Dopo la prova scritta del concorso pubblico per l’arruolamento di 1.148 agenti nella Polizia di Stato sono scattate i controlli. La Commissione Esaminatrice ha ribadito con un post su Facebook la presenza di anomalie nei questionari distribuiti nelle sessioni d’esame mattutina dei giorni 7, 8 e 9 agosto, quindi «a garanzia della correttezza della procedura concorsuale e degli interessi dei candidati» ha annunciato controlli per il prossimo 5 ottobre. Le verifiche riguarderanno «solamente i questionari individuati dalla società incaricata della stampa come potenzialmente viziati». Alle operazioni di controllo saranno ammessi i primi 20 candidati che avranno presentato istanza cui sarà dato tempestivo riscontro a mezzo mail. Dovranno poi presentarsi entro le ore 10.15 presso la Palazzina E del Compendio Ferdinando di Savoia, in via del Castro Pretorio 5, con una copia della mail di ammissione e un valido documento di riconoscimento. (agg. di Silvana Palazzo)



A MARZO 2018 CI SARÀ UN NUOVO BANDO

Il concorso per la Polizia di Stato del 2017 sta lasciando dietro di sé una serie infinita di polemiche. A fronte però delle presunte irregolarità riscontrate (tutte ampiamente da verificare, sia ben inteso) emergono per i candidati anche delle buone notizie, per fortuna. Tra le varie indiscrezioni degli ultimi giorni si parlerebbe anche di nuove opportunità da consumarsi in tempi relativamente brevi. A marzo 2018, infatti, sono previsti altri bandi per gli aspiranti poliziotti, che si protrarranno avanti nel tempo almeno fino al 2020.La Polizia di Stato, quindi, apre i suoi battenti agli allievi nelle annate 2018, 2019 e 2020. A fronte di questa apertura al ‘nuovo che avanza’, c’è da considerare l’esigenza di rinnovamento del corpo in questione, oramai vecchio e saturo in determinati settori. La necessità di ricevere nuova linfa al proprio interno sarebbe confermata anche da altre indiscrezioni. L’ultima, in ordine cronologico, riguarderebbe il concorso appena svoltosi, ossia quello del 2017: i posti richiesti, che ufficialmente erano 1.148, adesso invece sarebbero arrivati a circa 1.900. 700 posti in più che danno speranza a molti altri aspiranti poliziotti. (agg. Francesco Agostini)



PRESUNTE IRREGOLARITA’

Continua a far discutere il concorso della Polizia di Stato per l’assunzione di 1.148 Allievi Agenti. Dubbi sulla sicurezza e segretezza del concorso erano sorti dopo le numerose segnalazioni di candidati che riferivano di diverse anomalie sui questionari forniti durante la prova. La conferma arriva dal rinvio della pubblicazione della graduatoria relativa alla prova scritta e del diario per le convocazioni della prova di efficienza fisica, prevista per il 27 ottobre. L’Amministrazione, a garanzia della correttezza della procedura concorsuale e degli interessi dei candidati, ha disposto una verifica pubblica dei questionari. Se dovesse riscontrare la presenza di questionari viziati, i candidati coinvolti potrebbero essere ufficialmente convocati per sostenere eventualmente la ripetizione della prova scritta in data 13 ottobre. Questa circostanza spinge molti a considerare questo concorso affetto da numerosi vizi: dal meccanismo, considerato da alcuni non trasparente, all’impossibilità di correggere le risposte inizialmente date. 



CONCORSO POLIZIA 2017, POLEMICHE E RICORSI

Salvis Juribus Law Firm è sul piede di guerra: con un ricorso collettivo vuole censurare il bando di concorso per l’assunzione di 1.148 Allievi Angeli della Polizia di Stato. Sono diversi gli aspetti controversi segnalati, non tutti relativi alla segretezza della prova. Non tutti coloro che riporteranno il punteggio di 6/10 saranno ammessi a sostenere la successiva prova fisica, visto che verranno convocati per i civili «un numero sufficiente di candidati, tale da garantire la copertura dei posti messi a concorso», per i VFP1 in servizio o in riafferma annuale «i primi 300 candidati idonei», mentre per i VFP1 in congedo e i VFP4 in servizio o in congedo «i primi 130 candidati idonei». Un meccanismo che Salvis Juribus Law Firm considera irragionevole, perché «determina uno sbarramento ingiusto ed anche una profonda incertezza sui requisiti richiesti per il superamento della prova». Quindi il rischio è che alcuni candidati «saranno esclusi per aver conseguito un punteggio inferiore, magari per un decimo o centesimo di punto, rispetto ad altro partecipante».