LA RICHIESTA DEL PARTITO PENSIONATI ALL’INPS

Negli ultimi mesi, grazie anche all’azione dei patronati, diversi pensionati hanno potuto ottenere un sensibile aumento dei loro assegni grazie a integrazioni e prestazioni cui avevano diritto, ma che si ottengono solo su esplicita richiesta. Si tratta dei cosiddetti “diritti inespressi”, a volte non esercitati perché gli stessi pensionati non sanno di poterli fare valere. Il Partito Pensionati ha manifestato davanti all’Inps di Milano per sollecitare lo stesso Istituto “a un maggiore impegno, per garantire l’effettiva fruizione dei diritti, da parte dei pensionati”. In una nota Carlo Fatuzzo, Segretario nazionale del Partito Pensionati, ha evidenziato che “tantissimi pensionati sono vittime della ‘non conoscenza di propri diritti’ e questo è profondamente ingiusto. In tantissimi casi, i pensionati interessati, sono anziani, con poca o nessuna dimestichezza con i moderni strumenti tecnologici, in tanti casi, vivono soli, insomma si penalizza, nei fatti chi già è penalizzato. Perché, importanti diritti, con conseguenti importi economici, vengono riconosciuti, solo con la richiesta dell’interessato?”.



Per Fatuzzo è quindi “essenziale che l’Inps faccia di più. Il Partito Pensionati chiede il ripristino dell’invio del cedolino pensionistico, al domicilio del titolare di pensione e l’attribuzione d’ufficio, di quanto spettante al pensionato, senza imporre alcuna ‘domanda’”, anche perché “quando è l’Inps a dover avere qualcosa dal pensionato ‘preleva’ e non fa certamente ‘domande’”. Il Partito Pensionati chiederà anche che sulla vicenda intervenga il Presidente della Repubblica.

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