Ma a quanto ammonta in termini percentuali la rivalutazione delle pensioni? Con la rata che sarà corrisposta a partire dal 3 gennaio torna l’indicizzazione dei trattamenti pensionistici con i relativi adeguamenti, dopo due anni di blocco che avevano causato non poche proteste, considerando il mancato adeguamento al costo della vita. E sarà proprio il tasso di inflazione del 2017, al momento assestato sull’1,1%, a fare da riferimento per quella che sarà la rivalutazione media delle pensioni, prevista all’1,1%. Dunque, l’assegno netto per quella che viene considerata la pensione minima passa da 501,89 euro a 507,42 euro al mese. Sommando l’aumento rispetto alla cifra corrisposta per tutto l’anno, l’INPS ha stabilito come l’aumento per un pensionato al minimo della retribuzione, nei dodici mesi, sarà dunque di circa 72 euro. (agg. di Fabio Belli)
COS’E’ L’APE VOLONTARIA
Pagamento pensioni INPS 2018, tra le grandi novità introdotte dall’ultima Legge di Bilancio rientra l’Ape, ovvero l’anticipo pensionistico. Sarà attiva anche l’Ape volontaria, ma di cosa si tratta? Come riporta PMI, l’Ape volontaria è un prestito erogato in maniera mensile a un assicurato che abbia i requisiti minimi necessari per accedere a questo tipo di ammortizzatore sociale, detti requisiti sono quelli di aver compiuto i sessantatre anni di età e che possa arrivare alle condizioni minime per la pensione di vecchiaia entro tre anni e sette mesi, che sono il massimo anticipo possibile. Coloro che volessero usufruire dell’Ape volontaria, dovranno recarsi presso la sede INPS di riferimento: qui dovranno farsi calcolare e certificare la pensione maturata e il possesso dei criteri di accesso alla pensione anticipata, con l’INPS che dovrà inoltre certificare l’importo massimo ottenibile per l’assegno Ape. Si tratta di una proposta sperimentale, in vigore fino al 31 dicembre 2018: è aperta a tutti i lavoratori, iscritti a qualsiasi tipo di gestione pensionistica. (Agg. Massimo Balsamo)
ECCO COSA CAMBIA
Pagamento pensioni INPS 2018, importanti novità dopo gli emendamenti alla Manovra Economica del 2018. A partire dal calendario date, che ha previsto nuovi aggiornamenti per la riscossione. Ma non solo, come sottolinea Leggi Oggi. Con le nuove disposizioni, sia uomini che donne andranno in pensione alla stessa età: 66 anni e 7 mesi, dal 2019 a 67 anni. Una novità che penalizzerà le dipendenti private nate nel 1953: coloro che nel 2018 compiranno 65 anni dovranno rimanere al lavoro fino al 2019. Novità anche per ciò che riguarda 15 categorie di lavoratori addetti ad attività usuranti, che potranno accedere all’Ape social. Le madri lavoratrici potranno ottenere uno sconto, andando in pensione prima grazie allo sconto di un anno per ogni figlio, fino ad un massimo di due. In arrivo, inoltre, l’Ape volontaria: mancano accordi con assicurazioni e banche e la circolare Inps. (Agg. Massimo Balsamo)
PAGAMENTO PENSIONI INPS 2018: CALENDARIO DATE
Per il 2018 si è riproposto lo stesso dilemma dello scorso anno: a metà 2016 la riforma Inps prevedeva il pagamento delle pensioni per tutti gli anziani il secondo giorno bancabile sia per Poste che Banche e Istituti di Credito, una rivoluzione piaciuta a ben pochi data l’abitudine a ricevere l’assegno il primo giorno possibile bancabile. In extremis con il decreto Milleproroghe si rinviò di un anno la modifica, ma ora dunque ci siamo di nuovo: se qualcuno non fosse intervenuto ancora entro fine 2017, il nuovo calendario del pagamento pensioni avrebbe visto settembre, novembre e dicembre del 2018 con lo spiacevole accredito per tutti quelli che ricevono la pensione in banca addirittura il giorno 4 o peggio 5 del mese, non certo una bella notizia per chi magari ha scadenze improrogabili a inizio mese o fine di quello precedente. Proprio per questo motivo nei vari emendamenti alla Manovra Economica del 2018 è stato deciso in maniera permanente e non più provvisoria la novità da tutti agognata: il pagamento avverrà sempre il primo giorno bancabile, evitando le polemiche e le difficoltà emerse in questi anni. Ecco intanto la lista completa e il calendario per il 2018, con il mese di gennaio che rappresenta l’unica eccezione alla regola nuova: 3 gennaio (domani, è il secondo giorno bancabile ma è un’eccezione), 1 febbraio, 1 marzo, 3 aprile, 1 maggio, 1 giugno, 2 luglio, 1 agosto, 3 settembre (poste) 4 settembre (banche), 1 ottobre, 2 novembre, 1 dicembre (poste), 3 dicembre (banche).