A Livorno un braccialetto elettronico con tre led luminosi sta già creando polemica. Ne sono stati dotati alcuni addetti alla pulizia dei cestini dei rifiuti affidata all’azienda Avr, che ha in appalto il servizio. Secondo quanto spiega Repubblica, un bip emesso conferma che un cestino è stato svuotato. Il quotidiano riporta le parole di Giovanni Golino, sindacalista della Cgil, secondo cui “nessuno ci ha consultato e nessuno ha avvertito i lavoratori, volevano far passare la cosa sotto silenzio”. I sindacati hanno a questo punto chiesto un confronto con l’azienda, che ha sede a Roma, ma ha avuto però l’appalto da Aamps, l’azienda che si occupa dei rifiuti a Livorno. Immediatamente è stato fatto un paragone con il braccialetto brevettato da Amazon, che potrebbe essere usato nei suoi magazzini per controllare il lavoro dei dipendenti, cosa che non potrebbe avvenire in Italia, per quanto disposto in materia di controllo a distanza dell’attività dei propri dipendenti.
LIVORNO, BRACCIALETTO ELETRONICO AGLI SPAZZINI
Claudio Nardecchia, amministratore delegato di Avr, ha però spiegato che “non esiste alcun tracciamento, noi non siamo in grado di dire se nel corso del servizio uno lavoratore si è per esempio fermato al bar o altrove, il bracciale ci dice soltanto che è passato vicino a questo o quel cestino e quindi lo ha verosimilmente svuotato”. “Non essendoci un tracciamento non eravamo tenuti ad avvertire i sindacati, tuttavia siccome ci hanno chiesto un incontro, ci confronteremo”, ha poi aggiunto. Per i sindacati esistono però già i superiori dell’azienda, oltre che mezzi muniti di gps per effettuare questo tipo di controllo. Vedremo se il confronto tra le parti riuscirà a evitare un’agitazione che i sindacati già mettono in preventivo.
LIVORNO, LE PAROLE DEL SINDACO NOGARIN
Intanto il Sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, con un post su Facebook spiega che “le notizie diffuse dai sindacati sono prive di fondamento. Né Aamps, né le società che lavorano con la società partecipata dei rifiuti, né tantomeno questa amministrazione, permetterebbero mai l’uso di sistemi di controllo a distanza dei lavoratori, che sono contrari alla legge”. “Nessun sistema di geolocalizzazione, né di monitoraggio della produttività dei dipendenti. È invece un modo per verificare che un servizio fondamentale come lo svuotamento dei cestini, pagato dai livornesi con la Tari, venga svolto regolarmente”, aggiunge Nogarin, he ricorda come il dispositivo sia già usato da Avr a Lucca “Avr per certificare la raccolta porta a porta e fornire la tariffa puntuale gli utenti. Ma i casi in Italia sono numerosi”.