Nonostante si tratta di una misura previdenziale messa a disposizione già da tempo (va ricordato che addirittura il Fondo Casalinghe era stato istituito nel lontano 1997), sono in realtà pochissimi gli uomini che hanno fino ad oggi presentato domanda per beneficiare di questo assegno mensile riservato a tutti coloro che, in ambito privato o pubblico, svolgono attività non retribuite nella cura di un determinato nucleo familiare. Infatti, nonostante il nome possa trarre in inganno (e le reazioni a volte superficiali delle ultime ore sui social network lo dimostrano), anche agli uomini può essere riconosciuta l’attività di “casalinghi” dato che permette agli individui di ambo i sessi di accedere anche, previo soddisfacimento di alcuni requisiti anche anagrafici, di versare i contributi e accedere al Fondo pensionistico previsto dall’Inps. Inoltre, quello che molti uomini non sanno inoltre è che la presentazione della domanda per godere dei benefici del Fondo Casalinghe è molto semplice e va inviata solamente per via telematica, oppure delegando la procedura ai vari Patronati sparsi lungo la penisola, dato anche che l’accettazione della pratica è automatica, salvo particolari condizioni che impediscono l’iscrizione al suddetto Fondo e che sono qui sotto elencate. (agg. di R. G. Flore)



PENSIONE CASALINGHE RIVOLTA AD AMBO I SESSI

La pensione destinata alle casalinghe rappresenta una misura economica riconosciuta a coloro che sono iscritti nel Fondo casalinghe istituito dall’Inps ma non tutti sanno che tale possibilità previdenziale è estesa anche agli uomini. L’iscrizione al Fondo, infatti, si rivolge a tutti i soggetti di ambo i sessi e di età compresa tra i 16 ed i 65 anni e che svolgono lavoro in famiglia non retribuito connesso con responsabilità familiari ma senza alcun vincolo di subordinazione. A stabilire l’importo della pensione sarà un apposito sistema di calcolo contributivo. Come spiega Today.it, la domanda di iscrizione al Fondo casalinghe, in assenza di condizioni avverse verrà accolta in automatico e dunque il soggetto interessato potrà iniziare i versamenti il cui importo è libero. Tuttavia, c’è una soglia minima pari a 25,82 euro mensili. In merito all’importo da versare, se questo è pari a 110 euro in un anno, i mesi accreditati saranno 4; per vedersi riconosciuto un anno di contributi, invece, sarà necessario versare annualmente 310 euro. Gli accrediti da parte dell’Inps per ciascun anno sono quindi pari a tanti mesi di contributi quanti ne risultano dalla divisione dell’importo complessivo annuo per 25,82 euro che è la soglia minima.



FONDO CASALINGHE: I REQUISITI PER LA PENSIONE DI INABILITÀ E DI VECCHIAIA

Vediamo quindi quali sono i requisiti richiesti per poter presentare domanda di iscrizione al fondo casalinghe dell’Inps. Oltre ai requisiti di età, l’interessato non dovrà essere titolare di pensiero diretta né svolgere un’attività lavorativa dipendente o indipendente per la quale è richiesto l’obbligo di iscrizione alla cassa previdenziale o ad altro ente. Ovviamente è necessaria l’iscrizione all’Inail da parte di chi svolge attività in ambito dimestico, in via esclusiva (e non occasionale) ed a titolo gratuito. Se sono presenti almeno cinque anni di contributi a condizione che sia intervenuta l’impossibilità a svolgere qualunque tipo di lavoro, allora si potrà godere, salvo sempre la presenza di requisiti minimi, di una pensione di inabilità. Per quanto concerne invece la pensione di vecchiaia, questa viene riconosciuta agli iscritti al fondo casalinghe Inps a partire dai 57 anni, a patto che siano stati versati almeno 60 mesi di contributi.

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