SALVINI: CANCELLO LA FORNERO SENZA REMORE
Matteo Salvini si dice pronto a chiudere l’alleanza con Forza Italia e Fratelli d’Italia, ma tra le condizioni per arrivare all’accordo segnala la necessità di un programma comune. “Il nostro è pronto. Sulla Fornero non ho sentito parole chiare degli alleati. Io mi candido premier perché la prima cosa che faccio è cancellarla senza remore”, spiega in un’intervista a Repubblica. Già nelle scorse settimane il leader del Carroccio aveva avuto modo di dichiarare che era sua intenzione, in caso di vittoria alle elezioni, cancellare la riforma delle pensioni del 2011 in 5 mesi e non in 5 anni come ipotizzato da Di Maio. E anche in questa occasione non manca di indirizzare una frecciata al Movimento 5 Stelle, spiegando che non è disposto ad allearsi con i pentastellati perché “guardano a sinistra, tentennano su Ius soli e Fornero”. Quanto ad alleati di centro nella sua coalizione evidenza che “Fi è padrona di mettere in lista chi vuole, non può però candidare e far votare alla Lega quella gente. Io posso votare Sgarbi, Cesa, Tremonti, Parisi, non altri di cui non voglio nemmeno fare il nome. Altrimenti con chi cancello la Fornero e la Buona scuola? Con chi l’ha votata?”.
CONTINUA IL RICORDO DI IMPOSIMATO
Anche oggi si ricorda Ferdinando Imposimato, l’ex giudice morto ieri. Lasiritide.it ricorda un suo recente messaggio in cui segnalava come un’urgenza da affrontare quella delle pensioni: “Occorre cari amici una massiccia astensione dei cittadini da tutti gli spettacoli TV che tendono non a dare notizie ma a narcotizzare la pubblica opinione nascondendo i problemi di giustizia sociale lavoro salari indegni pensioni umilianti stipendi di dieci volte superiori dati a funzionari di camera senato Quirinale e corte costituzionale. Attendiamo che il presidente della Repubblica faccia un invito al governo ad attuare la costituzione e non a violarla. No al silenzio e alla disinformazione. La campagna elettorale non può essere ridotta a chiacchiere inutili in TV. Deve essere vera e accesa . Ed esprimere lo sdegno dei lavoratori disoccupati e pensionati dei docenti umiliati. No ai silenzi . Si alla lotta democratica in favore di giovani”.
AUMENTANO I VITALIZI DEGLI EX CONSIGLIERI NEL LAZIO
L’arrivo del 2018 ha sancito la fine del taglio dei vitalizi erogati agli ex consiglieri regionali del Lazio. Il Messaggero ricorda infatti che la misura era stata varata a fine 2014 ed era entrata in vigore il 1° gennaio 2015, disponendo una riduzione limitata a tre anni calcolata in modo progressivo con quattro aliquote per i vitalizi degli ex consiglieri. La fine della riduzione comporterà, specie per gli assegni di importo più elevato, un importante aumento. Per esempio, chi incassa 6.000 euro lordi al mese, vale a dire circa 3.700 euro netti, ci saranno più di mille euro lordi di aumento, ovvero circa 700 netti. Il quotidiano romano segnala che difficilmente la riduzione verrà rinnovata, visto che il contributo di solidarietà deve essere una tantum. Dunque si prospetta un 2018 più ricco per gli ex consiglieri regionali del Lazio.
MOVIMENTO OPZIONE DONNA CONTRO ELSA FORNERO
Nel fare il proprio punto di fine legislatura, il Movimento Opzione donna ha voluto ricordare come le pari opportunità siano diventate un modo per risanare le casse dello Stato. Per spiegare questa affermazione è stato fatto un esempio: “la riforma Fornero ha utilizzato la ‘parità di genere’, principio per lo sviluppo della vita lavorativa della donna nel rispetto delle ‘pari opportunità’, per innalzare l’età di pensionamento delle donne stesse, dimenticando che in nome delle ‘pari opportunità’ erano state evidenziate proprio tutte quelle differenze di genere, tuttora permanenti nel nostro Paese, che imponevano ancora la persistenza di una ‘flessibilità’ e che avrebbero dovuto suggerire una gradualità nell’attuazione della riforma stessa per le donne immediatamente colpite dal nuovo sistema previdenziale”.
Viene inoltre evidenziato come “incredibile” il fatto che la ministra Fornero abbia mantenuto in vita Opzione donna solo fino al 2015, “senza comprendere la reale esigenza di prolungare quel regime sperimentale proprio per delineare quella gradualità indispensabile, laddove in una sola notte stava trasformando drasticamente la vita delle donne di questo Paese, tuttora tra gli ultimi posti in Europa nel superare le differenze di genere!”.
Per il Movimento Opziona donna è poi incomprensibile il fatto che non si sia compreso che il regime sperimentale di pensionamento anticipato per le donne consente un risparmio per le casse dello Stato. Viene quindi poi criticata la scelta di introdurre degli sconti contributivi per l’Ape social alle donne che hanno avuto figli, ritenuta una discriminante “che colpisce ancor di più le donne, perché effettuata all’interno del genere femminile!”.