SALVINI: ELSA FORNERO PIANGERÀ DAVVERO
Matteo Salvini è stato ospite ieri sera a diMartedì, dove è stato intervistato da Giovanni Floris, cui ha ribadito la ferma volontà di cancellare la Legge Fornero. Il leader della Lega aveva già avuto modo di replicare a Elsa Fornero con una nota: “Fornero mi dice che sono paranoico? Con la sua pessima legge ha rovinato la vita a milioni di italiani. Con orgoglio dico che la cancellerò al primo consiglio dei ministri che faremo. Così piangerà, questa volta davvero”. Nella trasmissione di La7 ha strappato applausi quando ha fatto notare al conduttore che l’ex ministra è spesso ospite e protagonista di lunghi interventi, ma non ha mai chiesto scusa per aver approvato una riforma delle pensioni così dura. Sulla sua pagina Facebook Salvini ha anche scritto: “Gli applausi della gente perbene mi ripagano della fatica e degli insulti della Fornero. Vi voglio bene Amici”.
FORNERO CONTRO SALVINI
Elsa Fornero è intervenuta alla trasmissione diMartedì, nella quale è tornata a parlare di Matteo Salvini, spiegando che da lui non ha mai sentito discorsi costruttivi, “ma sempre discorsi distruttivi o facilonerie tipo riduciamo la tassazione al 15%, che tutti sanno essere irrealizzabile. Gli attacchi personali dimostrano solo la sua meschinità. Non sto a ricordare quelle campagne di tipo squadrista che ha organizzato sotto la casa dei miei genitori, e che trovo barbarie politica. Quando sento il segretario della Lega Nord in un comizio dire ‘faremo piangere la Fornero’ inteso come Elsa e non come la legge io mi sento male come persona e per il Paese”. L’ex ministro del Lavoro, secondo quanto riporta newsmondo.it, ha riconosciuto che dei miglioramenti alla riforma delle pensioni possono essere fatti e si è detta convinta del fatto che in Forza Italia ci siano persone consce del fatto che la Legge Fornero non si può abolire tout court, ma certamente correggere.
M5S: SU LEGGE FORNERO BERLUSCONI SMENTISCE SALVINI
Il Movimento 5 Stelle torna all’attacco del centrodestra a proposito della Legge Fornero. In un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo si evidenzia infatti che Matteo Salvini è stato “smentito” da Silvio Berlusconi proprio sulla cancellazione della riforma delle pensioni del 2011. “La maschera dell’ipocrisia del centrodestra è già venuta giù in tempi record”, scrivono i 5 Stelle. Il Presidente di Forza Italia, intervenendo a Circo Massimo, la trasmissione di Radio Capital, ha infatti detto: “Elimineremo degli aspetti della legge Fornero dopo un esame molto accurato e un dialogo molto stretto con i nostri alleati”. Dunque, per i pentastellati è chiaro che non è intenzione dell’ex Premier abolire la Legge Fornero. Per il Movimento 5 Stelle “la coalizione di centrodestra è solo un cartello elettorale”, “la Lega è confinata al ruolo di utile idiota per consentire a Berlusconi di fare l’accordo col Pd e metter su l’ennesimo governo non legittimato dai cittadini, che non risponderà ai cittadini”.
ELSA FORNERO E LA PARANOIA DI SALVINI
Elsa Fornero torna a parlare della volontà del centrodestra di cancellare la riforma delle pensioni che porta il suo nome. Intervistata a Radio Anch’io, l’ex ministra del Lavoro ha detto che “quando da Arcore esce il concetto ‘Aboliamo la Fornero’, mi vengono in mente due cose: la prima è che c’è una paranoia da parte del segretario della Lega e poi che c’è una certa ambiguità nella formulazione di questo concetto: Berlusconi sa che la legge Fornero dal punto di vista finanziario non si può abolire se il Paese non si vuole suicidare”. Rainews riporta anche un altro passaggio dell’intervista alla Fornero, la quale ha evidenziato che non vengono mai ricordati gli effetti positivi della riforma delle pensioni del 2011. Ha poi aggiunto: “Mi rincresce che non ci sia stato tempo di fare dei tagli a certi privilegi, a mio avviso anche anticostituzionali. Di Maio non ha torto quando dice che si può intervenire sulle pensioni d’oro. Certo, si può modificare, il contenuto non è perfetto: l’Ape social per esempio è un aggiustamento che migliora la legge Fornero”.
SCARPETTA (OCSE): NEL SISTEMA C’È FLESSIBILITÀ
Intervistato dall’Agi, Stefano Scarpetta ha spiegato che l’aumento dell’età pensionabile in base all’aspettativa di vita è una misura necessaria, in quanto in Italia “la media della spesa pensionistica rispetto al Pil è doppia rispetto alla media dell’Ocse e le aspettative di vita sono decisamente più alte rispetto alla media degli altri Paesi Ocse”. Per il Direttore del Dipartimento occupazione, lavori e affari sociali dell’Ocse?, per chi ha cominciato a lavorare presto, come i lavoratori precoci, “l’uscita anticipata dal mondo del lavoro può essere un’opzione da considerare e viene chiamata Ape sociale. Il problema è quello di definire in maniera molto chiara quali sono le condizioni di accesso a questa prospettiva di pensionamento anticipato e quello di descrivere in modo molto dettagliato la gravosità dei lavori compiuti”. Questo perché “c’è sempre il rischio che poi certe definizioni non siamo così chiare e tra le domande che ha ricevuto l’Inps mi sembra che molte non siano state accolte proprio per questo motivo”.
Per Scarpetta, nel sistema pensionistico esiste già una flessibilità in uscita, “perché si può andare in pensione anche con un certo numero di anni di contributi, che però sono elevati”. Senza dimenticare che c’è anche l’Ape volontario, “uno strumento di flessibilità che consente di non toccare l’equilibrio dei conti”. Per l’economista occorre però fare attenzione al fatto che questo strumento non introduca comportamenti miopi e dunque bisogna far sapere ai lavoratori “che, se vogliono andare in pensione prima, riceveranno una pensione più bassa e che questo probabilmente non gli consentirà di mantenere lo stesso stile di vita di prima”.
LA CRITICA DI MENTANA AL CENTRODESTRA
La notizia dell’accordo di Arcore sul programma del centrodestra in vista delle elezioni del 4 marzo è stato commentato anche da Enrico Mentana. Il direttore del Tg La7, sul proprio profilo Facebook, ha scritto: “Quindi il centro destra – che va ascoltato seriamente, visto oltretutto che è avanti in tutti i sondaggi a 8 settimane dal voto – si impegna a cancellare la legge Fornero, a introdurre la flat tax e il reddito di dignità e a innalzare a mille euro le pensioni minime. Sono riforme sicuramente popolari, promesse forse vincenti in campagna elettorale. Ma c’è una fastidiosa seccatura: dove si trovano i miliardi di copertura (da 80 a 120 a seconda delle stime)?”. Anche Mentana evidenzia quindi la necessità di indicare come finanziare gli interventi promessi, visto che finora nessuno l’ha spiegato in maniera chiara.