IL RISCHIO TAGLIO CON QUOTA 100

La riforma delle pensioni con Quota 100 rischia di creare qualche inconveniente o situazione paradossale. Il Sole 24 Ore, infatti, ricorda che diversi futuri beneficiari della misura che il Governo sta mettendo a punto potrebbero ritrovarsi con una pensione superiore ai 4.500 euro al mese. Questo vorrebbe dire ritrovarsi poi nella platea delle pensioni d’oro che dovrebbero essere tagliate dal medesimo esecutivo. Considerando che ci potrebbero essere lavoratori di fatto “spinti” ad andare in pensione dalle proprie aziende grazie a Quota 100, che dovrebbe stimolare il turnover e il ringiovanimento degli organici delle imprese, che poi si troverebbero le pensioni decurtate, si andrebbe incontro quasi a una doppia fregatura. Non resta che vedere se l’esecutivo troverà il modo di evitare che ci sia questo effetto paradossale.



LA DOMANDA DI ELSA FORNERO PER SALVINI

Ospite di W l’Italia, la trasmissione in onda su Rete 4, Elsa Fornero ha voluto ribadire di non essere attaccata alla riforma delle pensioni che porta il suo nome. “C’è un governo eletto dal popolo, che si cambi. Personalmente però sostengo che questa manovra non sia saggia, non sia lungimirante, non costruisce nulla e quindi espone il Paese a rischi”, ha detto l’ex ministra del Lavoro, che ha aggiunto: “Io non ho fatto una legge per cattiveria, ho cercato di lavorare per il Paese e ho fatto del mio meglio. Abbiamo lavorato col cuore e l’idea di aiutare il Paese in difficoltà era il nostro faro. Non si possono però mandare le persone in pensione a 50 anni con un’aspettativa di vita così alta”. Rivolta a Matteo Salvini ha quindi chiesto se il vicepremier “ritiene più saggio e coraggioso un padre che qualche volta dice dei no severi e motivati, rispetto a un padre che promette di tutto anche se non ci sono i soldi, tanto si indebita e poi a pagare saranno i figli”.



OPZIONE DONNA, PROROGA CON AUMENTO DEI REQUISITI

Arrivano alcune notizie importanti in merito alla proroga di Opzione donna. Il Movimento Opzione Donna ha infatti fatto sapere che “ci è stato comunicato che, per quanto ogni sforzo si stia facendo per l’inserimento della proroga al 31.12.2018 della misura sperimentale Opzione Donna nella legge di bilancio 2019, i conteggi forniti dall’Inps non consentono di coprire completamente i costi da sostenere per la proroga O.D. al 2018 in relazione al possibile stanziamento di bilancio”. Il punto è che “l’Inps ha riconfermato al ministero del Lavoro l’applicazione del principio della c.d. ‘cristallizzazione dei requisiti per il diritto ai trattamenti pensionistici’”. Questo vuole dire che per varare la proroga bisognerebbe aumentare “di un anno del requisito anagrafico delle lavoratrici dipendenti (pubbliche e private) e delle lavoratrici autonome”.



FEDELI CONTRO QUOTA 100

Valeria Fedeli, in Commissione Politiche dell’Unione europea del Senato, ha parlato della riforma delle pensioni, criticando la scelta del Governo di puntare su Quota 100. Secondo quanto riporta scuolainforma.it, l’ex ministra dell’Istruzione ha infatti detto: “Per quanto riguarda le pensioni, continuerò a sostenerlo e a ripeterlo, Quota 100 con 62 e 38 è contro le donne, contro le donne di questo Paese. Vorrei che fosse sottolineato perché la carriera lavorativa delle donne non è una carriera in continuità, come ben sappiamo. Purtroppo, ancora oggi, dopo il primo figlio, ci sono difficoltà di reinserimento: vorrei che le donne fossero messe nelle stesse condizioni degli uomini e non penalizzate perché fanno i figli. Quota 100 oggi è scientificamente a vantaggio degli uomini. Non vedo poi gli automatismi sulle assunzioni” di cui parla il Governo.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI GHISELLI

Roberto Ghiselli è stato protagonista di un’intervista a RadioArticolo1 in cui ha parlato principalmente della riforma delle pensioni che il Governo intende inserire nella Legge di bilancio. Dal suo punto di vista, la Legge Fornero va cambiata e non è vero che la spesa pensionistica nel nostro Paese sia fuori controllo. “Quindi, vi sono margini per un riequilibrio, anche se il presidente dell’Inps, Tito Boeri, sostiene che se passa quota 100 – con 62 anni di età e 38 di contributi – il nostro debito sale di 100 miliardi”, ha detto il Segretario confederale della Cgil, secondo quanto riportato dal sito di Rassegna Sindacale.

Ghiselli ha ricordato che i sindacati stanno chiedendo un confronto al Governo da ormai due mesi e ha spiegato che “in merito all’ipotesi di quota 100, la nostra idea è che, dopo i 62 anni, chiunque possa andare in pensione, sapendo che più lavori e più prendi, meno lavori e meno prendi, per una scelta individuale che fa il lavoratore, in base alle sue specifiche situazioni e condizioni. Il problema, semmai, sono il limite minimo di contribuzione di 38 anni, che per moltissime persone è una soglia insopportabile, soprattutto per le donne, per buona parte dei lavoratori del Sud, delle piccole imprese e del lavoro discontinuo”. Penalizzati sarebbe anche i giovani. Per questo il provvedimento del Governo andrebbe integrato “con altre misure che consentano, ad esempio, il riconoscimento del lavoro di cura delle donne”. Il sindacalista non ha mancato poi di far riferimento alla necessità di una misura per i lavoratori precoci.