APE AZIENDALE IRREVOCABILE PER LE IMPRESE

Oltre che l’Ape volontario, ha preso il via in questi giorni l’Ape aziendale. Il Sole 24 Ore ricorda che con la circolare Inps 28/2018 è stato di fatto evidenziato che a utilizzarla potranno essere datori di lavoro privati, gli enti pubblici economici, ex Ipab ed enti morali, oltre che i fondi di solidarietà, gli enti bilaterali per la formazione e le Casse edili. L’Ape aziendale non prevede il coinvolgimento dei sindacati e il versamento dei contributi al lavoratore può essere stabilito in un accordo scritto di cui non esiste un vero e proprio format. L’accordo, che deve rispondere a determinati criteri economici, potrà quindi essere allegato dal lavoratore insieme alla certificazione del diritto di accedere all’Ape volontario. Tale trasmissione “comporta l’irrevocabilità della scelta da parte del datore di lavoro del versamento contributivo”.



MONTI: IN ITALIA FAKE PROGRAMS

Mario Monti è stato intervistato dalla Radiotelevisione svizzera e ha spiegato che negli ultimi anni i paesi europeo, tra cui l’Italia, “hanno fatto dei bei progressi nel mettere più in ordine le loro finanze pubbliche e la situazione nelle loro banche, e nell’aver compiuto le riforme strutturali, nel caso dell’Italia quella delle pensioni e quella del lavoro che sono state in questi anni importanti”. L’ex Premier ha dato poi un giudizio sui programmi elettorali che contengono diverse promesse costose. “Tutte le forze politiche hanno presentato programmi che contengono una grande quantità di promesse con una grandissima implicazione di appesantimento del bilancio pubblico e con pochissima attenzione alle forme di copertura. Questi anni sono stati dappertutto anni di fake news. È abbastanza normale che uscendo da un periodo di fake news si producano anche dei fake programs. Però sta di fatto che, dal punto di vista del breve periodo, ci sarà l’Europa a impedire che l’Italia parta verso la stratosfera del disavanzo e del debito”, ha detto.



DA BOERI A DAMIANO, IL CONSIGLIO DEL CODS PER LE ELEZIONI

Resta difficile fare completa chiarezza sulle proposte contenute nei programmi elettorali riguardanti le pensioni, perché non mancano dubbi sulle coperture e perché da più parti si ripete che non è possibile modificare l’attuale sistema senza sostenere un pesante costo. Anche Tito Boeri ha ricordati che passare a Quota 100 e a Quota 41 avrebbe effetti sul debito pensionistico pari a circa 6 punti di Pil. Le parole del Presidente dell’Inps portano Orietta Armiliato a ricordare che da oltre quattro anni giace in Parlamento il ddl Damiano, a sostegno del quale erano state anche raccolte 50.000 firme. E nonostante la maggioranza parlamentare Pd questo provvedimento non è stato discusso e votato. “Siccome da persone mature ed edotte quali siamo abbiamo la consapevolezza che chi è preposto a governare il Paese (e questo vale per qualsiasi sigla) non ha come obiettivo primario né il malcontento dei cittadini, né la soddisfazione di propri istinti malvagi, ognuno tragga le conclusioni che i dati di fatto oggettivi consentono, almeno su questo tema, di poter essere tratte”, scrive quindi Armiliato sulla pagina Facebook del Comitato Opzione donna social.



LIQUIDAZIONI BLOCCATE PER I MARITTIMI A PALERMO

Quando chi ne avrebbe diritto non riceve la pensione si è di fronte a un problema molto serio. E a quanto pare a Palermo, presso la sede dell’Inps, non c’è più nessuno a occuparsi delle pensioni dei marittimi. Palermotoday.it riporta infatti la denuncia del Segretario confederale dell’Orsa per la provincia di Palermo, Giuseppe Prestigiacomo, secondo cui ci sono ex lavoratori che da oltre sei mesi stanno aspettando di potersi vedere liquidata la propria pensione. “I ritardi nell’erogazione delle prestazioni previdenziali sono dovuti anche ad un utilizzo distorto del personale, come nel caso dei marittimi. La persona che per anni se n’è occupata ha chiesto di essere trasferito ad altre mansioni. Ad oggi non si è trovato il modo per sostituirla. Intanto le pensioni sono ferme e gli ormai ex lavoratori stanno perdendo la pazienza. I dirigenti responsabili andrebbero rimossi”, spiega il sindacalista, annunciando l’intenzione di valutare l’opportunità di una denuncia con richiesta danni.

IL PARERE DI CGIL, CISL E UIL SULL’APE VOLONTARIA

Il via all’Ape volontario viene salutato con favore dalla Cisl, il cui Segretario confederale Ignazio Ganga evidenzia che si tratta di un’opportunità importante per i lavoratori che si aggiunge alla Rita e all’Ape social. Il sindacalista, secondo quanto riporta il sito dei Conquiste del lavoro, avverte però che “la flessibilità nell’accesso alla pensione non può evidentemente ridursi ad un ’prestito’ seppure agevolato come l’Ape volontario, ma, a fronte dei vincoli della finanza pubblica, dovrà diventare strutturale allo scopo di colmare un indubbio vuoto che il legislatore del 2011 aveva generato con un’impostazione normativa oltremodo rigida di accesso alla pensione”. Di parere opposto la Cgil. Susanna Camuso spiega infatti che “l’Ape volontaria è uno strumento che ributta sulle persone quello che non si è voluto fare in termini di flessibilizzazione del sistema previdenziale. Non siamo affascinati da questa gara dei numeri: il sistema è troppo rigido e non risponde alle esigenze e difficoltà delle persone”.

La Uil, invece, si limita a evidenziare che “l’Ape volontaria è stata una scelta del Governo e saranno i lavoratori a valutare liberamente se utilizzarla o meno”. Per il Segretario generale Carmelo Barbagallo è più importante “sottolineare quanto ottenuto su un altro fronte, grazie alla mobilitazione dei lavoratori e all’impegno del sindacato”, ovvero l’aumento delle categorie dei lavori gravosi. “Nella prossima legislatura, chiederemo che si avvii la terza fase sulla previdenza per affrontare il tema della flessibilità per tutti a 63 anni”, oltre che “per eliminare le disparità di genere che penalizzano le donne, per valorizzare il lavoro di cura e per dare più peso alle future pensioni dei giovani”.

APE VOLONTARIO, ACCESSO LIBERO AL SIMULATORE

Tito Boeri ha dato l’annuncio ufficiale che da oggi è possibile presentare la domanda di certificazione per l’Ape volontario sul sito dell’Inps, dove è pure presente un simulatore che aiuta a verificare la convenienza o meno dell’Anticipo pensionistico volontario. Il Presidente dell’Istituto nazionale di previdenza sociale ha spiegato che “è fondamentale che le persone che guardano a questo strumento e pensano di utilizzarlo siano perfettamente consapevoli e facciano una scelta consapevole”. Ragione per cui l’Inps ha voluto realizzare il simulatore “che può essere consultato online dal sito dell’Istituto anche attraverso il proprio cellulare”. Come riporta Adnkronos, l’accesso al simulatore non è vincolato al possesso delle credenziali del sito Inps e dunque può essere utilizzato anche da chi non è registrato. Discorso diverso per la domanda di certificazione Ape: in quel caso occorre essere in possesso del Pin.