Il nuovo anno deve aver dato alla testa a qualcuno. O forse, più semplicemente, i poteri forti ormai si sentono così forti da non dover più nascondere i loro obiettivi immorali e devastanti. Solo così si possono spiegare i due pezzi che mi accingo a commentare. Il primo è una notizia che ho trovato sul Corriere della Sera, dove viene riportata una lettera del Presidente degli industriali di Cuneo ai genitori che stanno per iscrivere i propri figli alle superiori. In poche parole, l’industriale Mauro Gola afferma che è inutile studiare e poi laurearsi, perché quello di cui le aziende avranno bisogno nei prossimi anni sono al massimo dei tecnici specializzati, difficili da trovare già oggi. “Nel 2017 le aziende cuneesi nel loro complesso, hanno manifestato l’intenzione di inserire circa 40.000 nuovi lavoratori. Di questi, il 38% sono addetti agli impianti e ai macchinari, il 36% operai specializzati, il 30% tecnici specializzati”. Questi industriali illuminati non sanno fare nemmeno le somme, sparando tre percentuali la cui somma è maggiore del 100%. E negano la realtà, che ci dice che i laureati sono meno disoccupati (ovviamente) e meglio retribuiti (ancora più ovviamente).