MISURE M5S FINANZIATE ANCHE CON AUMENTO TASSE SUI GIOCHI
Il Movimento 5 Stelle ha presentato il programma elettorale in vista delle elezioni del 4 marzo e ha previsto l’innalzamento delle pensioni minime a 780 euro, lo stesso importo previsto per il reddito di cittadinanza. In queste ultime settimane non sono mancate critiche alle promesse dei pentastellati, in particolare per quel che riguarda le coperture finanziarie necessarie. Alessandro Di Battista, ospite ieri di Barbara D’Urso a Domenica Live, ha spiegato che in caso di vittoria alle elezioni un governo M5S aumenterebbe le tasse sul gioco d’azzardo, in modo da ricavare le coperture per il reddito di cittadinanza e per aumentare le pensioni minime. È poi noto che i pentastellati vogliono tagliare le pensioni sopra i 5.000 euro per la parte non fondata sui contributi versati. Dunque delle indicazioni sulle coperture dei loro interventi ci sono.
M5S PROPONE ANCHE QUOTA 41 E OPZIONE DONNA
Il Movimento 5 Stelle ha presentato ieri i “20 punti per la qualità della vita degli italiani”, che rappresentano il programma in vista delle elezioni del 4 marzo. Tra i vari punti anche alcuni riguardanti le pensioni. In particolare, spiega Adnkronos, i pentastellati intendono “superare” la Legge Fornero e prevedono l’introduzione della Quota 100, oltre alla Quota 41. Si porrebbero quindi in linea con la Lega su questo. Tuttavia, per M5S bisognerebbe anche prorogare Opzione donna, prevedere un sistema che incentivi la staffetta generazionale e un ampliamento delle categorie di lavori usuranti. Per chi è già in pensione, inoltre, è prevista la pensione di cittadinanza, che porterebbe tutti gli assegni ad almeno 780 euro netti al mese, che sarebbero però 1.170 nel caso di una coppia di pensionati.
PARISI: “GLI ERRORI DI BERLUSCONI E CENTRODESTRA”
Stefano Parisi avrebbe dovuto far parte della coalizione del centrodestra verso le prossime Elezioni, ma anche “grazie” alle pensioni tutto questo non si farà: la quarta gamba del centrodestra rimarrà quella di Noi con l’Italia, mentre Energie Per l’Italia del’ex candidato sindaco di Milano rimarrà fuori e correrà da sola alle prossime urne. Profondi litigi con Berlusconi, soprattutto, e una diversità di vedute sui punti principali del programma a Palazzo Grazioli. «Con il massimo rispetto, io quel programma elettorale – per i contenuti (tra cui abolizione della legge Fornero e pensioni per le mamme) e per la forma – io quel programma non l’avrei firmato. É uno dei motivi per cui non hanno voluto che entrassimo in coalizione», scrive Parisi su Twitter, prima di aggiungere ancora nei punti specifici delle proposte messe in campo da Forza Italia & Co, «Altro che pensioni alle mamme e redditi di cittadinanza, abbiamo bisogno dell’opposto: di far lavorare di più le donne e di far lavorare di più i giovani. Il lavoro è dignità, non l’elemosina di Stato». (agg. di Niccolò Magnani)
BARBAGALLO, “ORA BASTA ALLE PROMESSE ELETTORALI”
La riforma e le possibili “nuove leggi” sulle pensioni italiane vedono a ridosso delle elezioni ogni giorno in pratica nuove promesse e intenzioni di grandi progetti dai partiti verso l’elettorato dei pensionati (e di chi ci andrà a breve). I sindacati però non ci stanno e con Carmelo Barbagallo (Uil) provano a denunciare questa ormai consueta pratica “elettorale”. «Ormai, a ridosso delle elezioni politiche, siamo abituati ad ascoltare promesse mirabolanti. Se ci spiegassero, poi, da dove pensano di attingere le risorse necessarie per realizzare alcuni di quei faraonici progetti, saremmo pronti a sostenerli. Solo a titolo di esempio, penso alla legge