QUOTA 100 NON CAMBIA

Sembra ormai chiaro che la manovra 2019 verrà rivista, ma questo potrebbe non comportare necessariamente dei cambiamenti per la riforma delle pensioni con Quota 100. Secondo quanto scrive Il Messaggero, infatti, considerando i tempi che ci vorranno prima che vi siano i primi effettivi accessi alla misura, “il costo dell’operazione sarebbe inferiore di 1,6 miliardi a quanto stanziato (nella manovra di bilancio ci sono a disposizione 6,7 miliardi il primo anno)”. Tuttavia, come sottolinea Repubblica, si scaricherebbero gran parte dei costi sul 2020, anno in cui si ripresenteranno di nuovo le clausole di salvaguardia da disinnescare per evitare un aumento dell’Iva. In buona sostanza, quindi, si potrebbero ricavare quasi 4 miliardi di euro, considerando anche le modifiche che verrebbero apportate al reddito di cittadinanza, che verrebbero utilizzati per investimenti, di modo che il deficit/Pil rimanga comunque al 2,4%. Di fatto si andrebbe incontro alle richieste europee, senza stravolgere la manovra, ma con il rischio di doverne effettuare una meno espansiva l’anno prossimo.



SALVINI: “NESSUN RINVIO PER QUOTA 100”

Il Ministro degli Interni ha negato che vi sia un possibile rinvio per la Quota 100 nel 2019: durante un’intervista all’Adnkronos Matteo Salvini prova a fare ordine in merito alle tante voci emerse negli ultimi giorni riguarda la riforma pensionistica “collegata” alla Manovra di Bilancio, «Io credo che già da febbraio i primi italiani possano usufruirne. E dico febbraio perché se la manovra l’approvi entro fine dicembre ci vuole il tempo tecnico di far partire la macchina». Per il titolare del Viminale, forte sponsor del superamento della Legge Fornero, precisa poi che «Gli aventi diritto son 600mila, noi mettiamo a disposizione di questi 600mila una possibilità, se poi la coglieranno in 500mila o 200mila non lo so, sicuramente in tanti l’aspettano come una salvezza». Va ricordato infatti che solo due settimane fa l’Ufficio Parlamentare di Bilancio (un’authority indipendente sui conti pubblici) aveva chiarito che la platea della Quota 100 vedeva circa 437mila persone tra i beneficiari diretti ma che «le risorse stanziate assicurano il pensionamento anticipato di circa la metà di questo nucleo, dal momento che il governo ipotizza che non tutti gli aventi diritto decidano di usufruire del nuovo strumento», riporta Repubblica. (agg. di Niccolò Magnani)



IPOTESI GRADUATORIE INPS

Secondo uno studio prodotto dal Sole 24 ore, tra le tante possibili ipotesi legati alla nuova riforma delle pensioni in vista del prossimo anno, quella delle graduatorie potrebbe essere la “deputata” ad essere scelta dal Governo gialloverde per superare i requisiti della Fornero. Sappiamo bene che negli ultimi anni l’impianto delle graduatoria è una delle formule più utilizzate ad esempio con l’Ape social e la Quota 41 dei Precoci e ora potrebbe essere applicata anche per la Quota 100: in attesa di capire se nel decreto applicato alla Manovra sulla nuova riforma pensionistica, il Sole 24 ore riporta l’annuncio del Governo (confermato rispetti ai primi proclami, ndr) dei dati sui lavoratori che “usciranno” dal 2019: saranno 600mila i lavoratori che andranno in pensione a partire dal 2019. (agg. di Niccolò Magnani)



SLITTAMENTO PER QUOTA 100?

Uno dei punti di maggior dialogo-discussione tra Conte e Juncker nel cena di ieri è stato come, eventualmente, ridistribuire una parte di soldi della Manovra per Riforma Pensioni e Reddito di Cittadinanza verso altri investimenti più “urgenti” e strutturali: ebbene, secondo il retroscena del Sole 24 ore, il dossier presentato da Conte al Presidente della Commissione Ue prevederebbe 4-5 miliardi “slittati” da Quota 100 e Reddito verso investimenti più immediati. L’intenzione, spiegano i colleghi del quotidiano economico, sarebbe quella di licenziare subito il testo della Legge di Bilancio per poter permettere «il pensionamento da aprile a chi ha maturato dal 1° gennaio 62 anni di età e 38 anni di contributi». Ma la minor spesa nel 2019 per il ritardo fino ad aprile della Riforma pensionistica potrebbe far guadagnare circa 1,6 miliardi, utili per convincere la Ue della “bontà” della Manovra (simile la proposta anche sul sussidio voluto dal M5s, ndr). I dubbi restano e molti, anche se l’intento di sforare il deficit resta primario per il Governo italiano – pur “mascherato” dai proclami anti-Moscovici di Salvini e Di Maio in merito. (agg. di Niccolò Magnani)

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI PROIETTI

Domenico Proietti chiede al Governo di varare una riforma delle pensioni perché occorre “assolutamente continuare a cambiare la legge Fornero”. Secondo il Segretario confederale della Uil, “l’esecutivo deve andare in Europa presentando i conti per le pensioni distinti dalla spesa assistenziale e dimostrando che l’Italia spende in percentuale sul Pil un punto in meno della Francia e mezzo punto in meno della Germania”. Tutto questo perché “una corretta rappresentazione della nostra spesa previdenziale ci consentirebbe di spiegare all’Europa che possiamo fare quelle misure necessarie per dare equità al sistema introducendo una piena flessibilità di accesso per tutti i lavoratori intorno ai 62 anni e parallelamente sancendo che 41 anni di contribuzione sono sufficienti per andare in pensione a prescindere dall’età”.

Il sindacalista evidenzia anche la necessità di “superare tutte le disparità che penalizzano le donne, con una valorizzazione del lavoro di cura e della maternità e prorogare opzione donna. Inoltre, si deve confermare l’ape sociale e, dopo ormai 7 anni, è doveroso completare la salvaguardia degli esodati”. Ma non è tutto, perché secondo Proietti “deve tornare centrale il tema delle future pensioni dei giovani, predisponendo un meccanismo che vada a colmare i vuoti contributivi determinati dal lavoro precario”. Come si vede, quindi, secondo la Uil occorre che si faccia più della Quota 100, ma rendendo ragioni all’Europa circa la possibilità di effettuare tutti questi interventi previdenziali. Interventi che, evidenzia Proietti, “devono essere affrontati con urgenza per dare risposte ai pensionandi di oggi e futuri”.