RIFORMA PENSIONI DENTRO LA MANOVRA
La riforma delle pensioni deve entrare nella Legge di bilancio, “evitando di delegare una materia di tale delicatezza a successivi provvedimenti”. È quanto mette in luce Ignazio Ganga, secondo cui è comunque necessario che su Quota 100 e i temi previdenziali il Governo apra un confronto con i sindacati. Stando a quanto riporta knews.it, il Segretario confederale del Cisl che ricordato che le confederazioni “stanno presentando in tutta Italia la piattaforma unitaria con cui i sindacati affrontano vari temi per lo sviluppo dell’economia e del lavoro insieme a quello delicatissimo della previdenza dove le proposte non si fermano alla sola correzione della legge Fornero, ma vanno oltre guardando anche al futuro previdenziale del giovani”. Dal suo punto di vista sarebbe importante “proseguire sulla strada del riconoscimento della differenza dei lavori ai fini pensionistici per i lavori gravosi ed usuranti”, oltre a “sollecitare il pieno riconoscimento del lavoro di cura anche a livello previdenziale e pensionistico insieme all’esigenza di salvaguardare nel tempo il valore degli assegni pensionistici in essere, così come vorremmo individuare, attraverso il confronto, misure utili a rafforzare le misure previdenziali a sostegno del lavoro femminile”.
PALMA CONTRO SALVINI
Matteo Salvini difende la riforma delle pensioni che il Governo intende varare. “Con Quota 100 noi restituiamo diritto alla pensione a circa 600mila italiani e così si liberano posti per altrettanti giovani che magari non dovranno andare all’estero per trovare lavoro”, sono le parole del vicepremier riportate da Adnkronos. Gli replica a stretto giro Carmelo Palma, secondo cui “anche oggi Salvini, per giustificare la mitica ‘quota 100’, ha sostenuto che una delle conseguenze positive della controriforma previdenziale sarebbe un possibile aumento dell’occupazione dei più giovani, grazie al pensionamento anticipato dei lavoratori più anziani. Visto che Salvini sa perfettamente che tutti, ma proprio tutti i dati e i precedenti dei paesi avanzati dimostrano esattamente il contrario, non ci troviamo davanti a un errore, ma a una truffa deliberata”. L’esponente di +Europa evidenzia che “non c’è un solo caso che Salvini possa citare in cui il problema della disoccupazione giovanile sia stato risolto o anche solo alleviato mandando prima in pensione i lavoratori più vecchi”, sono le sue parole riportate da orizzontescuola.it.
APPELLO ALLA LEGA PER GLI ESODATI
Si riaccende l’attenzione sugli esodati ante-Fornero ancora privi di salvaguardia. La riforme delle pensioni 2019 con Quota 100 presto potrebbe vedere la luce, ma non si sa se arriverà la nona salvaguardia per le circa 6.000 persona ancora in attesa arriverà entro la fine dell’anno. Elide Alboni, sulla pagina Facebook del Comitato esodati licenziati e cessati, ricorda agli esponenti della Lega che il partito aveva preso un impegno sul tema e che quindi sarebbe bene rispettarlo, visto che oltretutto le altre misure previdenziali allo studio non sarebbero di alcun aiuto per gli esodati. Oggi, poi, il supplemento di Repubblica, Il Venerdì, dedica proprio un articolo agli esodati ancora esclusi dalle salvaguardie, mentre sul Resto del Carlino si può trovare una recensione del film “L’esodo”, diretto da Ciro Formisano, premiato con diversi riconoscimenti, dedicato proprio agli esodati. Insomma, non può essere solamente la politica a dimenticarsi di 6.000 persone rimaste senza lavoro, ma lontane dalla pensione non certo per colpa loro.
