Evidentemente non tutti gli imprenditori lasciano i dipendenti in mezzo alla strada, quando sono in crisi o devono vendere l’azienda per motivi di causa maggiore. C’è anche, chi, nella grande tradizione imprenditoriale italiana che una volta era più viva di oggi e che considerava i dipendenti parte della stessa famiglia, ha a cuore il contributo dato. E’ successo a Rivoli, in provincia di Torino, dove i proprietari del gruppo Olsa, azienda che costruisce fanali per automotive, ha dovuto vendere tutto al colosso canadese della componentistica Magma International. Una decisione presa, hanno spiegato, per rendere più competitiva a livello mondiale una azienda che da sola non riusciva più a stare al passo. Ovviamente è scattata la paura dei licenziamenti, del cambio di strategie, dei tagli. Ma non è stato così, per una volta.



L’ULTIMO REGALO AI DIPENDENTI

I proprietari hanno pure deciso di dare un premio speciale a tutti i dipendenti, l’equivalente di uno stipendio straordinario in più per una cifra complessiva non da poco, di un milione di euro. Nessuno li obbligava a fare questo, ma, ha detto al Corriere della sera Massimo Pedrana uno dei proprietari che abbandona insieme a Alberto Peyrani, Bruno Ressico e Eugenio Bosco: “E’ un premio per dire grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa avventura di impresa”. Ha poi spiegato che i soci fondatori sono oggi tutti over 65, ed è il momento di un passaggio generazionale per far compiere all’azienda quel salto necessario per meglio competere al mondo. “Senza dimenticare i compagni di questo lungo viaggio”. La Olsa, che vanta un utile di 285 milioni di euro, due sedi in Italia e altre in Polonia, Messico, Cina e Brasile, entra a far parte del gruppo leader mondiale del settore con un ricavato di 40 milioni di dollari. “L’attuale assetto produttivo italiana verrà conservato” hanno confermato i  sindacati auspicando che “la nuova proprietà possa intraprendere nuove investimenti e nuove assunzioni”. Una bella storia, che dice di un rapporto di lavoro che oggigiorno sta perdendo sempre di più.



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