rivelando al ribasso. (agg. di Silvana Palazzo)
PACIFICO, “CHIEDIAMO UNO STIPENDIO ADEGUATO”
La questione dei contratti statali degli insegnanti sta accendendo sempre di più una polemica che sembra non avere fine. Tra le varie voci sorte in auge in questi giorni vi è anche quella di Marcello Pacifico, attuale Presidente del Sindacato scolastico Anief. Intervenendo in maniera diretta sulla questione dei contratti statali, Pacifico ha elencato le sue richieste, scuotendo l’ambiente e ponendo degli obiettivi ben precisi per gli insegnanti. Per il Presidente Anief lo stipendio che ogni docente dovrebbe avere sarebbe quello ‘congruo alle proprie prestazioni’ e ‘adeguato alle necessità del vivere quotidiano’. Questo perchè, ricorda Marcello Pacifico, ‘attualmente il costo della vita ha superato quello delle buste paga.’ Parole concrete quelle del Presidente Anief, che fanno comprendere a pieno il momento di crisi della nostra società, momento in cui una figura-cardine nell’ambiente umano come l’insegnante viene degradato con stipendi non congrui alla sua importanza. Il Presidente Anief, poi, passa all’atto pratico descrivendo quelle che secondo lui sono le cifre concrete che servono ai docenti: ‘Si necessita di un aumento consistente, parliamo di non meno di 12 miliardi.’ (agg. Francesco Agostini)
MIUR, “BONUS 80 EURO MANTENUTO CON AUMENTI”
Le parole del sottosegretario Miur in questi giorni hanno avuto un effetto “valanga” che suona per una volta come una buona notizia all’interno delle trattative per il rinnovo dei contratti statali: quando infatti De Filippo ha asserito che tra i progetti concreti del Governo vi è quello di salvare il Bonus Renzi di 80 euro, è risultato chiaro che tra Miur e Pa sono allo studio gli aumenti per tutti i dipendenti pubblici salvaguardando il bonus indetto da Renzi e mantenendo allo stesso momento tutti gli aumenti di 85 euro previsti dall’accordo con i sindacati. «Con l’aumento contrattuale chi ha avuto gli 80 euro di bonus non li perderà», ha confermato anche il ministro Madia, annunciando come nel prossime Def in discussione in Parlamento dal 4 ottobre il Governo ha messo nero su bianco la volontà di intervenire trovando risorse ulteriori per il rinnovo della Pubblica Amministrazione.
LA RIVOLUZIONE DIGITALE PER GLI STATALI
Con la riforma Pa approvata dal Parlamento a firma Marianna Madia, nei prossimi anni il mondo degli statali vedrà tra i vari cambiamenti – in cui dovrebbero spiccare finalmente il rinnovo e l’aumento degli stipendi – una netta rivoluzione digitale che dovrebbe portare un Pa più snella e aderente alle esigenze tecnologiche del presente (e del futuro). «Le riforme della trasparenza (Foia) e degli appalti (nuovo codice), ad esempio, hanno prodotto un oceano di nuovi adempimenti e questioni giuridiche, tali da richiedere interi uffici, risorse ingenti e tempi notevoli, solo per dirimere le procedure e le questioni nuove», spiega uno speciale de “La Voce” sulle novità nel mondo degli statali. Uno dei punti dunque di massima urgenza è rendere flessibile la Pa di oggi, in prima battuta rendendo stabili i contratti di chi vi lavora, per poter affrontare le immediate sfide del domani: «la revisione dei fabbisogni si rivelerà utile solo se accanto alla conta del personale da impiegare e da assumere, si riescono a rivedere e semplificare davvero le procedure, attingendo a piene mani dall’informatica e dalle conoscenze professionali a essa connesse», conclude il focus Pa su La Voce.