Oggi è previsto un nuovo incontro all’Aran tra i rappresentati del governo e della Pubblica Amministrazione e i sindacati del comparto Scuola: la possibilità di chiudere il rinnovo con la firma, dopo quanto già fatto nel Comparto Centrale, è reale e lo hanno spiegato in questi giorni le anticipazioni di Italia Oggi e de Il Sole 24 ore. I nodi restano non secondari, come potete leggere qui sotto, ma è possibile che la firma – assicurano fonti di Palazzo Vidoni al quotidiano economico di Pigi Magnaschi – si possa chiudere nelle prossime 48-72 ore. L’input sarebbe arrivato direttamente dal premier Gentiloni che vuole chiudere il rinnovo dei contratti statali per docenti e personale scolastico nel giro di una settimana e all’inizio di questa campagna elettorale verso le Politiche del 4 marzo. «Il Governo punta a convince anche le sigle più refrattarie», scrive Italia oggi: ce la farà?
NUOVO ATTO DI INDIRIZZO?
L’indiscrezione rimbalzata ieri dopo lo scoop di “Italia Oggi” su una possibile svolta per il rinnovo dei contratti statali non ha ricevuto ancora alcuna smentita: la chiusura delle trattative potrebbe avvenire in tempi anche più rapidi perché sarebbe pronto un “nuovo” atto di indirizzo dell’Aran, una sorta di integrazione su cui hanno lavoratori i tecnici del ministero Pa per andare in contro alle richieste sindacali e ai punti ancora scoperti sugli aumenti stipendiali di Scuola e Sanità. In primo luogo, il “nuovo” Atto Aran dovrebbe contenere le modalità di utilizzo dello stanziamento previsto dalla Manovra, […] è un’apposita sezione nell’ambito del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, con uno stanziamento di 10 milioni di euro per l’anno 2018, di 20 milioni di euro per l’anno 2019 e di 30 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2020. Il comma successivo fornisce anche alcune indicazioni e prevede che l’utilizzo avvenga mediante eventuali integrazioni al contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento” e che la relativa contrattazione venga svolta nel rispetto dei seguenti criteri ed indirizzi».
Si tratta di premiare la valorizzazione dell’impegno in attività di formazione, ricerca e sperimentazione didattica dei docenti e appartenenti al comparto scuola e in secondo luogo la valorizzazione del contributo alla diffusione nelle istituzioni scolastiche di modelli per una didattica per lo sviluppo delle competenze. Sempre secondo le indiscrezioni del quotidiano economico, «il nuovo atto di indirizzo dovrebbe contenere una modesta “apertura” sulla questione del bonus per il merito anche se, per il momento, sembra che si debba escludere la possibilità che il bonus venga inserito fra le materie oggetto di contrattazione a livello di istituzione scolastica». Dovrebbe esserci infine una maggiore flessibilità sul fronte dell’aggiornamento e della formazione anche se, pure in questo caso, le possibilità rimaste della carta del docente verranno “riportate nell’alveo contrattuale”.