La notizia del giorno in fatto di pensioni, ha a che fare con l’aumento dell’1,11% per effetto della ripartenza o sblocco della perequazione a partire proprio da oggi 3 gennaio. L’aumento in oggetto, come emerge dalla circolare Inps dello scorso 21 dicembre, fa riferimento anche alla pensione minima, all’assegno sociale, alla pensione sociale e all’indennità di accompagnamento. La circolare, come spiega Fanpage.it, indica al tempo stesso come avviene il calcolo relativo all’aumento e che è strettamente connesso agli aumenti del costo della vita. Nel dettaglio, tale aumento si riduce con l’aumentare stesso della pensione annua (lorda) del ricevente, passando cioè dall’1,11% allo 0,495% in riferimento alle pensioni più alte. Se, quindi, la percentuale stabilita è applicabile fino a 1.505.,67 euro lordi, con l’aumentare della pensione essa diminuisce passando ad un +1,045% da 1.505,68 a 2.007,56 euro lordi; a +0,825% da 2.007,57 a 2.509,45 euro lordi; a +0,550% da 2.509,46 a 3.011,34 euro lordi ed infine a +0,495% da 3.011,35 euro lordi in su. Inoltre, quando il calcolo della perequazione è inferiore al limite della fascia precedente perequato, sono previste delle fasce di garanzia. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



I MESI “ANOMALI” DI PAGAMENTO

Scatta oggi il primo accredito delle pensioni per questo 2018: come spieghiamo anche qui nel dettaglio, il pagamento degli assegni pensionistici solo per questo gennaio avviene il secondo giorno bancabile. Ma da febbraio e poi in forma permanente, si torna alla cara vecchia formula del primo giorno bancabile: oltre a gennaio, sono settembre e dicembre gli unici mesi “anomali” nella riscossione delle pensioni. In questi due mesi infatti le date di accredito differiscono tra banche e poste per via del Calendario e delle pratiche normali, con gli istituti di credito che di sabato non fanno operazioni di cassa. Ebbene, sabato 1 settembre 2018 accredito delle pensioni per Poste Italiane, mentre lunedì 3 settembre per per le banche. A dicembre invece, chiudendo il 2018, ci sarà la possibilità di riscuotere l’assegno sabato 1 per Poste italiane e poi lunedì 3 per le banche. Ricordiamo che in queste occasioni, sono compresi i pagamenti dei trattamenti pensionistici, degli assegni, delle pensioni e indennità di accompagnamento per gli invalidi civili e delle rendite vitalizie dell’INAIL.



LA MANOVRA E LA NOVITÀ

La novità dunque resta perenne: dopo la proroga della regola del secondo bancabile passata lo scorso anno, in questa ultima Manovra Economica il Governo Gentiloni ha deciso di dare ascolto alle richieste di sindacati, categorie e pensionati che chiedevano il consueto pagamento delle pensioni al primo giorno bancabile. È stato deciso di accontentarli ma non per il mese di gennaio visto che era già troppo tardi negli ultimi giorni di dicembre di cambiare il piano di accredito e riscossione già andato in scena per il mese di gennaio 2018, ancorato alla ormai passata regola del secondo giorno bancabile. Il governo ha così scongiurato l’entrata in vigore della riforma del 2015 contenuta nel decreto Milleproroghe e più volte rinviata: ecco cosa si legge nel testo di legge approvato dal Parlamento prima di Capodanno, «A decorrere dal mese di gennaio 2018, al fine di razionalizzare e uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall’INPS, i trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento erogati agli invalidi civili, nonché le rendite vitalizie dell’INAIL sono posti in pagamento il primo giorno di ciascun mese o il giorno successivo se il primo è festivo o non bancabile, con un unico mandato di pagamento ove non esistano cause ostative». Domani dunque il primo giorno di riscossione per banche e poste delle pensioni 2018, ma sarà l’unica volta: da febbraio 2018, e per sempre, si paga il primo giorno bancabile per tutti.

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