IL PUNTO DI LEONARDI SULL’APE

Dopo l’avvio in settimana dell’Ape volontario, Marco Leonardi ci tiene a evidenziare che “tra il 2017 e il 2020 andranno in pensione prima dei requisiti più di 100 mila persone. E con criteri più giusti e obiettivi delle salvaguardie del passato. Un risultato non scontato”. Il consigliere economico di palazzo Chigi è stato intervistato da Repubblica e ha colto l’occasione anche per spiegare come stanno le cose rispetto alle nuove categorie di lavori gravosi che possono accedere all’Ape social. Almeno teoricamente, visto che l’Inps dice di non poter accettare ancora le domande perché non sa come poter individuare le categorie beneficiarie. Leonardi ha detto che il decreto del ministero del Lavoro che esenta tutte le 15 categorie, comprese le quattro nuove, “è pronto. Ed è pronta anche la circolare Inps che amplia la platea dell’Ape sociale nel 2018 alle mamme con figli, ai lavoratori a termine, ai caregivers e ai gravosi, appunto. Lì si fa riferimento ai codici Istat che definiscono le singole mansioni”.



L’economista ha anche escluso che ci siano dissidi sulle nomine della commissione (chiesta dai sindacati) che dovrà occuparsi di individuare altre professioni da “salvaguardare”, spiegando che prima delle elezioni arriverà il decreto che consentirà l’avvio dei suoi lavori. Leonardi ha anche definito incoraggianti i dati relativi all’utilizzo del simulatore dell’Ape volontario sul sito Inps (90.000 simulazioni) e alle domande di certificazione inoltrate (2.400) per accedere a questa forma di Anticipo pensionistico, aggiungendo di fare affidamento sui “patronati per guidare chi ne ha bisogno”.

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