DI MAIO E DURIGON: QUOTA 100 SI FARÀ
Luigi Di Maio assicura che la riforma delle pensioni 2019 con Quota 100 si farà. “Non taglieremo i punti cardine della manovra”, spiega il vicepremier in un’intervista a Repubblica. Posizione ribadita anche da Claudio Durigon, che intervistato a ‘Punti di vista’, il programma di approfondimento politico realizzato dalla Fondazione studi consulenti del lavoro, dice che “Quota 100 sulle pensioni si farà. La norma c’è, sarà resa nota a breve, è ragionata e condivisa tra i due partiti” e rappresenta “un incentivo forte al cambiamento”. Secondo quanto riportato da Labitalia, all’evento ha preso parte anche Chiara Gribaudo, deputata del Pd, secondo cui la riforma delle pensioni “non produrrà nuovi posti di lavoro e non consentirà realmente una riforma del sistema pensionistico così com’era stata annunciata, finendo per gravare sulle tasche dei cittadini”. Contro Quota 100 anche Pier Ferdinando Casini, che ospite ad Agorà sostiene che “sarà un provvedimento popolare, ma scassa l’unica cosa che eravamo riusciti a realizzare”. L’ex Presidente della Camera lancia anche un allarma: “I nostri figli non prenderanno la pensione se continua così”.
RISORSE INSUFFICIENTI PER QUOTA 100?
Anche le parole di Alberto Brambilla, come quelle di Tito Boeri, sempre sul Corriere della Sera, non sono passate inosservate. Giuliano Cazzola, parlando con Labitalia, si chiede però se le sue proposte, “ragionevoli e probabilmente anche sostenibili”, sono “condivise dai due vicepresidenti e da quanti hanno continuato a credere nelle loro sparate di carattere elettorale”. Secondo l’ex deputato, le proposte di Brambilla “tendono a salvare la ‘capra’ del contratto di governo e i ‘cavoli’ dei conti pubblici”. Inoltre, ritiene che “anche lui sia convinto che sarebbe meglio lasciare le cose come stanno ora”, “anche perché Brambilla ha l’onestà intellettuale di ammettere che gli stanziamenti nella legge di bilancio non basterebbero a finanziare una soluzione ‘quota 100’’ priva di correttivi. Ed è da apprezzare la correttezza nei confronti di Tito Boeri”. Dunque per Cazzola, Brambilla ammetterebbe che le risorse stanziate nella Legge di bilancio per le pensioni non siano sufficienti a finanziare tutti gli interventi promessi e le uscite con Quota 100.
RIFORMA PENSIONI, FEDERMANAGER PER QUOTA 100
La Federmanager sembra pronta a sostenere la riforma delle pensioni 2019 con Quota 100. Nel corso di un convegno organizzato recentemente dalla sezione di Treviso e Belluno, infatti , il Direttore generale Mario Cardoni ha detto che se si guarda a Quota 100 “dal punto di vista finanziario rappresenta un costo maggiore, perché aggrava i costi previdenziali. Ma se invece la colleghiamo alla realtà, credo ci sia assolutamente l’esigenza di una novità in questo senso, perché i requisiti fissati dalla legge Fornero sono troppo rigidi rispetto alle reali necessità del mercato. È quindi evidente che poter avere un meccanismo di flessibilità ulteriore, che va incontro soprattutto a chi non ha l’età andare in pensione, ma è anche difficilmente ricollocabile nel mercato del lavoro, aiuta a dare una risposta a persone che altrimenti graverebbero sul sistema sociale. Perciò il costo aggiuntivo andrebbe confrontato con l’eventuale costo di sussistenza di queste persone”.
Secondo quanto riporta Trevisotoday.it, Federmanager attende quindi che la proposta su Quota 100 venga messa nero su bianco e “se andrà in questa direzione e non apporterà delle penalizzazioni ma solo riduzioni essenzialmente dovute all’anzianità contributiva inferiore, noi la sosterremo”. Al convegno ha preso parte anche Rita Comandini della Direzione Centrale Pensioni Inps, che ha evidenziato come non sia ancora possibile dire “con certezza cosa prevedrà, ma sembra che sia in aggiunta e non sostitutiva del pregresso. Probabilmente è previsto un tetto alla ‘Quota 100’, ma restiamo in attesa delle decisioni del ministero del Lavoro, e quando sarà concluso l’iter cercheremo di applicare le nuove norme nel modo più veloce possibile”.