La riunione dell’Anci – l’unione dei sindaci italiana – ha accolto positivamente il rinnovo dei contratti statali per il settore degli Enti Locali: a circa 470mila dipendenti di Comuni, Città metropolitane, Province, Regioni e Camere di commercio sono stati finalmente previsti gli incrementi di stipendio per il biennio 2016-2018. «Restituiamo dignità ai dipendenti dei Comuni, personale più vicino ai bisogni, alle esigenze e alle aspettative del nostro Paese», spiega il presidente Anci, Antonio Decaro (sindaco di Bari). Il comunità emesso dopo la firma del rinnovo contrattuale in Aran vede la soddisfazione per un percorso durato anni e finalmente ora concluso: «il contratto attua l’atto di indirizzo del Comitato di settore e pone le basi per una maggiore autonomia organizzativa degli enti. Si premia chi è disposto ad assumersi maggiori responsabilità, con la possibilità di individuare posizioni organizzative con delega di firma di provvedimenti finali aventi rilevanza esterna; si semplifica la costituzione del fondo per la contrattazione integrativa attraverso il consolidamento della parte stabile e tramite regole più chiare per l’alimentazione della parte variabile del fondo, risolvendo cosi l’annosa questione delle difformità applicative dell’istituto che ha generato i rilievi ispettivi del ministero dell’Economia».
SIGLATO ACCORDO ENTI LOCALI
Ancora una volta è la notte a portare buon consiglio: è stato firmato infatti nelle ultime ore il rinnovo dei contratti statali per il comparto Enti Locali, ovvero per poco più di 450mila dipendenti della Pubblica Amministrazioni nelle varie funzioni territoriali. Lo annuncia il ministro Pa Marianna Madia che mette a segno un nuovo “colpo” prima delle Elezioni del prossimo 4 marzo: «Firmato il contratto degli enti locali. Ora 467 mila lavoratrici e lavoratori di Regioni, Comuni, Città metropolitane e Camere di commercio avranno un nuovo contratto». All’Ansa poi precisa che ora il prossimo passo è quello decisivo per la Sanità, l’ultimo macro comparto della Pa che attende il rinnovo e gli aumenti stipendiali. «Un contratto di valore, che produce miglioramenti concreti per le lavoratrici e i lavoratori», ha commentato la segretaria generale della Funzione Pubblica Cgil Serena Sorrentino. Tra le prime novità che possiamo segnalare, sicuramente le categorie differenziate per area e sezioni speciali della Polizia Locale, ma non solo; «Tra gli obiettivi raggiunti c’è “l’erogazione, per il 2018, degli aumenti retributivi di 85 euro mensili medi alle categorie del comparto delle Funzioni locali, nonché un incremento delle risorse destinate alla contrattazione integrativa ed una rivalutazione del sistema indennitario», spiega invece in una nota Federico Bozzanca, segretario nazionale della Fp Cgil Funzioni Locali.
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MADIA, “PREMI A OBIETTIVO E SERVIZI MIGLIORI”
Il rinnovo dei contratti statali su larga scala – mancano ancora all’appello Sanità ed Enti Locali, oltre alle firme conclusive di Scuola, Forze di Polizia e Vigili del Fuoco – non porta novità solo sul fronte degli aumenti stipendiali dai prossimi mesi: obiettivi, premi e nuovi servizi, sono tutti i punti sottolineati dal Ministro Madia nell’intervista andata in scena ieri a Uno Mattina all’interno della campagna elettorale. «Occorre premiare il lavoro virtuoso dell’amministrazione, quello in grado di far arrivare dei servizi migliori al cittadino. E noi in questo senso abbiamo cambiato gli obiettivi delle valutazione: abbiamo introdotto il concetto degli obiettivi della Repubblica e dobbiamo portare il provvedimento attuativo finale in Conferenza unificata, con le Regioni e i Comuni», spiega il responsabile della Pubblica Amministrazione. Con la riforma che porta il suo stesso nome, ogni dipendente pubblico non sarà più valutato su obiettivi che non hanno più molto senso d’essere – come le riunioni fatte – bensì, «a me cittadino importa, invece, se hai diminuito le liste di attesa, velocizzato i tempi di risposta, trasformato in senso digitale l’amministrazione». Compariranno nel prossimo decreto legge gli obiettivi generali da fissare per ogni dipendente statale all’interno dei suoi rispetti comparti di appartenenza, come la velocizzazione dei tempi burocratici, la certezza negli esiti, il miglioramento dell’efficienza e una migliore redistribuzione delle ore lavorate da circa 3,3milioni di lavoratori della Pa.