PROIETTI (UIL): APRIRE LA FASE 3
Se alcuni partiti politici si concentrano sulla cancellazione della Legge Fornero, la Uil chiede di continuare a cambiarla. “Dopo i positivi interventi introdotti grazie all’azione del sindacato, operati negli ultimi due anni, e alle salvaguardie degli esodati, bisogna aprire la fase 3”, dice in una nota Domenico Proietti. Il Segretario confederale della Uil spiega che “in questa fase occorrerà affrontare i temi della flessibilità per tutti i lavoratori intorno ai 63 anni, dell’eliminazione di tutte le disparità di genere che penalizzano le donne e della valorizzazione del lavoro di cura”. Per il sindacalista “è necessario, inoltre, intervenire sulle future pensioni dei giovani lavoratori e restituire pieno potere d’acquisto alle pensioni in essere”. Proietti fa anche sapere che su questi temi la Uil si aspetta impegni precisi dalle forze politiche in vista delle prossime elezioni.
SALVINI: TROVEREMO ACCORDO CON BERLUSCONI SULLA FORNERO
Matteo Salvini torna a parlare della cancellazione della Legge Fornero, spiegando che troverà l’accordo con Silvio Berlusconi su questo punto. Intervistato da Circo Massimo, la trasmissione di Radio Capital con Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto, il leader della Lega ha spiegato che Berlusconi ha dichiarato che verranno cambiati gli aspetti negativi della riforma delle pensioni del 2011. “Io di aspetti positivi non ne ho trovato neanche uno, perfetto”, ha aggiunto, spiegando che deve prevalere l’idea che dopo 41 anni di lavoro è sacrosanto il diritto di poter accedere alla pensione. Riguardo alle coperture necessarie per questo tipo di intervento, ha ricordato che si sta parlando dei contributi versati dagli italiani, quindi di soldi loro. Salvini ha anche parlando del Jobs Act, spiegando che a suo modo di vedere “ci sono alcuni passaggi che possono essere tenuti”. Da abrogare totalmente semmai, ha evidenziato, sarebbe la buona scuola.
DI MAIO: QUOTA 41 AL POSTO DELLA FORNERO
Luigi Di Maio ha confermato quanto aveva già spiegato Claudio Cominardi: in caso di vittoria alle elezioni del Movimento 5 Stelle ci sarà la possibilità di introdurre Quota 41. Il vicepresidente della Camera, intervenendo alla trasmissione “Fatti e misfatti” di Tgcom24, ha infatti detto che nei prossimi giorni verrà presentato il programma sulle pensioni del Movimento 5 Stelle incardinato su Quota 41, che consente di accedere alla pensione dopo 41 anni di lavoro, indipendentemente dall’età anagrafica. A quanto è parso di capire, tuttavia, quello dei 41 anni di contributi sarebbe l’unico requisito pensionistico che resterebbe in vigore. Non resta che aspettare maggiori dettagli in merito. Il candidato Premier pentastellato ha anche evidenziato che la Legge Fornero “va abolita non solo per chi deve andare in pensione, ma per tutti i giovani che devono entrare nel mondo del lavoro”. Dunque viene anche confermata la volontà del Movimento 5 Stelle di cancellare la riforma delle pensioni del 2011.
I “COMPLIMENTI” DI ELSA FORNERO A BERLUSCONI
Anche oggi Elsa Fornero è intervenuta in televisione, ospite di Agorà, il programma di Rai 3. L’ex ministra del Lavoro ha detto di essere convinta “che Berlusconi, sia per l’esperienza di governo che ha avuto, sia per l’esperienza di imprenditore, conosca bene la realtà economica, e sappia distinguere tra le cose che sono possibili e quelle che sono nel migliore dei casi delle battute buttate lì”. Chiaro il riferimento alla battaglia di Salvini per abolire la riforma delle pensioni del 2011. Secondo quanto riporta Adnkronos, Fornero ha spiegato anche di ritenere che in Italia “ci sia bisogno della saggezza di molti e tra questi ci metterei anche Berlusconi, che mi sembra comunque, invecchiando, essere diventato più saggio di quanto forse non sia stato come uomo di governo”. Inoltre, ha evidenziato che Berlusconi ha un’esperienza di governo che non è quella di Salvini.
DAMIANO SPIEGA COME CONTINUARE A SMONTARE LA FORNERO
Le parole di Stefano Scarpetta sul sistema pensionistico italiano non sono certo sfuggite a Cesare Damiano, che dice di condividere alcune considerazioni del Direttore del Dipartimento affari sociali dell’Ocse. Per esempio, quando “conferma la sostenibilità del nostro sistema e, al tempo stesso, l’inadeguatezza degli importi degli assegni pensionistici”. Del resto, evidenzia il deputato dem, “su questi due temi sono d’accordo al punto tale che, al tempo del Governo Prodi, quando ero ministro, ho introdotto la quattordicesima per i pensionati più poveri e migliorato il sistema di indicizzazione”. Damiano è semmai stupito per altre dichiarazioni di Scarpetta, visto che sostiene “la tesi dell’eccessiva incidenza della nostra spesa pensionistica rispetto al Pil: una percentuale che sarebbe addirittura doppia rispetto a quella degli altri Paesi europei. Un falso clamoroso”.
Secondo l’ex ministro del Lavoro, l’Istat dovrebbe quindi correggere “il dato scomputando il costo dell’assistenza e il peso delle tasse sulle pensioni, che ammonta a più di 40 miliardi di euro all’anno. Facendo questa operazione si scoprirebbe che la nostra spesa previdenziale è perfettamente allineata con quella degli altri Paesi”.
Damiano spiega anche di ritenere sia necessario “proseguire nell’opera di smontaggio della Fornero, già ampiamente avvenuta, con nuove salvaguardie che chiudano definitivamente il capitolo degli esodati; con la prosecuzione di Opzione Donna, utilizzando i risparmi delle risorse stanziate che sono ancora da quantificare; proporrei di rendere strutturale l’Ape sociale e di introdurre finalmente quella volontaria; di realizzare la pensione contributiva di garanzia per i giovani; di allargare le 15 categorie dei lavori gravosi che consentono di accedere all’Ape sociale e di bloccare l’innalzamento dell’età pensionabile”.