Milano e Roma, le direzioni principali di una tra le prime Private Bank europee, Fideuram Ispb,  sono lo scenario di un inaspettato e incomprensibile aspetto oscuro di un appalto gestito centralizzato dalla Capogruppo di Piazza della Scala. La Ce.Ser, precedente azienda che aveva in appalto i servizi di reception di tutte le sedi, fallisce dopo mesi di ritardo nei pagamenti e la sparizione, a quanto si dice, del Tfr. La banca, al vertice delle classifiche  per utili e dividendi,  provvede a due nuovi appalti a condizioni gravosissime, “quasi asiatiche”, per le lavoratrici con due ditte diverse. A Milano, con la Civis le cose vanno meglio che con Roma, dove la  Ivri gode di un’apparente protezione nel violare le regole dell’art. 9 e di presentarsi all’Ispettorato di Lavoro come “puro atto di cortesia” con il passo di chi non ha nessuna intenzione di trattare alcunché. I sindacati segnalano le ingiustizie dei nuovi signori delle ferriere in appalto, il cui mondo in ombra irride il codice etico di Sanpaolo Intesa e tutti i discorsi sugli stakeholders. Intanto a Roma dieci madri di famiglia sono per strada.



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