IL COMMENTO DI ELSA FORNERO AL CONTRATTO DI GOVERNO M5S

L’assenza di accenni all’abolizione della Legge Fornero nel contratto di governo del Movimento 5 Stelle è stata oggetto di dibattito nella puntata della trasmissione diMartedì in onda ieri su La7. Elsa Fornero, ospite in collegamento, ha detto che tutto questo le dà “conferma del divario che esiste tra cose che si dicono in campagna elettorale e quelle che si prevede di poter fare quando si è al Governo”. Dal suo punto di vista, “molte delle cose che sono state con disinvoltura da tutti promesse in campagna elettorale, spariranno nelle realizzazioni”. L’ex ministra del Lavoro ha anche detto che la vicenda è segno della delusione “di cui la politica è costantemente fonte” e ha voluto evidenziare che più che fare promesse sulle pensioni, i politici dovrebbero concentrarsi sulla creazione di lavoro, perché non si può dimenticare che le pensioni dipendono proprio dal lavoro. 



IL LEGAME TRA LEGGE FORNERO E DISOCCUPAZIONE GIOVANILE

Parlando ai microfoni di RadioArticolo1, Tania Sacchetti ha commentato alcuni dati riguardanti lo stato di salute dell’economia in Italia, dove il mercato del lavoro fatica a riprendersi e aumentano la disuguaglianze sociali. Certamente c’è un minimo di ripresa, ma la disoccupazione continua a restare alta tra i giovani e secondo la Segretaria Confederale della Cgil non si tratta di un caso. “Le politiche messe in atto finora stanno penalizzando principalmente questa categoria di lavoratori. La ripresa occupazionale è determinata per lo più dalla riforma delle pensioni, che ha visto l’allungamento dell’età pensionabile e ha premiato soprattutto gli over 50. Bisogna invece generare occupazione per i giovani”, sono le sue parole riportate dal sito di Rassegna Sindacale. Dunque, ancora una volta, da parte sindacale viene messo in evidenza il legame tra Legge Fornero e disoccupazione giovanile.



MESSAGGIO DEL MOVIMENTO OPZIONE DONNA A FICO

Lucia Rispoli, amministratrice del Movimento Opzione donna, dopo la notizia dell’incarico dato a Roberto Fico da Sergio Mattarella, si rivolge al Presidente della Camera ricordandogli che le donne, tramite la Legge Fornero, hanno salvato l’Italia dal default nel 2011, visto che hanno pagato il prezzo di un brusco innalzamento dell’età pensionabile con l’equiparazione a quella degli uomini. Rispoli segnala che da allora sono trascorsi sette anni e “le donne sono state ancora una volta dimenticate tra le priorità di questo Paese”. “Non vogliamo giornate dedicate alle donne, non vogliamo sale dedicate alle donne, non vogliamo tavole rotonde dedicate alle donne, non vogliamo mostre dedicate alle donne, non vogliamo concerti dedicate alle donne. Vogliamo solo leggi dedicate alle donne e le vogliamo ora!” è il messaggio a Fico del Movimento Opzione donna.



COME RENDERE SUFFICIENTE IL REDDITO PENSIONISTICO

L’età pensionabile dall’anno prossimo salirà a 67 anni e poi, se le cose non cambieranno, l’aumento dell’aspettativa di vita porterà a un ulteriore incremento del requisito pensionistico. La Cna di Piacenza, di fronte a questa prospettiva, si è chiesta se “il reddito pensionistico, per chi potrà beneficiarne, sarà sufficiente per garantire agli ex lavoratori lo stesso tenore di vita”. E con Banca Generali ha promosso un incontro dal titolo “2060: Ritorno al futuro. Lotta per le pensioni quando il mondo sarà degli over 65”. Il Presidente provinciale di Cna, Giovanni Rivaroli e il Direttore Enrica Gambazza, hanno evidenziato come tale iniziativa rientri “in un più ampio progetto di Educazione finanziaria che la nostra Associazione sta portando avanti già da tempo, sul territorio, a favore di artigiani e piccoli e medi imprenditori. Si tratta di importanti momenti informativi con cui cerchiamo di aiutare i nostri associati ad affrontare, con più strumenti e con maggiori conoscenze, le varie problematiche legate alla loro attività d’impresa”.

Giancarlo Gerosa, relatore dell’incontro insieme a Laura Dieci, di Banca Generali, ha spiegato che “oggi in Italia due pensionati su tre percepiscono meno di 750 euro al mese, e una recente indagine giornalistica ha indicato il 2030 come l’anno in cui potrebbe non essere più garantito il regolare pagamento delle pensioni nel nostro Paese”. Per questo è forse necessario puntare, come hanno fatto altri paesi, sul sistema di integrazione pensionistica. Anche se gli italiani, secondo una recente indagine di Citywire, dimostrano di conoscere ancora poco i Fondi pensione e gli altri strumenti finanziari di integrazione come i Piani individuali pensionistici, i Piani di accumulo, le Gestioni separate.