SALVINI VA LE PROVE DA PREMIER

Dopo la vittoria “strategica” avuta ieri con l’elezione di Fico e Casellati come Presidenti di Camera e Senato, il leader della Lega Matteo Salvini raccoglie i complimenti dei suoi e soprattuto dimostra una tenuta da leader di coalizione anche a dispetto degli screzi fortissimi con Forza Italia e Berlusconi. Nel suo primo discorso post-nomine raggiunte, Salvini fa anche le prove da premier con i due temi più spinosi, come le pensioni e le tasse: come già in campagna elettorale, il segretario del Carroccio rilancia sui temi tanto cari agli italiani (con soluzioni a dir la verità ancora tutte da dimostrare e mettere alla prova, ndr). «Ora avanti con il programma: meno tasse, più pensioni, più sicurezza. Si può ripartire dal centrodestra, che è la coalizione più votata, adesso ci saranno parecchie spese da tagliare e parecchi servizi da migliorare»; una vittoria per ora strategica che andrà messa alla prova della tenuta prima nei rapporti con Mattarella (mai stati realmente ottimi) e l’eventuale incarico di governo. Di certo sulle pensioni la stretta più prevedibile è l’abolizione, o quasi totale revisione, della Legge Fornero: come e in che modo è ancora tutto da verificare. (agg. di Niccolò Magnani)



ANIEF: SÌ ALLA FINESTRA A 61 ANNI

Il mondo della scuola è sceso in piazza proprio nel giorno in cui è iniziata la nuova legislatura con l’insediamento delle nuove camere. Dopo la mobilitazione, Marcello Pacifico ha evidenziato come occorra intervenire anche sulle pensioni, visto che “la riforma Fornero ha distrutto la vita di milioni di lavoratori, costretti a lasciare il servizio alle soglie dei 70 anni dopo una vita di lavoro”. Tuttavia, ha segnalato il Presidente nazionale dell’Anief, “dopo le promesse elettorali, i nostri leader politici hanno già allentato la presa, dando campo libero ai professori di Economia e Finanza e ai vertici dell’Inps, che fanno a gara per spiegare i motivi per cui non si potrà legiferare né la quota 100, né la ‘finestra’ a 61 anni”. Quest’ultima è stata richiesta dall’Anief per far sì che chi lavora nel mondo della scuola, dove lo stress da lavoro è molto alto, possa andare prima in quiescenza. Al momento, infatti, solo gli insegnanti della scuola d’infanzia possono accedere all’Ape social, che tra l’altro non è strutturale.



Tuttavia proprio nel giorno dello sciopero, Tito Boeri è tornato a evidenziare gli alti costi degli interventi sulle pensioni promessi in campagna elettorale, stimando in 90 miliardi di euro le coperture necessarie per Quota 41 e Quota 100. Per Pacifico, però, “la vita e i diritti delle persone valgono più dei meri calcoli economici”. Inoltre, ha ricordato che i partiti hanno garantito che gli interventi saranno coperti con tagli degli sprechi. Dunque, dal suo punto di vista, occorre che la politica replichi a Boeri e non cambi idea.

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