Fornero: c’è chi vorrebbe abolirla del tutto, ma servirebbero 80 miliardi. Se li trovassero, saremmo con loro. Più realisticamente, noi abbiamo iniziato un processo di sostanziale modifica di quel provvedimento e, nella trattativa con il Governo, abbiamo già fatto qualche passo avanti: vorremmo proseguire su questa linea di riforma di quella legge», spiega all’agenzia ItalPress il segretario nazionale della Uil. Assieme agli altri due sindacati, Cgil e Cisl, Barbagallo spiega come sono pronti per dialogare con il prossimo governo attraverso proposte concrete. «iforma per un fisco più leggero e per salari e pensioni più pesanti. Questo sarà sicuramente un terreno su cui misureremo l’efficacia delle scelte del prossimo Esecutivo e, per quel che ci riguarda direttamente, la capacità di tenuta e di rilancio del rapporto unitario tra le tre Confederazioni». (agg. di Niccolò Magnani)
DAMIANO CHIEDE AL PD DI INTRODURRE QUOTA 41
Cesare Damiano ha criticato ancora il centrodestra per la sua promessa di cancellare la Legge Fornero. “Detta così sembra facile, soprattutto da parte di chi, come Forza Italia l’ha condivisa e da chi, come la Lega, ha imposto con i suoi alleati di destra il legame tra innalzamento dell’età pensionabile e aspettativa di vita e il cumulo oneroso dei contributi, che noi abbiamo invece combattuto”, ha detto l’ex ministro del Lavoro, il quale ha voluto ricordare che la riforma delle pensioni del 2011 è già stata modificata e “ in questi cinque anni di legislatura 20 miliardi di euro sono tornati alle pensioni: otto salvaguardie, Ape sociale e volontaria, prolungamento della sperimentazione di Opzione Donna, cumulo gratuito dei contributi, più flessibilità per i ‘precoci’, blocco dell’innalzamento dell’età pensionabile per i lavori usuranti e gravosi, accesso facilitato alla pensione per i lavori usuranti, cancellazione delle penalizzazioni dal 2018, allineamento della ‘no tax area’ dei pensionati a quella del lavoro dipendente, innalzamento della quattordicesima, miglioramento della normativa sull’amianto”.
Secondo Damiano bisogna quindi ripartire da quanto già fatto, perché “se riconosciamo di aver fatto una parte del percorso, saranno necessarie meno risorse e si crea meno allarme tra i burocrati liberisti europei”. Quindi ha ribadito che vorrebbe che nel programma del Pd ci fosse la volontà di rendere strutturale l’Ape, varare la Quota 41, prorogare Opzione donna, approvare la nona salvaguardia degli esodati, ampliare le 15 categorie di lavori gravosi e introdurre la pensione di garanzia per i giovani.
LA DOMANDA SUL PROGRAMMA DI CENTRODESTRA
Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno firmato il programma comune del centrodestra in vista delle elezioni del 4 marzo. Secondo quanto è stato riportato dalle agenzie, all’interno c’è la cancellazione della Legge Fornero. Resta da capire se, come avvenuto dopo il vertice di Arcore, di inizio anno, seguiranno dei “distinguo” su questo punto. Silvio Berlusconi ha infatti detto nei giorni scorsi che non intende abrogare la riforma delle pensioni del 2011, ma cancellare le parti più problematiche, conservando l’aumento dei requisiti pensionistici in base all’aspettativa di vita. Matteo Salvini ha invece fatto capire che sostituirebbe l’attuale sistema con Quota 100 e Quota 41. Queste due proposte sono conciliabili? Difficile se l’intenzione è quella di far sì che i requisiti varino in base all’aspettativa di vita. Dunque si spera che nel documento programmatico ci siano parole chiare su cosa dovrebbe accadere in tema di pensioni in caso di vittoria del centrodestra alle elezioni.