APE VOLONTARIO, I DIFETTI DEL SIMULATORE

Il simulatore dell’Ape volontario sul sito dell’Inps è stato molto utilizzato ieri. Anche da chi ha voluto provare a vedere se funzionasse correttamente. Il Sole 24 Ore, per esempio, ha fatto una prova e ha notato che “in tutto il percorso non compare l’importo della pensione netta. dunque si ha l’importo della rata che dovrà essere restituita, ma non si sa da quale ammontare dovrà essere sottratto. Tramite il simulatore un potenziale ‘apista’ non può capire a quanto ammonterebbe la sua pensione netta senza e con la rata di addebito”. Il quotidiano di Confindustria fa anche notare che nemmeno l’importo lordo della pensione non è fornito dall’Inps, ma deve essere indicato da chi usa il simulatore. E difficilmente sarà in grado di calcolarlo da solo. Vedremo se l’Inps deciderà di migliorare questo strumento in base anche a queste indicazioni.



APE VOLONTARIO, BOOM SUL SITO INPS

L’Ape volontario sembra essere partito con il turbo. Repubblica scrive infatti che nelle prime cinque ore dal lancio sono state 21.000 le richieste di calcolo tramite simulatore online (accessibile a chiunque senza pin) e 300 le domande di certificazione, primo passo per richiedere l’Anticipo pensionistico volontario. Il quotidiano romano ricorda che per utilizzare al meglio il simulatore occorre inserire un dato “di cui l’interessato deve dotarsi: la futura pensione lorda”. Altra indicazione utile di Repubblica riguarda coloro che hanno già maturato i requisiti per l’Ape volontario sin dal primo maggio dello scorso anno: “Per far valere la retroattività dell’Ape è difatti necessario inviare la domanda in cui si chiede di certificare il diritto a ricevere il finanziamento entro il 18 aprile. Entro due mesi l’Inps risponde con un sì o un no. E poi si inoltra la domanda per il prestito vero e proprio. I primi pagamenti non prima dell’estate”.



COTTARELLI: SALE LA SPESA PER LE PENSIONI

Carlo Cottarelli è stato intervistato da Avvenire e l’ex commissario alla Spending review non ha dubbi sul fatto che, vista anche la situazione demografica italiana, avrebbe più senso cercare di indirizzare le risorse alla natalità piuttosto che alle pensioni. Cottarelli ha anche affrontato una domanda riguardante il fatto che viene spesso citato dal Movimento 5 Stelle, che prenderebbe parte delle sue proposte sulla spending review per ricavare 30 miliardi di euro in tre anni. L’ex dirigente del Fondo monetario internazionale ha spiegato che “si può pensare di riuscirci, ma si tratta di fare cose non facili. Costi della politica a parte, che non danno grosse cifre, fra le mie misure c’erano tagli alle pensioni in essere, solo per chi ha assegni maggiori in rapporto ai contributi versati; risparmi sulle partecipate, anche licenziando personale in eccesso; chiusura di alcune prefetture o stazioni dei carabinieri, quando sovrapposte alla polizia; calo dei trasferimenti alle ferrovie”. Quindi ha ricordato che c’è stato un rallentamento della crescita della spesa pubblica, ma anche che “l’unica spesa che ha continuato a salire è quella per le pensioni”.



GLI INTERVENTI NECESSARI SECONDO BERLUSCONI

Silvio Berlusconi ha detto che in caso di vittoria del centrodestra alle prossime elezioni, “entro l’estate approveremo la flat tax, il reddito di dignità, l’aumento delle pensioni a mille euro e la pensione per le mamme, la totale detassazione e decontribuzione per 6 anni per le aziende che assumono giovani disoccupati”. Secondo quanto riporta rainews.it, l’ex Premier ha spiegato che “questi provvedimenti sono assolutamente necessari per risolvere situazioni che sono urgentissime”. Intervenendo a Radio Lombardia, il Presidente di Forza Italia ha anche spiegato, secondo quanto riporta agenpress.it, che “lavoro, pensioni e immigrazione” sono “problemi che hanno un aspetto in comune perché colpiscono le persone più deboli”. E proprio dalle fasce più deboli bisogna far partire l’azione di governo. 

LA NOTA COSMED SU APE E CUMULO CONTRIBUTIVO

La Confederazione sindacale medici e dirigenti fa notare che “sono passati 14 mesi dall’approvazione della legge di bilancio per il 2017 che ha introdotto importanti novità previdenziali, quali il cumulo gratuito, esteso anche alle casse professionali, e l’anticipo pensionistico Ape volontaria”. Tuttavia ancora questi diritti previdenziali non trovano piena applicazione. Cosmed evidenzia che i ritardi sul cumulo contributivo stanno causando problemi molto seri a coloro che sono senza lavoro o l’hanno lasciato pensando di poter usufruire di questo nuovo istituto, senza il quale la pensione resta ancora lontana. “L’ultima tappa riguarda la stipula di una convenzione tra Casse previdenziali autonome ed Inps, che risulta in dirittura di arrivo rendendo nel giro di qualche mese l’intera procedura operativa. Ma occorre fare presto senza dilatare ulteriormente i tempi”. Per quanto riguarda l’Ape volontaria, a mancare ancora è invece la circolare applicativa dell’Inps. Anche in questo caso il ritardo crea dei problemi a chi si è programmato il futuro in un certo modo, ma non riesce a concretizzarlo.

“La complessità delle questioni sollevate, e i molteplici interessi ed attori coinvolti, non giustifica l’abbandono di milioni di lavoratori, che hanno il diritto di programmare il proprio futuro pensionistico secondo quanto stabiliscono le leggi di questo Paese”, aggiunge Cosmed. La Confederazione fa anche notare che “le pensioni stanno diventando un oggetto misterioso per la maggioranza dei cittadini che versano, puntualmente e ogni mese, più di un terzo delle loro risorse contrattuali (nel caso dei dipendenti), senza ricevere nemmeno un estratto conto e una minima assistenza”.

QUOTA 41, PROGRAMMI SIMILI TRA LEGA E M5S

Lega Nord e Movimento 5 Stelle da molti vengono dati come “possibili” alleati una volta che il centrodestra non dovesse vincere con piena maggioranza alle prossime elezioni: in tanti non lo ritengono possibile, ma se si guarda il programma ad esempio sulle pensioni forse qualche dubbio rimane. Sia per Salvini che per Di Maio, la legge Fornero sarebbe se non proprio da smantellare, quantomeno da rivoluzionarie completamente. Per entrambi i partiti, Quota 41 – l’età minima di contributi versati per poter accedere alla pensione – e Quota 100, ovvero la somma di età anagrafica e contributiva superiore a 100, non sono ancora state esplicate alla perfezione in questa campagna elettorale. In particolare, come osserva Today.it, Di Maio finora sul Blog delle Stelle ha assicurato che la Quota 41 non sarà solo per i lavoratori precoci, «ci vuole una certa flessibilità in uscita intorno a quota 100». Di contro, Salvini al Sole 24 ore negli scorsi giorni aveva spiegato che tutti noi andremo in pensione con 41 anni di contributi, «e comunque non oltre quota cento, che corrisponde alla somma tra età anagrafica e contributiva».