QUOTA 41 E QUOTA 100, LE DIFFERENZE LEGA-M5S

Si parla ancora della possibilità che Lega e Movimento 5 Stelle riescano a formare una maggioranza di Governo, grazie alla possibilità di un accordo programmatico. Il tema delle pensioni viene indicato come quello dove i due partiti avrebbero più punti in comune, volendo entrambi introdurre Quota 41 e Quota 100 al posto della Legge Fornero. Tuttavia Alberto Brambilla, che ha lavorato al programma della Lega proprio sul punto delle pensioni, in un’intervista al Messaggero ha chiarito che esistono delle differenze tra i due partiti. “Chi ha almeno 64 anni di età e almeno 36 anni di contributi deve poter andare in pensione. Attenzione, però. La nostra quota 100 non può essere 63 anni di età e 37 di contributi, l’età minima prevista è di 64 anni. In pensione poi si dovrà poter andare con 41 anni e mezzo di contributi indipendentemente dall’età”.



L’ex sottosegretario al Welfare ha anche chiarito che, a differenza di quanto promettono i pentastellati, nel programma della Lega non c’è il congelamento dell’aspettativa di vita. “Noi non siamo suicidi. Se togliessimo questo stabilizzatore automatico andremmo incontro ad un’infrazione europea”. Quanto ai costi dell’introduzione di Quota 100, Brambilla ha spiegato che “la proposta costa 50 miliardi in 10 anni, in pratica 5 l’anno. Ma sono coperti da una serie di risparmi, come l’abolizione dell’Ape sociale, un meccanismo discrezionale”. E ha anche detto che è stato spiegato a Berlusconi che alzare le pensioni minime a 1.000 euro “è folle”, perché si distruggerebbe il sistema previdenziale, visto che a quel punto nessuno verserebbe più i contributi, “a parte i dipendenti che sono obbligati”.

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